‘Survivorship bias’ o Pregiudizio di sopravvivenza. La dimostrazione quasi matematica che per vincere non bisogna studiare i vincenti ma coloro i quali hanno fallito…

di Nota Diplomatica

Cosa ha insegnato la storia dei Bomber Command inglesi

I piloti e gli equipaggi del ‘Bomber Command’ inglese che compivano missioni sopra la Germania nel corso della Seconda guerra mondiale correvano dei rischi inimmaginabili. Volavano a ‘turni’ di 25 missioni sotto il fuoco nemico prima di essere lasciati a terra per una pausa. La probabilità che l’equipaggio di un bombardiere pesante britannico sopravvivesse alla conclusione di un solo turno era del 16%; per due turni, era appena del 2,5%… Alla fine, ben 59.423 avieri furono uccisi su una forza di circa 125mila uomini: un tasso di mortalità del 47,5%. Ovviamente, proliferarono progetti per ridurre le fatalità. Una delle strade seguite era quella di ‘mappare’ i danni subiti dai bombardieri e riscontrati al loro rientro alla base, pensando di arrivare ad identificare le parti più bersagliate della fusoliera per applicare qualche forma di armatura supplementare alle zone maggiormente esposte al fuoco nemico. Pareva perfettamente logico… Poi, un accademico della Columbia University, il matematico ungherese, Abraham Wald, fece notare invece che il ragionamento era perfettamente rovesciato. Siccome gli aerei del campione analizzato erano proprio quelli riusciti a sopravvivere, i buchi dei proiettili segnalavano piuttosto che quei punti erano invece abbastanza ininfluenti e che, semmai, sarebbe stato più opportuno rafforzare le parti non toccate degli aerei sopravvissuti, e che presumibilmente erano stati i punti deboli dei velivoli abbattuti…

La chiave di volta per evitare conclusioni errate

Si tratta di quello che forse è il più noto esempio della comune forma di distorsione logica conosciuta come ‘Survivorship bias’; in italiano ‘Pregiudizio di sopravvivenza’. Si manifesta quando, per valutare una situazione, si considerano solo gli elementi (persone o cose) usciti da un qualche tipo di processo di selezione, lasciando fuori gran parte del campione; tipicamente perché questi secondi non sono avvicinabili – come i bombardieri abbattuti dai tedeschi – portando a conclusioni errate. Forse la più semplice illustrazione del fenomeno si trova proprio nel suo nome e nell’insistenza sui ‘sopravvissuti’. Immaginiamo di dover fare una ricerca sui livelli di soddisfazione dei pazienti di un ospedale. Ovviamente, non possiamo interrogare i ricoverati che stanno troppo male per essere disturbati, né, tantomeno, i morti, cioè, due categorie che potrebbero non essere perfettamente soddisfatte delle cure ricevute.

Una regola che vale anche per la finanza

Oltre ad essere una forma comune di ‘storpiatura’ dei risultati scientifici, il ‘Pregiudizio di sopravvivenza‘ tocca altri campi dove la precisione nel misurare le persone è cruciale, come la finanza, dove – praticamente per definizione – si tende a sopravvalutare il successo e a considerare meno l’insuccesso. Al momento, le favolose carriere di alcuni giovani imprenditori nel campo delle nuove tecnologie – Elon Musk, Jeff Bezos, Mark Zuckerberg et al. – sono continuamente sui media. Sono oggetti di ammirazione e di emulazione da parte di tanti giovani ambiziosi che studiano ogni loro mossa. Il problema è che i ‘tech bros’ costituiscono una minima, minimissima parte del ‘campione’. Il tema ‘sopravvissuti’ e le lezioni che può impartire suggerisce che ci sarebbe di più da imparare dai falliti…

Foto tratta da Wikipedia

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