Sono ripresi gli sbarchi senza fine di migranti a Lampedusa. Il dubbio è che possa trattarsi di una strategia ‘pilotata’ dalla Russia per creare problemi in un’Italia dove non si placa la russofobia

Speriamo di sbagliarci ma…

A Lampedusa sono ripresi gli sbarchi senza fine di migranti. Sbarchi Sabato scorso, sbarchi Domenica e, soprattutto, stando a quanto ci ha raccontato un nostro amico che vive in quest’isola, oltre un migliaio di migranti arrivati ieri. Sbarchi a mai finire e anche qualche naifragio, come racconta un articolo di Avvenire (che potete leggere qui). Il bel tempo favorisce l’arrivo di diseredati. La sensazione è che potrebbe trattarsi di una strategia per creare caos ‘pilotata’ dalla Russia. Come scriviamo spesso, il Continente africano è oggi in massima parte legato alla Russia e alla Cina. Poiché l’Italia continua a mantenere una posizione antirussa, con ricostruzioni fantasiose quanto offensive sul nazismo e con una disinformazione sull’andamento della guerra in Ucraina, non è da escludere che il presidente Vladimir Putin sia quasi costretto a cedere, almeno su questo fronte, ai ‘falchi’ russi che vorrebbero penalizzare l’Unione europea e, in particolare, l’Italia.

In Occidente continua la disinformazione in stile Covid sull’andamento della guerra in Ucraina

In queste ore, in effetti, assistiamo, sulla guerra in Ucraina, a un’informazione occidentale in stile Covid: bugie su bugie su bugie. Si parla e si scrive tanto dei bombardamenti russi in Ucraina ma non si dice alcunché sulle decine e decine di droni kamikaze, peraltro pagati in buona parte dall’Unione europea, che la difesa russa abbatte ogni giorno. Ufficialmente sono droni da guerra ucraini, in pratica sono droni occidentali scagliati contro il Paese di Putin da mercenari di mezzo mondo pagati dagli stessi Paesi occidentali, ad esclusione dell’America di Donald Trump che ormai su alcuni fronti si muove all’unisono con la Russia. Non solo. C’era un accordo che vincolava ucraini e russi a non colpire le strutture energetiche. Sono stati gli americani a imporlo a una riottosa Russia. Sennonché ucraini e mercenari pagati dagli occidentali hanno colpito, danneggiato e in alcuni casi distrutto alcune importanti basi per la produzione di energia russe. Ci sono stati, come già accennato, anche tentativi, da parte di ucraini e mercenari pagati dagli occidentali, di colpire alcune città russe. Ma sono andati a vuoto. Da qui la reazione rabbiosa della Russia.

Sbagliato continare con le provocazioni contro la Russia

Ora, raccontare, come stanno facendo i media occidentali, che i russi sono ‘cattivi’ e gli ucraini sono le ‘vittime’ fa solo innervosire i russi. La verità è che i militari ucraini e occidentali riescono, questo sì, a colpire con i bombardamenti, le strutture energetiche russe ma non riescono ad affondare i colpi nelle aree abitate della Russia; mentre i militari di Putin bombardano e colpiscono sia le strutture energetiche, sia le zone abitate dell’Ucraina. Questa verità oggettiva viene occultata da buona parte dell’informazione occidentale. Così non è da escludere che i russi decidano di allargare il campo di azione. Per l’Italia il punto debole è Lampedusa, che potrebbe essere presa d’assalto dai migranti. Ricordiamo che una volta è già successo, quando con un’ondata di sbarchi non certo cauale, il numero di migranti arrivati in poche ore a Lampedusa ha eguagliato, se non superato, il numero di abitanti dell’isola. Il caos fu enorme. Ricordiamoci che in guerra nulla è casuale. E nella guerra tra la Russia da una parte e l’Occidente ormai senza gli Stati Uniti d’America dall’altra parte tutto si tiene. Le continue provocazioni, in alcuni casi demenziali, contro la Russia – attività in cui l’Italia sembra ‘specializzata’ – non porteranno nulla di buono.

Foto della Polizia di Stato tratta da ilSicilia.it

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