Privatizzazione della Gesap di Palermo e della Sac di Catania, Colombino (Legea-Cisal) va all’attacco del presidente Schifani: giù le mani dall’aeroporto del capoluogo della Sicilia

Non tutti sembrano d’accordo sulla cessione ai privati dei due più grandi aeroporti della nostra Isola

Ieri abbiamo ripreso le dichiarazioni del presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, che ha annunciato la privatizzazione degli aeroporti di Palermo e Catania, fino ad oggi controllati dal pubblico. Se negli anni passati le società pubbliche venivano privatizzate perché erano in perdita, oggi si privatizzano quando sono in attivo per la ‘felicità’ dei privati che si ‘ammuccano’ aziende che producono montagne di soldi e per i politici che fanno questo tipo di ‘operazioni’ nel nome del liberismo economico… Con molta probabilità i lettori ci prenderanno per matti e diranno: “Questi scrivono minchiate solenni. Figuriamoci se una pubblica amministrazione che ogni anno guadagna quattrini gestendo una società la va a vendere. Che senso avrebbe?”. Se proprio bisogna vendere una società che produce utili, beh, bisognerebbe venderla un prezzo che assicuri alle pubbliche amministrazioni che mettono in vendita la società un bel gruzzolo di quattrini. Ma non anticipiamo il ragionamento. Per ora riprensiamo una grintosa dichiarazione di Gianluca Colombino, segretario generale di Legea Cisal, sindacato più rappresentativo nello scalo di
Punta Raisi:

“Gesap è un patrimonio dei cittadini e vendere in questo momento sarebbe un errore imperdonabile”

“In una Sicilia ostaggio di mille emergenze, dalla siccità alla disoccupazione, il governatore Renato Schifani sembra avere un solo chiodo fisso: vendere la Gesap, società che gestisce l’aeroporto Falcone-Borsellino di Palermo, col benestare di chi, invece, dovrebbe difendere gli interessi dell’azienda. Una scelta che, come diciamo da tempo, è fuori da ogni logica, dal momento che Gesap, quasi totalmente pubblica, macina utili e record di passeggeri e sta, con ammirevole sforzo, provando a tornare ai livelli pre pandemici. A Schifani lo diciamo con chiarezza: giù le mani dall’aeroporto di Palermo. Anziché immaginare improbabili fusioni con l’Airgest di Trapani, cosa che danneggerebbe gravemente i conti di Palermo, o fare la guerra a compagnie che garantiscono il 75% dei voli – continua Colombino – il Governo sostenga con convinzione i servizi a gestione pubblica e promuova investimenti che migliorino i trasporti in Sicilia, combattendo il caro-voli con soluzioni realmente efficaci. Gesap è un patrimonio dei cittadini e vendere in questo momento sarebbe un errore imperdonabile; per reperire capitali si pensi semmai a una quotazione in Borsa che eviterebbe di svendere la società e consentirebbe di mantenere il controllo pubblico, tutelando i lavoratori e i cittadini”.

La composizione azionaria della Gesap

Concordiamo con la coraggiosa presa di posizione di Colombino. E ricordiamo che la Gesap è una società per azioni con una composizione azionaria interamente pubblica, come leggiamo su Wikipedia:

Le dichiarazioni dello scorso anno di Vito Riggio

Nel 2022 la Gesap ha registrato un utile netto di esercizio di 8 milioni e 566.456 euro, quasi un milione di euro in più rispetto al 2022, quando la società ha incassato dallo Stato gli aiuti legati alla pandemia. Finita la sceneggiata della pandemia orchestrata dalle multinazionali farmaceutiche, c’è stata la ripresa del traffico aereo. Interessante è, invece, la dichiarazione dello scorso anno dell’amministratore delegato della Gesap, Vito Riggio (foto sotto), già parlamentare nazionale della DC e già presidente dell’ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile). Dichiarazione rilasciata in occasione della presentazione dei dati di bilancio della società auroportuale 2022: “Dopo due anni di sostanziale bilancio negativo a causa

della pandemia, l’esercizio 2022 si chiude finalmente in positivo. Siamo usciti dalla crisi più rapidamente di come si immaginava. Un ringraziamento va ai lavoratori di tutti i settori. C’è un numero di passeggeri notevole e nel 2023 stimiamo di arrivare a sette milioni e mezzo di transiti, forse anche più”. Riggio si soffermava sui lavori in corso lo scorso anno presso l’aeroporto di Palermo: “Ovviamente questo ci fa risentire ancora di più delle ristrettezze di spazio dovute ai lavori in corso. Quindi, la prima esigenza è quella di finire presto i lavori, e per questo stiamo addosso alle imprese”. A questp punto Riggio annunciava la seconda esigenza: “Utilizzare questo margine di circa a 20 milioni, che sarà simile anche per il prossimo anno, per avviare subito le procedure di privatizzazione. Del resto questa è la mia opinione da sempre, privatizzare. Spero che sia anche l’opinione dei soci a cui mi rimetto, facendo presente che c’è in questo momento un interesse da parte del mercato, non solo nazionale ma anche europeo”. Questa dichiarazione l’abbiamo tratta da un articolo di Palermomania (che trovare qui).

Non sappiamo se ci sarà una vendita di Gesap e Sac. Ma se ci sarà una vendita dovrà essere preceduta dalla due diligence per ognuna delle società

Come si può notare, le dichiarazioni di Riggio dello scorso anno sono perfettamente in linea con le dichiarazioni del presidente Schifani. Non sappiamo come finirà questa storia e non sappiamo nemmeno come finirà la privatizzazione della SAC, la società che gestisce l’aeroporto di Catania, altra società per azioni che fa capo in maggioranza a soggetti pubblici: Camera di Commercio del Sud Est Sicilia (60,64% delle azioni), ex Provincia di Siracusa (12,3/ delle azioni), Comune di Catania (2,02% delle azioni). Una cosa, però, pensiamo di saperla: e cioè che trattandosi di due società pubbliche bisognerà calcolare bene il valore delle medesime società, tenendo conto che oggi gli aeroporti sono una necessità e che il trend è in crescita. Per questo – se veramente c’è questa ‘esigenza’ di vendere – ci aspettiamo, oltre alle dotte motivazioni economiche, una due diligence, ovvero un’attività di investigazione e di approfondimento di dati delle due società e delle potenzialità delle stesse società, considerato che, come già accennato, il settore aeroportuale è in crescita. Ovviamente, non si tratta delle analisi sul grano estero arrivato una ventina di giorni fa a Pozzallo, analisi che nessuno ha visto e che nessuno vedrà, visto che gli agricoltori siciliani che protestano hanno già dimenticato la citata storia delle analisi sul grano: in questo caso i dati della due diligence di Gesap e Sac dovranno essere resi noti. Cominciamo da qui, insomma.

Sopra, foto tratta da La Sicilia

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