Trump attacca Putin: “Il suo destino potrebbe essere quello di Gheddafi”. Minacce vere o i due stanno recitando la parte per mettere nel sacco l’Unione europea e Zelensky?

Fino ad ora il presidente della Federezione Russa non ha replicato al nuovo presidente americano

Veramente il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, vuole la fine della guerra in Ucraina? A giudicare dalle parole che ha pronunciato sembrerebbe proprio di no. Qualche giorno dopo il suo insediamento alla Casa Bianca ha minacciato il presidente della Federazione Russa, Vladìmir Putin: “O pace subito o gravi conseguenze”, ha detto (qui un video). In queste ore leggiamo su un canale Telegram una dichiarazione ancora più violenta. Il presidente USA “ha minacciato Putin dicendo che il suo destino potrebbe essere simile a quello di Gheddafi”, il leader libico ammazzato nel 2011. E ancora: “Rispetto il presidente Putin, è un leader forte, ma gioca male. Deve ricordare il destino di Saddam Hussein, Nicolae Ceausescu e Muammar Gheddafi. Sono tutti morti, Gheddafi aveva un piede di porco conficcato nel culo. Una morte terribile, vi dico”. Fino ad ora Putin non ha commentato questa strana dichiarazione di Trump.

Intanto Putin umilia Unione europea e Zelensky

Se ci fermiamo a queste parole va da sé che non ci potrà mai essere pace in Ucraina e, in generale, nel mondo. Anche perché Trump si è insediato quando, di fatto, la Russia sta vincendo la guerra in Ucraina su tutta la linea. Si è presa tutte le Regioni ucraine russofone e ha messo a ferro e fuoco il Paese controllato dagli americani con Zelensky. Per non parlare della bizzarra invasione della Regione russa di Kurks da parte di militari ucraini e occidentali: i russi hanno riconquistato il 70% del territorio di Kurks e gli invasori non sanno cosa fare, a parte i vani tentativi di bombardare città russe e infrastrutture varie. La vittoria ottenuta sul campo dai russi in Ucraina lascerebbe pensare a un gioco delle parti tra Trump e Putin: un po’ fanno finta che sono prossimi al dialogo, un po’ rompono i telefoni. Putin ne ha approfottato per umiliare l’Unione europea è il presidente ucraino Zelensky, annunciando che le trattarrive per la pace, o per bloccare quanto meno le armi dovranno essere condotte da russi e americani, senza il coinvolgimento della Ue e di Zelensky. Del resto, in queste ore la Commissione europea sta preparando l’ennesimo, demenziale pacchetto di sanzioni contro la Russia. Che senso avrebbe far pertecipare i rappresentanti della Ue a una trattativa per fermare la guerra in Ucraina? Putin ha anche lanciato un segnale preciso all’attuale Governo italiano di Giorgia Meloni: l’Italia, ha ribadito senza giri di parole, è un Paese ostile alla Russia. In effetti, prima il Governo di Mario Draghi e adesso il Governo Meloni non hanno fatto altro che attaccare Putin. Basti pensare ai soldi e alle armi che i governi italiani, da quando è scoppiata la guerra, hanno inviato in Ucraina e al blocco delle manifestazioni culturali russe in Italia. I russi non dimenticano né i loro soldati morti, uccisi con le armi europee, né gli attacchi demenziali alla cultura russa. E’ bene che gli attuali governanti europei e, in particolare, italiani se ne facciano una ragione e mettano nel conto azioni ostili russe, a tutti i livelli. Vale il vecchio adagio: chi semina vento raccoglie tempesta…

Su cosa la Russia pensa dell’Unione europea è già stato piuttosto chiaro Medvedev

