Se la Sicilia vuole realizzare l’alta velocità ferroviaria e uno sviluppo economico reale deve dialogare con la Cina e con la Russia non con la fallimentare Unione europea

Il modello che la nostra Isola dovrà seguire è quello di Ungheria e Serbia che hanno siglato importanti accordi economici con i cinesi. A cominciare dall’alta velocità ferroviaria tra Budapest e Belgrado, che verrà realizzata dalla Cina

C’è un modo per realizzare l’alta velocità ferroviaria in Sicilia? Sì, bisogna fare quello che hanno fatto Serbia e Ungheria: ignorare l’Unione europea ed entrare a far parte della cosiddetta ‘Nuova via della seta’ promossa dalla Cina. Ha fatto male l’attuale Governo italiano a rompere i rapporti con i cinesi. Si poteva tentare una mediazione. Nei giorni scorsi il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, si è recato a Pechino per dialogare con il presidente della Cina, Xi Jinping. Ha ottenuto poco o nulla, perché ha chiesto ai cinesi di fare ciò che i cinesi non possono fare: ovvero bloccare la Russia che sta praticamente conquistando l’Ucraina. Gli americani guardano le cose dalla loro parte e cercano, se non di bloccare, quanto meno di frenare la crisi del dollaro statunitense. In effetti, grazie alla guerra che hyanno scatenato in Ucraina gli USA hanno bloccato la moneta unica del BRICS agganciata all’oro che avrebbe dovuto essere varata nella Primavera del 2022. Ma la Cina, la Russia, il Brasile, l’India, il Sudafrica, gli altri Paesi che hanno aderito al BRICS (Egitto, Etiopia, Iran, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti) e i Paesi che si accingono ad aderire al BRICS (più di mezzo mondo che oggi contesta il cosiddetto Occidente industrializzato) sono andati avanti lo stesso. In attesa della moneta unica del BRICS, tanti Paesi del mondo, oggi, commerciano i propri beni non utilizzando il dollaro americano. Per proseguire sulla strada della dedollarizzazione la Russia, la Cina e i loro alleati devono chiudere la questione Ucraina. Per la Russia l’unico modo per chiudere la guerra in Ucraina è conquistare l’Ucraina. Almeno in questa fase, in effetti, non ci sono possibilità di mediazione. (Sopra il presidente della Cina Xi Jinping e il presidente della Repubblica della Serbia Aleksandar Vučić, foto tratta da Avvenire)

Il viaggio di Xi Jinping in Europa. Nessuna apertura della Cina all’Europa che attacca la Russia

Il viaggio in Cina del segretario di Stato americano Blinken non è andato a buon fine. La Russia continua a conquistare territori in Ucraina e la Cina cerca di convincere l’Unione europea a mollare gli Stati Uniti. La cosa non è molto semplice, perché gli USA – che scontano gli effetti disastrosi della presidenza dei Democratici di Joe Biden – sono alleati storici degli europei. A meno di colpi di scena, la guerra in Ucraina continuerà sino a Gennaio del prossimo anno, quando si insedierà il nuovo Presidente USA che verrà eletto a Dicembre di quest’anno. Intanto la Cina – alleata di ferro della Russia – va avanti in Europa. La notizia di queste ore – e torniamo allinizio di questo articolo – sono gli accordi tra Cina, Ungheria e Serbia. Xi Jinping ha incontrato anche il presidente della Francia, Macron. Non sappiamo che tipo di accordi abbiano signato Francia e Cina. Immaginiamo che Macron abbia chiesto ancora un po’ di tempo prima di abbandonare del tutto le colonie africane fino ad oggi controllate dalla Francia. Mentre – al pari del Segretario di Stato americano – avrà fatto un buco nell’acqua per ciò che riguarda l’Ucraina. Non a caso è confermata la notizia che la Francia ha inviato in Ucraina un primo contingente di mille e 500 militari.

La vera notizia sono gli accordi tra Cina, Ungheria (che si va dissociando dall’Unione europea) e Serbia (che non entrerà mai a far parte dell’Unione europea)

Ma la notizia oggi non è l’Unione europea che comincia piano piano ad infognarsi in Ucraina anche dal punto di vista militare. La vera notizia sta negli accordi economici siglati tra Cina, Serbia e Ungheria. Passi la Serbia, che non fa parte dell’Unione europea; ma è veramente comico che un Paese che fa parte del ‘lager’ monetario ed economico chiamato Unione europea stringa accordi economici con la Cina. E che accordi, poi: per esempio, l’alta velocità ferroviaria tra Belgrado e Budapest; e ancora accordi bilaterali su strade ed energia (qui un articolo). Insomma, l’Ungheria si sta sganciando dall’Unione europea, mentre la Serbia non entrerà mai a far parte dell’Unione europea. Ecco perché la Sicilia, se fosse veramente libera, dovrebbe provare a trovare una soluzione per far convivere Cina e Stati Uniti. Gli USA hanno legittimi interessi nella nostra Isola. E non è vero che non danno spazio ad altri Paesi. Oggi la raffineria di Priolo – che raffina il 40% del grezzo italiano – è gestita da russi e israeliani. Il mondo è cambiato. Israele – lo dimostra la guerra di Gaza – ha rotto con i Democratici americani e, al di là di ciò che appare, tratta con Cina e Russia. Circa un decennio addietro i cinesi hanno proposto di realizzare un grande aeroporto nel centro della nostra Isola. I tempi non erano maturi. Oggi tutto potrebbe essere ridiscusso. Soprattutto se i cittadini americani chiuderanno il fallimentare capitolo dei Democratici alla Casa Bianca, con riferimento al gruppo che fa capo a Biden, Obama e Clinton. Questi ultimi tenteranno la carta di  Michelle LaVaughn Robinson, moglie di Obama. Se sarà così, la moglie di Obama perderà le elezioni come le ha perse Hillary Clinton nel 2016. Non sarebbe male l’elezione alla presidenza USA del Democratico Robert Kennedy junior ma con molta probabilità dovrebbe vincere il Repubblicano Donald Trump. Non è da escludere un accordo fra Trump e Kennedy, anche se militano in partiti diversi: in politica mai dire mai.

Dentro l’Unione europea la Sicilia non ha alcuna speranza. Il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina è funzionale agli interessi dell’Unione europea che vuole trasformare la nostra Isola in un hub energetico eliminando l’agricoltura. Riservando ai cittadini siciliani solo lavori servili

Alcuni giornali ‘europeisti’ scrivono che la Cina sta provando a sabotare “la compattezza dell’Unione europea”. Si tratta di una grandissima stupidaggine, perché l’Unione europea non è mai stata compatta. A differenza degli Stati Uniti d’America, Paese federale dove i 50 Stati si sono unificati dal basso (all’inizio erano un po’ meno di 50), l’Unione europea nasce con un accordo di vertice – cioè dall’alto – mediato da una massoneria degenerata nell’affarismo. Nella Ue non c’è alcuna unione tra i 27 Paesi che ne fanno parte, tant’è vero che i cittadini europei, quando sono stati chiamati a pronunciarsi su trattati della stessa Unione europea, hanno sempre votato contro. Non a caso non ci sono più referendum sui trattati Ue: vengono applicati e basta dopo l’approvazione dei Parlamenti dei 27 Paesi. Ci sono poi alcuni provvedimenti per i quali basta solo il voto del Parlamento europeo come gli insetti a tavola, i ‘cappotti termici’ agli edifici e via continuando. L’Unione europea di oggi è un regime dispotico gestito da bande di lobbisti. Dentro l’Unione europea la Sicilia non ha alcuna speranza di crescere. Il progetto ue per la Sicilia si fonda sulla trasformazione di buona parte dell’agricoltura dell’entroterra in immense distese di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia. Le coste, invece, debbono diventare isole gastronomiche per un turismo di massa, dove i turisti vengono gabbati: gi dicono che mangiano nel nome della Dieta Mediterranea e, invece, si ‘sciroppano’ ortofrutta fresca e trasformata e pesci importati. Dentro l’Unione europea il destino della Sicilia è segnato. Il Ponte sullo Stretto di Messina è funzionale al controllo dell’Unione europea sulla Sicilia che dovrà spopolarsi: cosa che sta avvenendo. L’istruzione verrà drasticamente ridotta e la sanità privatizzata. La gran massa della popolazione siciliana è destinata ai lavori servili. La speranza è che la guerra in Ucraina distrugga l’Unione europea. E che la Sicilia inizia a dialogare con Africa, Cina e Russia, non certo con l’Europa.

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