“Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro”

di Frate Domenico Spatola

20 Giugno 2024, Giovedì della XI settimana del tempo ordinario: Matteo 6,7-15

La preghiera dei farisei a Gesù appariva autoreferenziata e petulante, come quella dei pagani. Cercava infatti ascolto a furia di parole. “Il Padre – insegnava Gesù ai discepoli – sa ciò che bisogna prima ancora che gli si chieda”. Da ciò il suo modo, nuovo e fiducioso, di pregare. L’invocazione iniziale è corale: “Padre nostro”, e prima richiesta è relativa alla sua Persona: “sia santificato il tuo nome”. Il suo amore accolto e testimoniato dai credenti rende unico e speciale il suo Nome “santificato” nel cuore e agli occhi di tutti.
Il suo “Regno” si realizza nel compimento della sua volontà. Il Pane chiesto è “sovra-sostanziale” perché del futuro. È l’eucaristia, “il pane di vita” anticipato nell’oggi. La remissione dei debiti, allusiva di quelli economici, il credente è chiamato a rimetterli ai fratelli debitori. Nella prova il Padre non abbandona i figli e li libera da ogni male. Il perdono ai fratelli, suggella l’avvenuto accoglimento delle “Beatitudini”, se accordato nella misura indicata dal Padre: sempre e incondizionato.

Foto tratta da Parrocchia San Francesco d’Assisi

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