Veramente dicono questi signori che ci propongono angurie non-marsalesi a metà Aprile? Le uniche e vere angurie sono quelle che si coltivano nelle sciare di Marsala e Mazara, le altre non esistono!

L’anguria deve sapere di anguria: deve essere dolce e con una consistenza particolare, se non è dolce e sa di ‘zucchina’ è meglio evitarla

Leggiamo che sta per partire la stagione delle angurie. Negli anni ’80 e nei primi anni ’90, in Sicilia, le angurie si cominciavano a vedere in giro a fine Giugno e si mangiavano fino ad Agosto. Oggi le angurie iniziano a metà Aprile. Ci sono quella tradizionali con i semi e quelle senza semi. Ora, non vogliamo offendere gli agricoltori siciliani se scriviamo a chiare lettere che le angurie dal sapore unico erano quelle che si coltivavano nelle sciare tra Marsala e Mazara del Vallo. Piano piano hanno provato a coltivare le angurie anche in altre aree della nostra Isola, con risultati altalenanti. L’anguria deve sapere di anguria: deve essere dolce e con una consistenza particolare, se non è dolce e sa di ‘zucchina’ è meglio evitarla. Ora – sempre senza offesa – abbiamo provato, negli ultimi due anni, a gustare le angurie che si coltivano in altre Regioni italiane presentate come “buonissime”. Ebbene, se i consumatori trovano “buonissime” le angurie che arrivano da chissà dove è evidente che non hanno mai gustato le angurie coltivate nelle sciare di Marsala e Mazara del Vallo.

Chi non ha gustato le angurie prima della seconda metà degli anni ’60 del secolo passato non conosce il sapore delle vere angurie

Va anche detto che chi non ha gustato le angurie siciliane – sempre con riferimento a quelle coltivate nelle sciare di Marsala e Mazara – dei primi anni ’60 del secolo passato (grosso modo fino alla seconda metà degli anni ’60) non ha avuto la fortuna di conoscere le vere angurie siciliane. Chi scrive non ha potuto gustare quelle angurie ma ha iniziato a gustarle nei primi anni ’70, quando la coltivazione delle angurie era già cambiata anche a Marsala e Mazara. A creare problemi è stata una malattia provocata da un fungo: la fusariosi delle cucurbitacee. Da allora gli agricoltori hanno dovuto trovare un sistema per salvare le piante di anguria da questa patologia. Da quello che noi sappiamo si ricorre agli innesti delle piantine di melone sulle piante di zucchine. Se coltivate bene – e su terreni vocati per questa coltura – l’anguria che si ottiene è buona ma non è quella originale. Quest’ultima – così ci raccontano – si coltiva ancora in quantità molto limitate in certe aree del Trapanese dove i terreni sono esenti da fusariosi: e non è una cosa semplice.

Riassumendo: se le angurie non sono di Marsala e di Mazara non avranno mai un sapore convincente: piaccia o no ma è così

Ora – ancora senza offesa per gli agricoltori di altre Regioni italiane o del Nord Africa – un conto è mangiare le angurie di Marsala e di Mazara, mentre altra è ben diversa cosa è portare in tavola angurie coltivate chissà dove: il confronto non regge. Riassumendo: se le angurie non sono di Marsala e di Mazara non avranno mai un sapore convincente: piaccia o no ma è così. Già è difficile per gli agricoltori marsalesi – che sono bravissimi – produrre angurie che, alla fine, vengono innestate sulla cucuzza, figuriamoci le angurie fuori da questo areale. Siamo di parte? Assolutamente sì. Ma invitiamo anche voi a fare la prova dell’anguria: provate a mangiare un’anguria coltivata chissà dove e poi confrontate il sapore con l’anguria coltivata nelle sciare di Marsala e Mazara: non potrete non notare una differenza significativa. Se poi sarete così fortunati da trovare un’anima marsalese buona che vi farà gustare un’anguria non innestata su cucuzza, beh, allora sarete fortunatissimi!

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *