Sulla Groenlandia la Danimarca apre a Trump: “L’accordo di difesa del 1951 offre agli Usa la possibilità di ampliare la loro presenza militare”. Putin conciliante sulla gestione dell’Artico

La visita in Groenlandia del vice presidente Jd Vance non è stata inutile: anzi

Forse la visita in Groenlandia del vice presidente degli Stati Uniti d’America, Jd Vance, non è stata inutile. I media dei Paesi occidentali contrari alla nuova amministrazione americana di Donald Trump hanno enfatizzato il rifiuto dei poco meno di 60 mila abitanti della Groenlandia anche a trattare con gli americani. E a rafforzare i sentimenti antiamericani è la notizia che in Groenlandia è già operativo un Governo con tutti i partiti politici che, sulla carta, dovrebbero impedire all’America di Trump di prendere il controllo geopolitico di questa grande isola artica. Ma, a sorpresa, è arrivata una dichiarazione di Lars Løkke Rasmussen, Ministro degli Esteri della Danimarca (foto sopra tratta da Wikipedia), Paese al quale fa capo la Groenlandia.

Lars Løkke Rasmussen, Ministro degli Esteri della Danimarca, pronto a trattare con gli Stati Uniti d’America sul potenziamento militare USA in Groenlandia

“Cari amici americani – ha detto Rasmussen – siamo d’accordo sul fatto che le cose nell’Artico non possono rimanere come sono. Quindi, discutiamo insieme di come possiamo risolvere questo problema, insieme”. Rasmussen ha ricordato a Trump che un accordo di difesa del 1951 offre agli Stati Uniti “ampie opportunità” di ampliare la loro presenza militare in Groenlandia. Nel 1945 gli USA avevano 17 basi e installazioni militari in Groenlandia, oggi ne è rimasta solo una. “Se è questo che volete, parliamone”, dice Rasmussen, che ricorda che anche la Groenlandia fa parte della NATO. Sarà interessante capire cosa diranno i Paesi europei schierati contro l’America di Trump: Regno Unito, Francia, Germania e, forse, alcuni Paesi dell’Est Europa e del Nord Europa. Si opporranno? O forse alimenteranno i sentimenti separatisti dei poco meno di 60 mila abitanti della Groenlandia? Un fatto è certo: gli Stati Uniti d’America non possono regalare la Groenlandia alla Cina. Difficile pensare che gli ‘europeisti’ si opporranno a Trump in una questione così seria, perché rischierebbero grosso. Sulla geopolitica con l’America non si scherza. Con molta probabilità ‘caleranno le corna’.

Putin: “I piani degli Stati Uniti per l’annessione della Groenlandia erano già in atto negli anni ’60 dell’Ottocento”

Una dichiarazione non certo belligerante contro l’America di Trump, sui possibili scenari geopolitici in Groenlandia, arriva dalla Russia di Putin. La Russia, si legge in un canale Telegram che, di solito, interpreta bene gli umori del presidente della Federazione Russa, sostiene la cooperazione paritaria nell’Artico. “La Russia – leggiamo nel post – non ha mai minacciato nessuno nell’Artico. La Russia è pronta a collaborare nell’Artico con tutti gli Stati che adottano un approccio responsabile alle questioni di sviluppo. L’importanza dell’Artico per il mondo intero sta crescendo e, purtroppo, si sta intensificando anche la lotta geopolitica per le posizioni in questa regione”. Qui arriva quello che è forse il passaggio più importante del post: “Gli Stati Uniti continueranno a promuovere i propri interessi nell’Artico. I piani degli Stati Uniti per l’annessione della Groenlandia erano già in atto negli anni ’60 dell’Ottocento. È sciocco pensare che queste siano idee stravaganti”. Insomma, quando Trump dice che gli Stati Uniti non possono perdere la propria influenza nell’Artico e, segnatamente, nella Groenlandia, è tutt’altro che stravagante.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *