Sulla Groenlandia e sul Canale di Panama il presidente americano Donald Trump ubriaco di potere mostra i ‘muscoli’ e dà ragione a Putin

di Frate Domenico Spatola

Come uno squalo…

Ma in quale secolo mi trovo? Chi parlava a Mar-a-Lago era Caligola, l’imperatore romano in procinto di insignire di titolo di “senatore” il suo cavallo, o Hitler a Monaco nel progrom del suo delirio? Trump, più ringalluzzito della prima volta, parlò da ubriaco di potere. Prendersi, anche con la forza la Groenlandia, attualmente della Danimarca dunque un membro della NATO, e il Canale di Panama. Anche con la forza militare. Ha spavaldamente mostrato i muscoli, dando ragione a Putin, perché la NATO non doveva spingersi a tanto. Parlò a ruota libera e provocatoria su temi interni ed esteri, con ricatti daziali a chi non starà al suo gioco. Già il Canada ritiene suo. Il prossimo presidente sarà – a suo dire – il governatore del cinquantunesimo Stato degli USA. Il Tycoon si ritiene onnipotente per il largo consenso ottenuto dagli Americani, in barba ai 34 capi di imputazione, che come spada di Damocle avrebbero dovuto pendere sulla sua testa. Per noi Italiani ha finalmente dichiarato, compiaciuto, il motivo della “visita lampo” della nostra ineffabile premier, Giorgia Meloni. Una dei pochi che è andata a venerarlo. Ma dove è finito il suo sovranismo? E soprattutto l’Italia, in Europa e nel Mondo, che figura ci fa? Finalmente però sappiamo da che parte sta. E non ci fa onore!

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