Trump vuole eliminare le sanzioni alla Russia. Ma non è detto che dopo i danni provocati in mezzo mondo dai Dem americani Cina, Russia e i Paesi del BRICS vogliano dialogare con gli USA

A differenza dei Democratici, il Repubblicano Donald Trump si preoccupa delle sorti del dollaro statunitense

Il candidato del Partito Repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, ha detto che, se verrà eletto, revocherà le sanzioni contro la Russia. E ha anche spiegato, ovviamente dal suo punto di vista, perché eliminerà le sanzioni contro il Paese di Putin: “Le sanzioni statunitensi, in particolare contro la Russia, stanno uccidendo il dollaro”, ha detto Trump al quotidiano online di New York, New Repubblic (qui un articolo). C’è, in Trump, una preoccupazione che non abbiamo visto nei quattro anni di presidenza del Democratico Joe Biden: l’esigenza di tutelare il dollaro. I Democratici hanno ignorato il problema del dollaro americano e già con la presidenza di Barack Obama sono andati allo scontro con Russia e Cina. Chi ha un po’ di memoria ricorderà che Obama ha seminato guerre in mezzo mondo, dall’Africa al Medio Oriente, in barba al Premio Nobel per la Pace che gli è stato assegnato dai soliti svedesi. E’ stato Obama che ha cercato di far saltare la Siria di Bashar Hafiz al-Assad per assicutarsi la via verso la Russia. Guarda caso, in quegli anni, in Siria è esplosa una carestia. Manomissione del clima? Allora chi lo diceva era un ‘complottista’. Oggi tutti sappiamo che è in corso una guerra mondiale a colpi di manomissione del clima che provoca siccità e inondazioni e forse anche gli incendi boschivi (qui un articolo). Gli americani, ai tempi di Obama, cercarono di mettere in crisi il Paese di Assad con la solita scusa dei diritti civili, sorretti dall’immancabile informazione-spazzatura occidentale. Ma Russia e Cina hanno bloccato l’avanzata americana in Siria.

Non è detto che Trump, una volta eletto alla Casa Bianca, riesca a frenare la crisi del dollaro. Se non altro perché i danni provocati dai Dem americani e da chi li ha sostenuti – Unione europea in testa – sono incalcolabili

E’ stato Obama, nel 2014, ad effettuare un colpo di Stato in Ucraina, dando il via alle persecuzioni razziste contro le comunità russe di questo Paese. Obama e i Democratici erano convinti che avrebbero vinto le elezioni americane del 2016 con Hillary Clinton. Invece ha vinto Trump. Nel 2020 i Democratici si sono ripresi la Casa Bianca con elezioni molto discutibili, con l’appoggio di tutti i poteri americani, dalle Magistrature – compresa la Corte Suprema degli Stati Uniti – alle banche fino alla stessa lobby ebraica. Il progetto dei Democratici americani, o meglio, del gruppo che controlla il Partito Democratico americano – Biden, Obama, Clinton, più altri soggetti meno noti – era demolire la Russia e attaccare frontalmente la Cina. Ma hanno fatto male i conti, perché nel frattempo i Paesi del BRICS sono andati avanti con il progetto di una moneta unica agganciata all’oro alternativa al dollaro americano. Come scriviamo spesso, la guerra in Ucraina, a fine Febbraio del 2022, non è altro che il tentativo degli USA, in parte riuscito, di bloccare l’avvio della moneta unica del BRICS agganciata all’oro alternativa al dollaro americano. L’operazione è riuscita solo a metà, perché i Paesi del BRICS, che da cinque sono passati a sono passati a nove (a Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica si sono aggiunti Egitto, Etiopia, Iran e Emirati Arabi Uniti), hanno già iniziato a commercializzare i propri beni con monete diverse dal dollaro americano. Non solo. I Paesi del BRICS hanno varato un sistema di pagamenti alternativo al sistema SWIFT occidentale che coinvolge 159 Paesi (qui un articolo). Morale: questi 159 Paesi hanno oggi un proprio sistema di pagamento internazionale alternativo al sistema di pagamento occidentale e potrebbero iniziare a commercializzare i propri beni ignorando il dollaro americano. C’è anche questa prospettiva, non lontana ma imminente, tra le motivazioni che stanno facendo crollare le Borse di mezzo mondo?

La sconfitta dei vari Biden, Obama e Clinton è nelle cose. Ma la strada di Trump e dei Repubblicani americani si annuncia tutta in salita

E’ questa la vera, grande sconfitta dei Democrarici americani. Nel Dicembre del 2020 il sistema bancario americano, Wall Strett, la lobby ebraica mondiale si sono fidati dei Democratici americani che si presentavano dicendo che avrebbero risolto tutto alla maniera dei cowboy: guerra alla Russia che sarebbe fallita entro il Dicembre del 2022 e attacco alla Cina. I Dem americani si facevano forti del fatto che tutto l’Occidente li avrebbe seguiti. E così è stato. Ma oggi – e siamo arrivati ai giorni nostri – tutto l’Occidente è andato a ‘rompersi le corna’ contro la Russia, che nei giorni scorsi ha anche raso al suolo un centro di addestramento NATO a Poltava, in Ucraina, provocando una terribile strage che ancora in queste ore l’Occidente tenta di nascondere (qui un articolo). La guerra che l’Occidente ha praticamente perso in Ucraina preoccupa – giustamente diciamo noi – Trump. Essendo molto più lungimirante dei Dem americani, oggi in grande confusione, Trump è preoccupato per le sorti del dollaro americano. Quando dice che vuole eliminare le sanzioni alla Russia lancia un messaggio politico preciso: l’America di Trump non ha alcuna intenzione di andare allo scontro con Cina e Russia. Ma proprio dalla Russia è arrivata in queste ore, su Telegram, una risposta del vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitrij Medvedev: “Le rimuoverà se verrà eletto? Naturalmente no”, ha detto Medvedev commentando le dichiarazioni di Trump. Dichiarazioni, quelle di Medvedev, riprese dall’Angenzia NOVA News. Le parole di Medvedev non sono semplici da decifrare. Dice che Trump non è così forte da poter piegare la volontà del cosiddetto Deep State, il ‘Governo dei governi’ del mondo. In realtà, oggi tanti importanti poteri internazionali si sono apertamente schierati contro i Democratici americani, a cominciare dalla lobby ebraica mondiale. Medvedev è un uomo politico di altissimo spessore e non può non sapere come stanno le cose. E allora? E allora non è detto che, dopo i problemi creati dai Democratici americani in mezzo mondo, Cina, Russia e gli altri Paesi del BRICS siano disposti a cambiare strategia. In conclusione, la sconfitta dei vari Biden, Obama e Clinton e l’ultima ruota del carro, Kamala Harris, è nelle cose. Ma la strada di Trump e dei Repubblicani americani si annuncia tutta in salita. Ma in politica, si sa, mai dire mai.

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