Sotto attacco le città russe di Belgorod e Saratov. I missili russi hanno messo a ferro e fuoco Odessa e colpito un edificio a Kramatorsk con ufficiali NATO. Gli Houthi hanno bombardato Israele. E a Londra…

Ma quale pace e pace! Al contrario, sta scoppiando il finimondo. Tra Ucraina, Russia, Israele, ribelli Houthi e il caos nei cieli del mondo sta diventando impossibile capire cosa sta succedendo

Si parla di pace ma il mondo resta in guerra. Odessa, in queste ore, è un mezzo inferno, colpita da massicci attacchi dei russi (foto sopra tratta da Telegram). Gli ucraini e i mercenari assoldati dall’Occidente rispondono cercando di sfondare a Belgorod, città della Russia europea occidentale. E stanno provando a resistere nella Regione russa di Kurks. I combattimenti sono feroci. Giunge notizia, sempre in queste ore, che i ribelli Houthi hanno attaccato l’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv con un missile ipersonico. Quindi anche loro hanno a disposizione ‘sti missili terribili. Come abbiamo scritto nei giorni scorsi, le due guerre – in Ucraina e a Gaza – vanno viste insieme. I bombardamenti americani nello Yemen (qui un articolo), per cercare di fermare gli Houthi, non sono serviti a nulla, perché questi ultimi, schierati con i palestinesi, oltre a rendere difficile e pericolosa la navigazione nel Mar Rosso, bombardano pure Israele. Intanto Londra è nel caos per un incendio che ha mandato in tilt l’aeroporto di Heathorow provocando una catastrofe nei trasporti aerei internazionali. Attentato? Vattelappesca! Quanto all’Unione europea, beh, si riarma, tra polemiche e contraddizioni, con la sola Germania che fino ad ora ha i soldi per le armi. Per il resto è confusione.

Altro che “solo obiettivi militari”. Gli ucraini hanno colpito obiettivi civili e ora i russi potrebbero fare la stessa cosa

In questi giorni sono tanti gli scenari che si fondono e si confondono. La scorsa notte le difese della Russia avebbero distrutto 43 droni ucraini tra la Regione di Volgograd, la Regione di Rostov e la Regione di Belgorod. Come già accennato, si combatte anche nella Regione di Kursk. I russi avrebbero colpito con con due Iskander un edificio a Kramatorsk, mentre era in corso una riunione di militari ucraini, mercenari e anche ufficiali NATO. Ucraini e mercenari hanno colpito un deposito di carburante presso l’aeroporto Engels, nella città russa di Saratov. Nonostante le notizie forse un po’ troppo ottimistiche, la guerra in Ucraina è destinata a durare almeno per un altro mese, come abbiamo raccontato stamattina (qui il nostro articolo). E infatti, come accennato all’inizio, Odessa, città portuale sul Mar Nero, nel Sud dell’Ucraina, è in fiamme. Le bombe russe hanno lasciato senza elettricità alcune zone della città. Da quello che si legge, su Odessa gli attacchi sarebbero stati massicci. Si segnalano anche bombardamenti nelle Regioni di Kiev e Poltava. Ucraini e mercenari, a propria volta, hanno bombardato la stazione di misurazione del gas di Sudzha e il gasdotto al confine tra le regioni di Kursk e Sumy (foto sotto tratta da Telegram). Da questa infrastruttura passava il gas russo destinato all’Europa. Non è facile capire come finirà. Stando a quello che hanno raccontato non dovevano essere colpiti solo obiettivi militari? Invece ucraini e occidentali stanno colpendo obiettivi civili: è probabile che adesso i russi facciano altrettanto.

L’Ue è un’armata Brancaleone dove ogni Paese va per i fatti propri e dove solo la Germania ha i soldi per armarsi. Completamente fuori dal mondo la responsabile della politica estera Ue, Kaja Kallas. Ma dove l’hanno trovata?

La situazione è confusa, anche per le divisioni dell’Unione europea che ricorda l’armata Brancaleone. Ogni Paese Ue sembra andare per i fatti propri. Il presidente della Francia, Emmanuel Macron, per esempio, lascia intendere che potrebbe essere creata una missione per il mantenimento della pace per l’Ucraina sotto l’egida dell’ONU. Sembra che abbia lanciato tale proposta durante la riunione del Consiglio europeo di ieri. Qualcuno gli avrebbe fatto notare che tale soluzione dovrebbe essere approvata dal Consiglio di sicurezza dell’ONU, l’esecutivo dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, che è responsabile del mantenimento della pace e della sicurezza internazionali. Solo che la Russia potrebbe opporre il veto… La Germania ha cambiato la Costituzione e si sta armando per i fatti propri. Olanda, Ungheria e Slovenia, di fatto, si sono dissociate da guerra e guerrafondai. I Governi di Spagna e Portogallo hanno preso le distanze dalla responsabile della politica estera dell’Unione europea, Kaja Kallas, che per quest’anno vorrebbe raddoppiare gli aiuti all’Ucraina. La signora Kallas vive in un mondo tutto suo. Vorrebbe portare da 20 a 40 i miliardi di euro da ‘immolare’ in Ucraina. Lo capisce che l’economia europea sta affondando? A quanto pare, no. Del resto, arriva dall’Estonia, un Paese di poco meno di un milione e 400 mila abitanti, che debbono essere benestanti e non toccati dalla crisi economica. E l’Italia? Non si capisce. Il Governo di Giorgia Meloni è contrario al raddoppio degli armamenti per l’Ucraina, non è contro il riarmo dell’Europa ma ha detto che non invierà militari in Ucraina. Un colpo al cerchio e uno alla botte… I governanti italiani si cimentano in sempre più complicati equilibrismi politici: tengono un piede nella Commissione europea di Ursula von der Leyen e, con un altro piede, intrattengono i rapporti con l’America di Donald Trump, che è contro l’Unione europea e si accompagna alla Russia di Putin. La contraddizione è evidente e non promette nulla di buono.

Ci vogliono fare credere che nell’attuale momento storico un incendio che ha messo in ginocchio un aeroporto a Londra provocando una catastrofe nei cieli del mondo con danni per decine e decine di milioni sia stata una fatalità?

Da segnalare anche l’incendio che ha colpito l’aeroporto di Heathrow, a Londra. C’entra con la guerra in Ucraina? La domanda è legittima, se non altro perché l’Inghilterra è pienamente coinvolta nella guerra e tiene, con la Francia, una linea che non può certo essere definita pacifista. Peraltro, nell’attuale momento storico gli incidenti gravi legati alla fatalità, come dire?, stonano un po’. Quello che si sa, per ora, è che l’aeroporto, oggi, è rimasto chiuso, bloccando circa 300 mila passeggeri. Dovrebbe essere riaperto stanotte. Quanto avvenuto a Londra è una catastrofe: trattandosi di una delle più importanti città internazionali del mondo, i disagi interessano, appunto, tutto il mondo con danni per decine e decine di milioni. Il blocco dell’aeroporto di oggi ha coinvolto circa mille e 400 i voli con disagi incalcolabili. Per ora nessuno ha parlato di attentato, ma si sa che sono in corso le indagini dell’antiterrorismo. L’incendio ha lasciato senza corrente elettica circa 16 mila abitazioni. Insomma, la ‘botta’ è stata pesante. E fa il paio con il caos che oggi attraversa mezzo mondo.

Fine

Qui la prima puntata pubblicata stamattina:

Trump e Putin hanno cambiato strategia in Ucraina per stanare l’Unione europea? I due leader parlano sempre di pace ma… Il dubbio di una NATO sempre più lontana dall’attuale Governo americano

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