“Zaccheo scendi subito oggi debbo venire a casa tua”. Così Gesù chiamò a conversione il capo dei pubblicani che donò i sui averi ai poveri e a coloro i quali erano stati da lui derubati

di Frate Domenico Spatola

19 Novembre 2024, Martedì della XXXIII settimana del tempo ordinario: Luca 19, 1-10

Il caso Zaccheo. Corto di statura, pubblicano e loro capo. Era a Gerico, città del male. Gesù l’attraversava, ed egli lo voleva vedere. Curioso. Ma Gesù era sommerso dalla folla, ed egli, piccolino, non lo poteva vedere. Fu scaltro e corse avanti. La strada che doveva attraversare era quella. Adocchiò un sicomoro, che faceva al caso suo, perché, ricco di fogliame, ne avrebbe custodito la segretezza, nascondendosi per vedere ma senza essere visto. Agilmente vi salì e si appollaiò sul ramo che sembrò più comodo. Da sotto sarebbe passato Gesù. All’avvicinarsi della folla, temette, perché lo vide staccarsi in direzione di sé. Cercò se qualcun altro avesse fatto lo stesso suo pensiero. Nessuno. Era diretto proprio verso di sé. Pensò alla ramanzina che gli avrebbe fatto e in un attimo rivide la sua vita e maledicendo la curiosità che lo aveva esposto. Ormai non aveva scampo e si doveva rassegnare ad essere svergognato. Invece si sorprese quando Gesù, ai piedi dell’albero, lo chiamò per nome: “Zaccheo, scendi subito – gli disse – oggi devo venire a casa tua!”. Lo conosceva dunque? Non si fece altre domande. Scese subito, e sarà scattata un’ovazione. La festa improvvisata fu sontuosa per tutti i colleghi, pubblicani come lui. Erano a mensa e della festa ebbero notizia i farisei che stavano fuori, in agguato, per criticarlo: “Mangia con i peccatori!”. Ma nel bel mezzo della festa, Zaccheo si alzò. Era la sua risurrezione e, con parole scandite, per essere da tutti udite, dichiarò il frutto della sua conversione: “Metà dei beni ai poveri e quattro volte tanto a coloro che aveva derubato”. La conferma venne da Gesù: “Oggi la salvezza è entrata in questa casa!”. Ai denigratori di fuori dichiarò la sua professione: “Sono medico per curare gli ammalati”.

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