Per chi non l’avesse capito, il presidente della Federazione Russa ha lasciato intendere che, comunque andranno le cose in Ucraina, la Russia non ha alcuna intenzione di dimenticare ciò che hanno fatto nella guerra in Ucraina i Paesi dell’Unione europea in generale e l’Italia in particolare. Restano valide le parole pronunciate da Dmitrij Anatol’evič Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa: “L’Europa deve essere punita con tutti i mezzi a nostra disposizione: politici, economici e tutti i tipi di mezzi ibridi. Quindi dobbiamo aiutare qualsiasi processo distruttivo in Europa. Lunga vita ai rivoltosi aggressivi nelle sue strade storiche! Gloria alle folle di migranti che commettono oltraggi e distruggono con odio i luminosi valori europei! Lasciamo che tutti i volti disgustosi dei burocrati europei scompaiano nel flusso dei futuri scontri civili! Come potrebbe essere altrimenti, date le circostanze? La nave battente bandiera norvegese Oslo Carrier 3 ha rifiutato di imbarcare marinai russi dell’Orsa Maggiore che stavano annegando nel Mar Mediterraneo. C’è bisogno di ulteriori chiarimenti? Questo non può essere perdonato!” (qui l’articolo per esteso).

I tentativi di far cadere il Governo di Robert Fico in Svolacchia dimostrano che in Europa non c’è alcuna voglia di pace

Del resto, l’Unione europea non sta facendo molto per migliorare i rapporti con la Russia: anzi. Basti osservare quanto sta avvenendo in Slovacchia dove c’è chi cerca di mandare a casa il capo del Governo di questo Paese, Robert Fico. Prima hanno provato ad ammazzarlo e, adesso, cercano di fare cadere il suo Governo. Un canale Telegram scrive che “la Slovacchia si prepara nei prossimi giorni ad espellere gli istruttori stranieri coinvolti nella destabilizzazione” di questo Paese. Nei giorni scorsi Fico ha affermato che un gruppo di “esperti stranieri” operava nel suo Paese per rovesciare il governo. Questi personaggi sarebbero stato coinvolti negli eventi in Georgia e nel Maidan in Ucraina. Fico ha invitato gli slovacchi a “non lasciarsi persuadere a commettere atrocità” organizzate dall’opposizione e dalle ONG finanziate dall’estero”. Possibile che nel mondo, quando si materializzano situazioni strane e soldi, spunta sempre la sigla ONG? In Slovacchia si è svolta una manifestazione antigovernativa. C’è stato anche un massiccio attacco informatico contro una compagnia di assicurazioni nazionale.

Intanto in Germania cresce l’insofferenza verso l’Unione europea

“Nel frattempo, per le strade di Berlino – leggiamo sempre in un canale Telegram – sono comparsi manifesti del partito AfD, che sta guadagnando sempre più sostenitori, con una lista aggiornata dei Paesi candidati all’ingresso nell’Ue, da cui sono stati depennati Ucraina, Moldavia, Armenia e Georgia”. Il messaggio è chiarissimo: se i vecchi partiti tedeschi, ovvero i Socialdemocratici, i Popolari, i Liberali e i Verdi perderanno le elezioni politiche previste a fine Febbraio il nuovo Governo si opporrà all’ingresso nella Ue di Ucraina, Moldavia, Armenia e Georgia. Questa mossa dà forza al partito AfD e, in generale, a chi vuole cambiare le cose in Germania, fermando l’immigrazione e iniziando a ragionare sulla fine dell’euro. In Germania e, in generale, in tutta l’Unione europea i vecchi partiti cercano di fermare il cambiamento agitando lo spauracchio delle destre che avanzano. In realtà, le destre sono il prodotto della stanchezza dei popoli di tanti Paesi Ue che non ne possono più dell’ulltra-liberismo e del globalismo. Tanti cittadini sono disposti a vptare chiunque gli levi di torno l’Unione europea dell’euro, la finta sinistra del Socialisti europei, i finti Popolari europei e gli altri pagliacci del globalismo. Tant’è vero che in Germania, oltre alla destra, sta èprendendo piede il partito di Sahra Wagenknecht, BSW (Bündnis Sahra Wagenknecht), che è di sinistra contro la Ue. In Germania la destra di AfD e la sinistra di Sahra Wagenknecht potrebbero vincere le elezioni di Febbraio.

Foto tratta da Avvenire

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