Tra domani e Martedì 8 Aprile una straordinaria ondata di freddo in arrivo dalla Russia travolgerà l’Italia. Non si escludono gelate tra i futteti compresi i vigneti da vino. Parla Mario Pagliaro

Come ogni mese facciamo il punto della situazione climatica con il chimico del Cnr, Mario Pagliaro

E’ iniziato il mese di Aprile. Piogge eccezionali hanno investito la Sicilia per l’intero mese di Marzo. Siamo dunque tornati a sentire Mario Pagliaro. Il chimico del Cnr aveva da tempo previsto sia le grandi piogge che investono la Sicilia di fatto dal mese di Agosto dello scorso anno. Ma in un mese i cambiamenti sono stati molti e profondi: gli Stati Uniti hanno varato enormi tariffe doganali che cambieranno in pochi mesi l’economia di tutto il mondo, inclusa la Sicilia con la sua agricoltura. Siamo dunque tornati a sentire Mario Pagliaro (nella foto sotto) nel nostro canonico appuntamento mensile.

EVOLUZIONE DEL QUADRO METEOROLOGICO IN ITALIA

Partiamo dal meteo. Lei a metà Marzo ci aveva detto che “avremo ancora a lungo freddo e pioggia anche in Sicilia. Il quadro meteorologico in Europa resta dominato dal riscaldamento troposferico che fa affluire sul Mediterraneo continui afflussi di aria gelida di origine artica o artico-russa”. Puntualmente, Italia e Sicilia a Marzo sono state investite da enormi piogge. Oggi è domenica 6 Aprile: come evolverà il quadro meteorologico in Sicilia e nel resto d’Italia?

“E’ in ingresso dalla Russia un’eccezionale ondata di gelo artico. Eccezionale per entità, durata e periodo dell’anno, cioè in Primavera inoltrata. Nel tardo pomeriggio di oggi avrà già raggiunto l’Italia. Le carte meteo sono chiare. Nella giornata di Lunedì, l’aria gelida avrà raggiunto tutta Italia portando temperature praticamente invernali in quasi tutto il Paese. Quella di Martedì 8 sarà una giornata memorabile per il livello delle temperature. Tra Lunedì e Mercoledì avremo estese gelate notturne a bassa quota tanto a Nord che lungo la costa adriatica, dove le stesse gelate potranno verificarsi anche in pianura. Gli Appennini faranno da scudo ai territori e ai terreni lungo la costa tirrenica. Le gelate così tardive e intense, con gli alberi da frutto e molte piante già in fase avanzata di fioritura, causeranno danni ai frutteti, ai vigneti e alle colture primaverili che gli agricoltori del Nord Italia difendono con sistemi antibrina, ventilatori e persino accendendo il fuoco fra i filari di frutteti e vigneti. Da Mercoledì, lentamente, le temperature torneranno a crescere. Il quadro meteorologico nel prosieguo del mese di Aprile resterà altamente dinamico, con la continua alternanza fra freddo e aria mite”. 

EFFETTO DAZI DOGANALI-CALO DELLA PRODUZIONE AGRICOLA

Con Piano Battaglia il 3 Aprile ricoperta di neve non è inverosimile che la produzione agricola italiana quest’anno possa diminuire ulteriormente. Con la novità che adesso per esportare i prodotti agroalimentari italiani negli USA ci sono dazi del 20%. In che modo la combinazione dazi-calo della produzione agricola italiana potrebbe impattare l’agricoltura siciliana?

“I dazi imposti dagli Stati Uniti non sono come quelli imposti da qualsiasi altra nazione. Equivalgono infatti ad un crollo degli introiti dell’unica moneta che serve ad una nazione per importare materie prime e derrate agricole: cioè il dollaro. Con un calo della disponibilità di dollari di questa entità, le importazioni agricole italiane diminuiranno drasticamente: i dollari serviranno infatti all’Italia innanzitutto a comprare le risorse energetiche primarie – petrolio e gas naturale – e poi le materie prime dai Paesi africani e sudamericani, incluse molte derrate agricole come il caffè con cui l’Italia realizza miliardi di euro di fatturato annuo, ma che ovviamente non produce. La produzione agricola siciliana – che non subisce danni dalle gelate e beneficia ormai da mesi di enormi piogge – andrà a compensare parzialmente il forte calo delle importazioni agricole. Calo che sarà immediato e che durerà fino a quando saranno in vigore le tariffe doganali americane”.

