Quando gli uomini hanno cominciato con le guerre? Fino ad ora si pensava tra 3 mila e 4 mila anni fa. Gli archeologi in Spagna hanno scoperto i resti umani di una guerra di oltre 5 mila anni fa

di Nota Diplomatica

Cos’è cambiato da oltre 5 mila anni fa ad oggi nella vita dell’uomo? Per ciò che riguarda le ‘scannatine’ nulla

Mentre si dà per scontato che gli esseri umani siano sempre stati dei violenti, allo stesso tempo si è perlopiù pensato che la prima guerra ‘vera’ sia stata un’innovazione relativamente recente, al massimo risalente all’Età di Bronzo, tra i 2.800 e i 4.000 anni fa: questo a causa della scarsa densità della popolazione e per la difficoltà delle società primitive a sostenere il peso logistico che simili conflitti impongono. Alla luce di questi fattori, finora l’ipotesi degli studiosi è stata perlopiù che i primi conflitti armati europei siano stati degli episodi molto limitati, della durata di pochi giorni, e che abbiano coinvolto al massimo qualche decina di combattenti, avendo soprattutto il carattere di brevi raid, incursioni temporanee contro obiettivi modesti. Ora una nuova e importante scoperta emersa dal riesame di resti umani provenienti da un sito archeologico nella Rioja Alavesa – nella Spagna settentrionale – rimanda indietro di altri mille anni il calendario storico della violenza organizzata umana.

La storia della più antica guerra fino ad oggi conosciuta raccontata da trentottomila scheletri scoperti nella Spagna settentrionale

Trecentotrentotto scheletri recuperati da una sepoltura di massa in una caverna della zona sono stati datati tra i 5.000 e i 5.400 anni fa. Le indicazioni, con i cadaveri perlopiù semplicemente impilati uno sull’altro, suggeriscono una sostanziale simultaneità dei decessi.  Le ossa, perlopiù di giovani maschi e di uomini adulti, riportano molti segni di combattimento e di morte violenta. Parecchi mostrano ferite al cranio e dalla penetrazione di frecce. Quello che forse è ancora più significativo è la presenza anche di ferite già guarite o in via di guarigione. I segni suggeriscono, secondo gli autori della ricerca, il proseguimento nel tempo dei combattimenti, anche nell’ordine di diversi mesi – il che sarebbe compatibile con le tempistiche di una guerra vera e propria. Sono state trovate anche parecchie punte di freccia, molte delle quali recano i danni tipici generati dall’impatto con un bersaglio. Anche i resti di un numero minore di donne e bambini sono presenti, per quanto con una distribuzione delle ferite diversa rispetto ai guerrieri.

Alla base della prima guerra umana ci sarebbe lo spostamento di interi popoli nel neolitico

È evidente che a questa distanza temporale non sapremo mai come sia andata a Rioja Alavesa in quei giorni, e tantomeno quale fosse l’oggetto del contendere. Gli autori dello studio suppongono – dato che qualcuno si è effettivamente dato la pena di sistemare i cadaveri nella caverna anziché abbandonarli semplicemente sul terreno – che sia stata la loro parte ad avere avuto la meglio, disponendo dunque ancora della manodopera necessaria per la sepoltura. Oltre a ciò, azzardano – senza molta convinzione – il suggerimento che gli eventi terribili di quei giorni potrebbero avere avuto a che fare con gli spostamenti di popoli interi nel tardo neolitico, finiti nel caso in una sorta di scontro tra civiltà. Non lo sapremo mai. Quello che sappiamo è che forse non abbiamo fatto poi tanti progressi negli ultimi cinquemila anni.

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