Un grande risultato del partito dei contadini olandesi ai quali gli exit poll danno due eurodeputati. Avanza la destra estrema grazie a Laburisti e Verdi al soldo delle multinazionali

I risultati si conosceranno Domenica ma è nell’aria la grande vittoria dei contadini olandesi

Elezioni europee in Olanda: come dare una notizia al contrario. Stando agli exit poll e non ai voti reali, la coalizione Laburisti-Verdi sarebbe avanti di un seggio rispetto alla destra estrema di Geert Wilders. L’Alleanza europeista otterrebbe 8 seggi contro i 7 seggi del Partito per la Libertà. “Si ferma l’avanzata della destra”, strillano i mezzi d’informazione europeisti. In realtà, prima di festeggiare bisognerebbe aspettare i dati reali e non gli exit poll. In ogni caso va detto che nel 2019 il partito di Wilders non aveva eletto nemmeno un parlamentare europeo. Contrariamente a quello che cercano di fare credere, in Olanda la destra estrema, già dai primi exit poll, potrebbe ottenere un grande risultato grazie al fatto che Laburisti e Verdi sono al soldo dell’ultra-liberismo e del globalismo. La novità non è solo questa. Stando sempre agli exit poll, il Movimento dei contadini olandesi eleggerebbe due europarlamentari. Ciò significa che il Movimento degli agricoltori di questo Paese ha raggiunto un grande obiettivo, perché avrà propri rappresentanti nel Parlamento europeo. Bravissima la leader dei partito dei contadini olandesi, Caroline van der Plas (foto sopra tratta da Corriere del Ticino). E’ lei che sta guidando questo nuovo schieramento politico. La questione non riguarda tanto l’europarlamento, che conta poco o nulla. E’ importante invece il segnale che gli agricoltori olandesi, compresi gli allevatori, hanno lanciato al proprio Paese e all’Unione europea. Proviamo a illustrare il perché. (Sopra foto

Quando hanno iniziato a dare vita al Movimento dei contadini erano un centinaio. Oggi il partito degli agricoltori olandesi è una realtà

Due anni fa il Governo Olandese europeista di Mark Rutte ha provato a smantellare gli allevamenti olandesi (qui un articolo). C’è stata una grande sollevazione degli allevatori e, in generale, degli agricoltori. Come avvenuto lo scorso Gennaio e lo scorso Febbraio in tanti Paesi europei, ci sono state manifestazioni di piazza. Dopo aver dimostrato ai governanti di essere pronti allo scontro, allevatori e agricoltori olandesi hanno dato vita prima a un’associazione e poi a un soggetto politico. Quando hanno iniziato erano in pochi a crederci. Ma chi ha lavorato al progetto non si è arreso e ha proseguito. Da un centinaio sono diventati mille, poi cinquemila, poi diecimila. Hanno cominciato in sordina, nei piccoli Comuni e oggi si sono presentati alle elezioni europee e, stando sempre agli exit poll, come già accennato, dovrebbero eleggere due deputati europei. Per la cronaca, la politica olandese ha messo da parte il progetto di smantellare gli allevamenti e gli agricoltori olandesi si stanno organizzando per tutelare meglio le proprie produzioni.

In Italia e in Sicilia gli agricoltori non si riescono ad organizzare e rimangono vittime di organizzazioni parassitarie

Di fatto, in Olanda, gli agricolotori sono riusciti a dare vita a un partito che rappresenta il mondo dell’agricoltura. Gli altri soggetti che operano in agricoltura, in Olanda, non sono scomparsi ma contano sempre meno. La stessa cosa dovrebbe essere fatta negli altri Paesi europei e quidi anche in Italia. Chi legge The Hour Sicilia sa che noi, dai primi giorni di Gennaio di quest’anno, quando sono iniziate le proteste, non facciamo altro che scrivere che gli agricotori e gli allevatori siciliani si debbono organizzare in un sindacato o in un partito. Purtroppo in Sicilia, come spesso accade, prevalgono il soggettivismo e il pessimismo. Ognuno pensa di potercela fare da solo (soggettivismo) e la maggioranza di agricoltori e allevatori pensa che dare vita a un movimento è impossibile. In più ci sono gli infiltrati dei partiti politici tradizionali che seminano zizzania e disfattismo. Risultato: in Italia non c’è alcun movimento organizzato di agricoltori alternativo alle organizzazioni di banditi e parassiti che imperversano in questo settore. Così, piano piano, l’agricoltura italiana, va morendo, un po’ come la rana nel bollitore… Lo stesso discorso vale per la Sicilia dove a ritmo incessante i pannelli fotovoltaici e le pale eoliche colonizzano i terreni agricoli, come ha raccontato in modo magistrale la trasmissione televisiva Fuori dal coro (qui il video di Fuori dal coro). “E’ arrivato il momento di dire basta”, dice un agricoltore. L’unico modo per dire basta è fare quello che agricoltori e allevatori hanno fatto in Olanda. Lo capiranno gli agricoltori in Italia e in Sicilia?

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