Scende in campo il Vaticano: colpire la Russia con armi occidentali porterebbe la guerra verso “un’escalation incontrollabile”. Dopo le elezioni di Strasburgo militari europei in Ucraina?

In un mondo occidentale rincretinito da calcio, tennis, NATO e Democratici americani c’è ancora qualcuno che non ha portato il cervello all’ammasso

Per fortuna che ancora c’è qualcuno con la testa sulle spalle. Ci riferiamo al Segretario di Stato di Città del Vaticano, Cardinale Pietro Parolin (foto sopra tratta da Avvenire). Che, senza giri di parole, dice quello che le persone di buon senso pensano e dicono: dare all’Ucraina la possibilità di colpire la Russia con armi occidentali porterebbe la guerra verso “un’escalation incontrollabile”. Ed è anche logico: se l’Ucraina comincerà a bombardare sistematicamente il territorio russo con le armi occidentali (magari con la collaborazione di militari occidentali, se è vero che i militari ucraini scarseggiano), la replica della Russia di Putin sarà immediata. I russi potrebbero optare per due possibilità: bombardamenti nelle città occidentali (improbabile, almeno all’inizio) e attentati terroristici nelle città occidentali, a cominciarte dalle città europee ma non soltanto europee (scenario probabile). In pratica, si materializzerebbe una guerra mondiale. Lo ha capito benissimo il Segretario di Stato vaticano che precisa: “Penso che questa possibilità dovrebbe riguardare tutti coloro che hanno a cuore il destino del nostro mondo. Ciò potrebbe portare a un’escalation che nessuno può controllare”.

Prima che una guerra militare, i russi combattono una guerra psicologica per demolire il morale degli avversari

Il problema è che la Russia sta praticamente vincendo la guerra in Ucraina. I russi avanzano lentamente con la tecnica dello stillicidio. Potrebbero avanzare con maggiore velocità e prendersi quasi tutta l’Ucraina ma non lo fanno. Prima che una guerra militare, i russi combattono una guerra psicologica. L’andamento lento dello scontro militare serve ai russi per seminare il panico tra gli ucraini. Milioni di cittadini ucraini sono ormai fuggiti in Europa, anche perché i russi hanno scientificamente bombardato acquedotti e centrali elettriche. La popolazione scappa verso l’Europa e, di fatto, rende difficile al Governo ucraino reperire giovani per il servizio di leva. I giovani ucraini, da parte loro, sanno che i russi avanzano e si rifiutano di arruolarsi perché pensano – e non sbagliano – che andare in prima linea contro i russi significherebbe morire. La strategia russa crea enormi problemi alla NATO e all’Occidente che, avendo già perso la battaglia sul campo, pensano di risolvere il problema cominciando a bombardare i territori russi con le armi occidentali a lungo raggio. E’ una stupidaggine perché i russi reagirebbero e così come sono stati molto più bravi nei campi di battaglia in Ucraina, dove hanno di fatto piegato tutto l’Occidente, sarebbero altrettanto bravi anche a colpire i territori europei e in generale occidentali.

Segnatevi queste parole: “Qual è l’alternativa all’avanzata russa in Ucraina?”. Potrebbe essere questa la frase demenziale che televisioni, radio e giornali di regime reciteranno dopo le elezioni europee per giustificare l’invio dei giovani europei a morire in Ucraina

Ovviamente, scrivere queste cose in Occidente comporta problemi. Non a caso Facebook ha bloccato questo sito per ben quattro volte negli ultimi venti giorni. “Quannu trasi ‘ntu casino unna diri mai ca ci sunnu ‘i buttani”, ci diceva sempre nostro nonno. Che tradotto significa che quando entri in un bordello non devi mai dire che ci sono le donne di facili costumi, perché si offendono. Lo stesso discorso vale per l’Occidente. Scrivere che l’Occidente ha perso la guerra in campo in Ucraina, perché i russi hanno dimostrato di essere più forti non piace agli stessi occidentali. Tra l’altro, oltre alla follia di andare a bombardare il territorio russo con le armi occidentali, c’è anche – sempre per l’Occidente – il grande problema di reperire militari. Il prossimo Dicembre si vota negli Stati Uniti per eleggere il nuovo presidente. Impossibile che gli americani inviino militari in Ucraina in campagna elettorale. Per i Democratici che oggi governano gli USA, già in grande difficoltà, sarebbe un suicidio politico ed elettorale. Toccherà all’Unione europea fornire militari all’Ucraina, per provare quanto meno a ritardare l’avanzata russa. Servono 500 mila militari. Considerato che nell’Unione europea si contano 500 milioni di abitanti, si tratterebbe di mandare al fronte ucraino, in tempi brevi, il 10 per cento della popolazione europea, per giunta giovane. Sarebbe pura follia. Ma almeno 100 mila soldati la ‘Grande Europa Unita dei popoli’ dovrà trovarli. Tra una settimana di vota per il rinnovo del Parlamento europeo. Dopo aver gabbato il voto ai cittadini europei che si recheranno alle urne, bisognerà trovare le parole per coinvincere un bel po’ di giovani europei a ‘immolarsi’ per la ‘causa’ ucraina. Segnatevi queste parole: “Qual è l’alternativa all’avanzata russa in Ucraina?”. Potrebbe essere questa la frase demenziale che televisioni, radio e giornali di regime reciteranno dopo le elezioni europee per giustificare l’invio dei giovani europei a morire in Ucraina. Scoppierà un gran casino? Sì. Perché i cittadini smetteranno di seguire calcio e tennis e cominceranno a svegliarsi.

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