Un altro incendio nella mitica discarica di Bellolampo ex Hollywood migliorerà la ‘qualità’ dell’aria di Palermo e darà sicuramente ‘slancio’ agli allevamenti ad occidente del capoluogo siciliano

Arriva l’Estate e arriva il fuoco nella discarica di Bellolampo che un tempo fece sognare i palermitani con la scritta “Hollywood” a caratteri cubitali

Palermo si prepara a ‘gustare’ l’ennesima razione di diossina e di altri veleni grazie alla discarica di Bellolampo – che Iddio l’abbia in gloria – che è andata per l’ennesima volta a fuoco. La ‘news’, quasi un segno del destino, è che la fiamme, seguendo un’indicazione quasi mistica, si sono dirette verso la settima vasca ancora in costruzione ma già pronta all’uso. Ricordiamo che la discarica di Bellolampo avrebbe dovuto essere chiusa nel 1986, quando venne in visita a Palermo l’allora Ministro dell’Ambiente, il liberale Valerio Zanone, che visitò le valli di Bellolampo con l’allora prima consigliera comunale Verde appena eletta, la compianta Marianna Bartoccelli. Lo ricordiamo bene perché allora, chi scrive, lavorava al giornale L’Ora di Palermo. Sono passati quasi quarant’anni e la discarica di Bellolampo è ancora lì. Tra la fine degli anni ’90 e i primi anni del 2000 si ricorda la scritta “Hollywood” (qui un articolo di Balarm) lunga 170 metri, opera dell’artista Maurizio Cattelan, nove lettere ognuna delle quali era alta 23 metri. Insomma, anche Bellolampo è diventata un’opera d’arte. Con il passare degli anni le vasche chini ‘i munnizza sono diventare sei. In ogni vasca vengono foscolianamente sepolti i rifiuti dei panormiti e, fino a qualche anno fa, anche i rifiuti di altri Comuni. Per un attimo si pensò: adesso la chiuderanno e inizierà la bonifica dell’area ma… Ma non se n’è fatto nulla, perché a Palermo la raccolta differenziata dei rifiuti viene filosoficamente rifiutata: la città non sopravviverebbe senza la ‘sua’ discarica che, alla fine, è arte allo stato puro. Così è nata la settima vasca, per ricordare le sette porte di Tebe. (Sopra, foto tratta da Balarm)

Comunque tranquilli cittadini e allevatori: la diossina, a Palermo, quando va a fuoco la discarica di Bellolampo, diventa eterea, incorporea, quasi spirituale…

Una manifestazione un po’ meno artistica di Bellolampo si materializzò nell’Estate del 2012, con un maestoso incendio. Un fuoco ‘purificatore’ che ha ridato smalto a una discarica il cui percolato è riuscito anche a raggiungere il mare della borgata dell’Acquasanta. Dopo l’incendio del 2012, il silenzio. Finalmente, nell’Estate dello scorso anno, dopo undici lunghi anni senza Efesto, in occasione dei soliti incendi estivi un po’ di fuoco è arrivato anche dalle parti di Bellolampo, per la precisione nell’ultima decade di Luglio: poca cosa rispetto alla gloriosa Estate del 2012. Due mesi dopo, Settembre 2023, è arrivato un bell’incendio nell’area del TMB (Trattamento Meccanico Biologico dei rifiuti). Da ieri pomeriggio le ridenti fiamme ‘purificatrici’ sono tornate a fare capolino nelle valli non esattamente ubertose della discarica di Bellolampo, fumi propiziatori destinati a dare ulteriore ‘slancio’ alla zootecnia che si distende nella parte occidentale del capoluogo siciliano. Naturalmente, come consuetudine, le autorità ci tranquillizzano: tutto è sotto controllo, non ci sono problemi, non c’è inquinamento e tiritip e tiritap. La diossina, a Palermo, quando va a fuoco la discarica di Bellolampo, diventa eterea, incorporea, quasi spirituale… Per ora non si possono conferire i rifiuti a Bellolampo. Quando succedeva questo i rifiuti panormiti invadevano le altre province della Sicilia. Ma ora non si può più. Da quello che sappiamo la Giustizia sta chiedendo ai vecchi amministratori di Palermo conto e ragione del perché l’immondizia di Palermo veniva allegramente trasferita in altre aree della Sicilia invece di far funzionare la raccolta differenziata dei rifiuti.

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