San Lorenzo da Brindisi “Dottore della Chiesa” con la qualifica di “doctor Marianus” fiore all’occhiello dei Cappuccini

di Frate Domenico Spatola

Era molto stimato e amato da Papa Giovanni XXIII

Orgoglio tutto cappuccino. Generale dei Frati, quando l’Ordine viveva i suoi primi passi. Fu un Santo del ‘600, che visse la Controriforma cattolica, inaugurata dal Concilio di Trento (1545-1563). La riforma protestante imperversava in tutta l’ Europa del Nord, senza che Carlo V riuscisse ad addomesticare i re degli Stati dell’Europa del Nord, che proprio in odio al suo dominio da “imperatore del sacro Romano Impero”, avevano favorito lo scisma di Lutero. Diplomatico sopraffine, il nostro Santo servì alla causa del Cattolicesimo, come ambasciatore del Papa, presso le Corti di Spagna e del Portogallo. Durante una missione, proprio a Lisbona chiuderà i suoi giorni terreni. Fu uomo di grande cultura, sì che Papa Giovanni XXIII, avendo letto i suoi Scritti mentre era Patriarca di Venezia, eletto Papa, lo volle nel 1960 dichiarare “Dottore della Chiesa”, con la qualifica di “doctor Marianus”, per avere approfondito tematiche circa la Vergine Maria. I biografi coevi parlavano della sua prodigiosa memoria e della conoscenza di otto lingue, antiche e contemporanee. Allo studio contrappuntava ore intere per la preghiera, e la celebrazione della sua Messa anticipava quella di Padre Pio da Pietrelcine, per durata e devozione. Fiore all’occhiello dunque per i Cappuccini che hanno voluto titolare a Roma il loro “Collegio internazionale” che accoglie i frati studenti, provenienti da tutto il mondo. Ho ritenuto utile ricordare frate Lorenzo che, umile, fu scelto da Dio per operare grandi cose.

Foto tratta da Famiglia Cristiana

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