Straordinaria e terribile ondata di maltempo nel Regno Unito: è un fenomeno naturale o è frutto di manomissioni del clima legate alla guerra in Ucraina?

Tra neve piogge, venti e mare in tempesta sta succedendo di tutto. E’ legittimo pensare che il fenomeno possa non essere naturale?

Sappiamo che diranno che siamo ‘complottisti’. Noi andiamo avanti lo stesso con la nostra tesi: le potenze mondiali, oggi, sono in grado di manomettere il clima e le guerre si combattono non soltanto con i missili ma scatenando soprattutto piogge tprrenziali e temeste di gelo e di neve. E’ un caso che in queste ore il Regno Unito sia stato colpito dalla tempesta Bert? Freddo polare, neve, venti che sfirano i. 130 km orari; poi improvvisamente la temperatura si alza di una decina di gradi e al posto della neve arrivano le piogge torrenziali. Acqua ovunque. Partite di calcio rinviate. Caos, con migliaia di famiglie senza energia elettica. Problemi allo zoo di Edimburgo e al mercatino di Natale di Glasgow. Ritardi nei trasporti ferroviari ed aerei. In Galles cinque bambini salvati per miracolo dopo una frana. Allagamenti nell’Irlanda del Nord. Gli esperti di meteorologia parlano di “rischio multiplo”: insomma, tra neve, piogge, venti, mare in tempesta può succedere di tutto. Casualità? (Sopra, maltempo nel Regno Unito, foto tratta da MeteoWeb)

Cluod seeding, questo sconsciuto. O quasi…

Direte: vabbé un’ondata di maltempo. Però è strano, molto strano che questa ondata di maltempo si arrivata proprio nei giorni in cui i militari occidentali, per conto dell’Ucraina, hanno iniziato a bombardare la Russia con i missili a lunga gittata. E, guarda caso, sono proprio gli inglesi che, da tempo, sollecitano il bombardamento della Russia. Chi non crede al clima manomesso dall’uomo dovrebbe riflettere sul fatto che il cosiddetto cloud seeding, tradotto forse impropriamente come inseminazione artificiale delle nuvole, è ormai una pratica consolidata. Gli articoli che illustrano il cloud seeding che si trovano in rete sono tanti (qui ne potete leggere uno e qui ne potete legge un altro con allegati alcuni VIDEO). Storicamente, i primi ad utilizzare le piogge artificiali sono stati gli israeliani e gli americani, soprattutto negli anni ’70 e ’80 del secolo passato (in realtà, c’erano già sperimentazioni anche prima). Poi sono arrivati tutti gli altri. In Cina questa tecnologia è utilizzata da tempo. E con molta probabilità anche i russi sanno come di ‘maneggia’ il clima. All’inizio il cloud seeding è stato utilizzato per sostenere l’agricoltura nelle aree siccitose. Oggi, con molta probabilità, è uno strumento di guerra.

La scorsa Estate, in mezzo modo, alluvioni terrificanti. Anche queste ‘casualità’?

Oggi l’ondata di maltempo devastante sta colpendo il Regno Unito. Ma la scorsa Estate negli Stati Uniti, in Russia e in Cina è successo di tutto. Le notizie non gradite vengono subito ‘dimenticate’. E’ una strategia del silenzio che accomuna l’Occidente e i Paesi che oggi sono alternativi, se non in guerra, contro lo stesso Occidente. Parlano i fatti, basta analizzarli. Luglio di quest’anno. Negli Stati Uniti d’America l’uragano Beryl ha devastato il Texas e la Louisiana, provocando 8 morti e danni ingenti al territorio: basta pensare a oltre 2 milioni e mezzo di famiglie rimaste senza energia elettrica (qui un articolo). Un articolo di MeteoWeb segnalava che quest’anno negli USA “il numero dei tornado è da record: più di 100 oltre la media storica“. Sempre MeteoWeb, la scorsa Estate, segnalava a Las Vegas un’ondata di caldo record (qui l’articolo). In Australia “le tempeste estive 2023-2024 hanno generato perdite assicurate per oltre 1,6 miliardi di dollari australiani” (qui un articolo). In Russia gli scorsi mesi di Aprile, Maggio e Giugno sono stati caratterizzati da intense piogge. Sembrava che Luglio dovesse dare un po’ di tregua. Invece è arrivato un temporale a San Pietroburgo che ha distrutto tanti alberi (qui un video). Le notizie e le immagini arrivate la scprsa Estate dalla Cina sono impressionanti: il 3 Luglio nella parte orientale di questo Paese si contavano 240 mila sfollati a causa del maltempo (qui un articolo). Sempre il 3 Luglio la violenza delle piogge ha provocato allagamenti: sconvolgenti le immagini di persone trascinate dalla furia dell’acqua (QUI IL VIDEO). Sempre in Cina, il 4 Luglio, è crollata un autostrada a causa delle piogge provocando la morte di 50 persone (qui un VIDEO). Ancora in Cina le piogge hanno travolto una diga (VIDEO). Le alluvioni non hanno risparmiando il Continente africano (qui un VIDEO). In Africa, nei mesi scorsi, il matempo ha provocato enormi danni: il Paese più colpito è stato il Kenya con oltre 200 morti e poi danni anche in Tanzania, in Uguanda, in Somalia (7 morti, oltre 8 mila sfollati, oltre mille abitazioni distrutte), in Ruanda, nel Burundi, in Costa d’Avorio (sopra, un’immagine degli effetti del maltempo in Costa d’Avorio, foto tratta da Africa Rivista).

La terribile inondazione di Dubai della scorsa Primavera

Scuramente c’è una componente naturale, legata in minima parte alla CO2 e, soprattutto, ai capricci del Sole. Anche se, in effetti, con il gran numero di incendi boschivi che negli ultimi anni hanno colpito tante aree del mondo (impressionanti gli incendi che hanno colpito soprattutto lo scorso anno i boschi del Canada con i fumi che hanno raggiunto l’Europa), è probabile che la CO2 sia responsabile dei cambiamenti climatici per più del 5%. Per il resto, la manomissione del clima da parte dell’uomo è nelle cose. E’ in atto uno scontro tra Stati Uniti d’America e Occidente da una parte e Cina e Russia (più i Paesi che aderiscono al BRICS proprio con Cina e Russia) dall’altra parte. Di questo scontro la guerra in Ucraina è parte importante. E, guarda caso, la scorsa Estate le ondate di maltempo, come abbiamo raccontato, hanno colpito Stati Uniti, Cina e Russia. Ci sono Paesi del mondo arabo, con riferimento soprattutto ai produttori di petrolio ma non soltanto, che si vanno riposizionando. Un tempo erano in buona parte legati agli USA. Oggi non è più così. Anche per errori commessi dall’amministrazione americana Democratica di Joe Biden, alcuni di questi Paesi sono passati, armi e bagagli, con Cina e Russia. E, sempre ‘per caso’, in Paesi desertici che si sono riposizionati geopoliticamente sono arrivate le inondazioni! Inondazioni in aree desertiche? Sì, proprio così. Incredibile quanto avvenuto la scorsa Primavera a Dubai e, in generale, negli Emirati Arabi colpiti da inondazioni catastrofiche (qui un articolo sull’inondazione di Dubai della scorsa Primavera). Sull’inodazione di Dubai c’è chi dice che sia stata provocata dai governanti della città che, da anni, fanno ricorso alle piogge artificiali: magari hanno esagerato; ma c’è anche chi dice che a provocare il disastro sia stata una ‘manina’ esterna a questo Paese. Chissà (qui un video sull’inodazione di Dubai)

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