San Rocco protettore contro tutte le epidemie venerato nelle città del Nord e del Sud, da Venezia alla Puglia fino alla Sicilia

di Frate Domenico Spatola

Un Santo che ritroviamo nei tanti lazzaretti della storia

Di San Rocco mi piace l’abito, come riprodotto nella iconografia. Cappello e vestito da pellegrino. Immancabili il bastone e la conchiglia. Questo ultimo distintivo lo identificava pellegrino di San Giacomo a Campostela, in Galizia. Lo immaginai sempre apolide, e senza fissa dimora, anche se, a studi fatti, lo seppi di origini francesi. Ma lo ritrovo dovunque e soprattutto in Italia, dove è venerato in città del Nord come Venezia o in tante altre citta del Sud, soprattutto in Puglia. Come a tracciare itinerari dei tanti lazzaretti della Storia. Nella chiesa del nostro Convento di Caccamo, un altare è tutto per lui, e il frate cappuccino Gandolfo da Polizzi, ogni anno, per la sua festa si premurava a farlo adornare, a noi giovani frati, con fiori e candele. Immancabile il cane, da rispettare come il padrone. San Rocco protegge perciò da tutte le epidemie. Ne è Santo professionista. Quanto attuale contro il Covid e tutte le altre epidemie che incombono non ultima quella del “vaiolo delle scimmie”, già in Europa, con il primo caso sbarcato dall’Africa in Svezia. San Rocco ebbe le piaghe delle gambe guarite, per guarire, da ogni lebbra di sempre. Segno profetico di Dio, che, da oltre sette secoli, ispira devoti a fidarsi di lui.

Foto tratta da Famiglia Cristiana

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