IN GRANDE CRESCITA IL PREZZO DEI TERRENI AGRICOLI SICILIANI

Ed è per questo che in Sicilia il prezzo dei terreni non fa che crescere? Molti amici agricoltori ci dicono che arrivano offerte di acquisto dei terreni da parte di fondi internazionali interessati a produrre derrate agricole.

“Certo. I fertilissimi terreni siciliani con la loro estensione, il grande soleggiamento, e le enormi disponibilità di acqua hanno un valore strategico per l’intera Italia. I prezzi al record storico di olio di oliva, succo di arancia, ed oli essenziali di agrumi rendono già oltremodo attrattivo produrre questi beni agroalimentari e agroindustriali in Sicilia. Ora, la crisi della globalizzazione farà apprezzare nuovamente tutte le altre produzioni agricole della Sicilia, inclusi il grano, i limoni, e le coltivazioni di frutta e ortaggi in serra. A deprimerne il prezzo per decenni, infatti, sono state le importazioni dall’estero di prodotti di qualità spesso inferiore a quelli prodotti in Sicilia: ma dal costo bassissimo. Ora, la carenza di dollari renderà necessario ad ogni Paese europeo inclusa l’Italia di tagliare subito – e drasticamente – le importazioni non essenziali come quelle di gas e petrolio”.

Senta, famiglie e aziende dallo scorso Autunno ricevono di nuovo bollette dell’elettricità altissime. Cosa possono fare?

“Devono ricorrere in massa al fotovoltaico. La Sicilia è di gran lunga la regione più soleggiata d’Italia e col fotovoltaico è possibile far crollare per sempre la bolletta. Praticamente tutti i palazzi delle città siciliane continuano a 2025 inoltrato ad essere prive dei numerosi impianti fotovoltaici familiari che potrebbero e dovrebbero ospitare. La legge consente l’installazione rapidissima con una semplice comunicazione a livello condominiale. In tutti gli altri casi di immobili mono o bifamiliari, è possibile polarizzare il tetto rapidamente. Lo stesso devono e possono fare le aziende. Il costo della tecnologia è crollato, e la Sicilia ospita decine di ottime aziende che negli ultimi dieci anni hanno installato i 130mila impianti fotovoltaici siciliani. Non c’è alcuna ragione di attendere oltre: bisogna polarizzare gli edifici, e farlo subito.

LA FINE DELLA FUNESTA GLOBALIZZAZIONE ECONOMICA ACCELERERA’ IL RITORNO DELLO STATO NELL’ECONOMIA

Un’ultima domanda in attesa di risentirci a Maggio. Lei a più riprese ha detto anche a noi che lo Stato sarebbe tornato nell’economia, e che l’IRI sarebbe rinata. E’ ancora di questo avviso?

“Certo. Lo Stato, tramite Cassa depositi e prestiti, è entrato nel capitale della maggiore aziende edile italiana. Ha rinazionalizzato la rete autostradale, ed è tornato ad essere il maggiore azionista della ex Sip, cioè Telecom. Poste Italiane ha prima rilevato dalla Cassa depositi e prestiti, a Febbraio, il 9,81% delle azioni e poi acquistato da un’azienda francese un ulteriore 15% del capitale, che l’ha portato a detenere quasi il 25% dei titoli Tim. La fine della globalizzazione non farà che accelerare questo processo benefico che tornerà a fare dello Stato il soggetto dello sviluppo generale com’è avvenuto ogni volta che l’Italia, dal 1861 ad oggi, ha conosciuto una reale crescita economica e sociale”.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *