Si torna a parlare di colpire le case con una revisione del Catasto e con una imposta patrimoniale a partire da un milione di euro. Noi non ci crediamo: sarebbe la tomba del centrodestra

Il Governo Meloni deve fronteggiare il nuovo Patto di stabilità, il ‘buco’ del Superbonus 110% i costi della guerra in Ucraina. Ma queste due opzioni sarebbero disastrose

Tanto per cambiare per acchiappare soldi, o meglio, per scippare soldi dalle tasche degli italiani si torna a parlare nuovi balzelli sulle abitazioni degli italiani. Il Governo di Giorgia Meloni deve fronteggiare un ‘buco’ di Bilancio di oltre 90 miliardi di euro provocato dal Superbonus 110% (qui un articolo) e il Patto di stabilità imposto dall’Unione europea che prevede un esborso, per l’Italia, di 100 miliardi di euro in sette anni. A questi si aggiungono gli eborsi per la guerra in Ucraina e il costo dei profughi ucraini ospitati in Italia. Se i primi due dati sono noti (‘buco’ del Superbonus 110% e costo del nuovo Patto di stabilità), degli altri due dati si sa poco o nulla. Ogni tanto spunta qualche cifra sulle armi fornite dall’Italia all’Ucraina: ma sono dati parziali, mentre nulla si sa dei costi che il nostro Paese sta sostenendo per i profughi ucraini presenti in Italia. Entro il 15 Ottobre il Governo dovrà fornire a Bruxelles quanto meno uno schema di massima su come trovare questa montagna di soldi. Da qui le due ipotesi: la revisione del Catasto delle abitazioni, idea del passato Governo di Mario Draghi; e un’imposta patrimoniale. Entrambe le ipotesi vanno a parare sulle case degli italiani. L’Imu del Governo Monti non è bastato. Vogliono provare a colpire di nuovo i proprietari delle abitazioni. Proviamo a illustrare per grandi linee quello che potrebbe succedere.

La revisione del Catasto delle abitazioni e l’imposta patrimoniale colpirebbero un Paese già impoverito

La cosiddetta informazione ‘libera’ spiega che in Italia ci sono case arroccate sulle montagne che negli anni ’80 del secolo passato avevano un certo valore, ma che oggi, con l’abbandono delle aree interne collinari e montane, valgono molto meno. Questi proprietari, ovviamente, con la rivisitazione catastale ci guadagnerebbero, perché pagherebbero meno imposte su tali abitazioni che oggi si trovano in aree abbandonate. Il riferimento agli anni ’80 non è causale, perché è da allora che il Catasto non viene aggiornato. La cosa che fa sorridere è che i mistificatori che propugnano la rivisitazione del Catasto cercano di farci credere che chi ha un’abitazione in città magari paga poco e, di conseguenza, è giusto che paghi di più. Con molta probabilità, non è da escludere che in alcuni casi sia così; ma va detto che rispetto agli anni 80, quando l’Italia era una delle più importanti potenze industriali del mondo, la situazione oggi è cambiata in peggio; oggi l’Italia è un Paese in grandissima difficoltà neconomica, pensare di aggiornare il Catasto per scippare soldi alle famiglie sarebbe una grandissima porcata. Una scelta che farebbe perdere una barca di voti al centrodestra, che con gli elettori, in occasione delle elezioni politiche del 2022, si è impegnato a ridurre tasse e imposte non a rivedere il Catasto per colpire i proprietari delle abitazioni.

La via d’uscita? Tirarsi fuori dall’Unione europea dell’euro a aderire al dollaro americano

Andiamo all’ipotesi di un’imposta sui “grandi patrimoni”. Leggendo e ascoltanto le parole “grandi patrimoni”, una persona normale pensa che cominceranno a far pagare la nuova eventuale imposta patrimoniale ai titolari di patrimoni da 10 milioni di euro in su. Una persona normale pensa, magari, che verranno colpiti i giganti del Web che guadagnano montagne di soldi. Invece ascoltando i notiziari e leggendo qua e là le informazioni su tale argomento apprendiamo che la nuova, possibile imposta sui “grandi patrimoni” verrebbe applicata a partire dai patrimoni di un milione di euro, compresa la prima casa! Bisogna avere la faccia come il culo per avanzare una proposta del genere, eppure avete letto bene: c’è una parte della politica italiana che vorrebbe introdurre una nuova imposta patrimoniale a partire da un milione di euro, prima casa compresa. Così chi possiede un’abitazione in una città e ha ereditato dalla propria famiglia una villa al mare dovrebbe pagare la nuova imposta patrimoniale, anche se ha un reddito da 20 mila euro all’anno! Non sappiamo se il Governo Meloni farà una cosa del genere, perché anche in questo caso l’emorragia di voti, per i partiti di centrodestra, sarebbe assicurata. A conti fatti, se l’attuale Governo italiano percorrerà la strada della revisione del Catasto e dell’imposta patrimoniale a partire da un milione di euro farà un grandissimo regalo a un centrosinistra perfettamente organico ai ‘banditi’ dell’attuale Unione europea. Noi torniamo a ribadire la nostra tesi: l’Italia deve uscire subito dall’euro e deve aderire al dollaro americano (qui un nostro articolo). E deve farlo in tempi stretti, perché con la probabile elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti d’America franerà tutto, a cominciare dall’Unione europea. Lasciando l’Unione europea dell’euro e aderendo al dollaro statunitense, ci penserebbero gli americani a fare ‘ragionare’ la massoneria deviata che oggi governa l’Unione europea. Gli americani, quando vogliono, sono molto convincenti…

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