San Pietro e Paolo sono la garanzia della ‘Cattolica’ e dell’unità della Chiesa Universale come “un solo gregge sotto un solo pastore”

di Frate Domenico Spatola

Due Santi diversi, con storie e caratteri diversi accomunati dalla fede in Dio

Di Pietro conosciamo le gesta dai Vangeli e dagli “Atti degli Apostoli”. Di Paolo anche dal suo fecondo Epistolario alle Chiese. I Due si incontrarono a Gerusalemme ma ad Antiochia si “scontrarono” per divergenze pratiche sui Cristiani provenienti dall’ellenismo. Caratteri diversi anche per estrazione culturale. Pietro dalle rive del “Mare di Galilea” fu chiamato a diventare “pescatore di uomini”. Paolo, da fariseo integerrimo, fu convertito sulla “via di Damasco” e divenne “Vaso di elezione”. Di Pietro i quattro evangelisti accentuano i lati improvvisati e ostinati (da qui il soprannome “Pietro”) fino al triplice rinnegamento. Il Quarto Vangelo, più di tutti, accentua la tensione tra il discepolo e il Maestro. Gesù lo apostroferà fino alla fine “figlio di Giovanni”, a rimproverargli di essersi sempre comportato come discepolo del Battista. Comunque si fiderà di lui e gli consegnerà il gregge, con l’invito, fuori tempo massimo, a seguirlo. L’affido delle “somme chiavi” gli fu fatto a Cesarea di Filippo, nell’alta Galilea, mentre quello “degli agnelli e delle pecorelle, da pascere e governare”, sulle rive del mare di Tiberiade. L’evangelista Luca aggiunse, durante l’ultima Cena, il mandato a Pietro che “quando si fosse ripreso dalla sua caduta, confermasse i fratelli nella fede”. Di Paolo conosciamo l’animo e l’ardore dagli “Scritti” da lui tramandatici. Le sue “Lettere” attestano il “So in chi ho creduto”. L’amore per Cristo, Crocifisso e Risorto, gli permise le più ardite speculazioni sui temi della Trinità e della Chiesa, “il mistero nascosto”. Accomunati, i Due garantiscono la fede della “Cattolica”, la sua unità di Chiesa universale, come “un solo gregge sotto un solo pastore”.

Foto tratta da Avvenire