Storia delle parole italiane 8: Poesia e Storia

di Giovanni Albanese
giovannilbns@gmail.com

Tra latino e greco

Poesia: è voce greca derivante dal verbo “poiéo“, “fare, compiere, recare a effetto”. Poesia è ciò che vien fatto, fabbricato; poeta è l’artefice, il creatore. Omero è, verbigrazia, artefice, creatore de’ versi dell’Iliade e dell’Odissea, comecché trovasse la materia, cioè la pura e semplice narrazione de’ fatti già pronta. Niente vieterebbe di narrare l’assedio di Troia in prosa: in realtà esistono versioni prosastiche, in latino, della storia di Troia: sono le narrazioni di Darete Frigio e di Ditti Cretese, preziose sì, quanto si voglia, ché narrano episodi i quali indarno cercherebbersi in Omero, ma questi è l’artefice d’una narrazione in esametri dattilici, in uno stile togato e paludato, in una lingua arcaica e grandiosa, di quei, quantunque tristi e sovente luttuosi, fatti: Omero è dunque il “poietés“, il creatore di “pòiesis”, di poesia.

Storia: è voce greca da “Historìa” e da “histor “, “sapiente”, “savio”, “giudice “, “arbitro”. All’origine di questa parola sta il tèma dell’aoristo di horào, vedere , il cui aoristo “éidon” vuol dire “sapere “: per l’appunto si sa ciò che s’è visto. L’istoriografo è così il testimone, il quale sa, conosce fatti veduti. Quel tema “hid” truovasi altresì in altre parole come “àidris“, con l’alfa privativo, “che non sa”, latino “nescius” e nel vocabolo dell’uso poetico “aìdelos“, “non visto”.

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