Perché la rielezione di Ursula von der Leyen al vertice della Commissione Ue potrebbe sfumare. La Germania non può continuare a governare la Ue contro gli USA: non si va in Paradiso a dispetto dei Santi

C’è il dubbio che dietro il tentativo di riconfermare la presidente uscente della Commissione europea ci sia la ‘regia’ dell’ex Cancelliera, Angela Merkel. Che stavolta potrebbe fare un buco nell’acqua

Veramente c’è un accordo sulla riconferma di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea? Se sarà così, ebbene, la pesante sconfitta non solo dell’America di Joe Biden ma del Partito Democratico statunitense sarà sotto gli occhi di tutti. Come ora proveremo a raccontare, dietro quanto sta avvenendo nell’Unione europea non può che esserci una regia occulta: e questo ‘regista’, che poi è ‘una regista’, non può che essere la ‘Grande vecchia’ dell’Unione europea, l’ex Cancelliera Angela Merkel, della quale la von der Leyen è stata il braccio destro. Cosa porta alla Merkel? La contraddizione tra l’inedeguatezza di Ursula von de Leyen e dell’attuale cancelliere tedesco, Olaf Scholz, e la vittoria diplomatica, per ora parziale, della Germania su tutta la linea. Ursula e Olaf, insieme, al massimo possono affondare barche, non certo convincere, per ora sulla carta, 20 Paesi della Ue che rappresentano il 65% della popolazione europea a rieleggere una presidente della Commissione che ha affossato l’economia dell’Unione europea e l’economia della stessa Germania. Ribadiamo: l’accordo sulla rielezione di Ursula von der Leyen a capo della Commissione europea è teorico e sarà tutto da vedere quello che succederà domani e dopodomani, quando si riuniranno i 27 capi di Stato e di Governo che compongono il Consiglio europeo. Ma il fatto che un personaggio così screditato come la von der Leyen, coinvolta peraltro fino al collo nella gestione economica dei ‘presunti’ vaccini anti-Covid, sia stata addirittura ricandidata al vertice della Ue è il segnale che qualcuno di grande esperienza stia conducendo la trattativa. Proviamo a illustrare perché nei prossimi due giorni la ricandidatura di Ursula von der Layen alla guida della Ue potrebbe sfumare.

La mossa del leader dell’Unione Cristiano-Democratica, Friedrich Merz, sta scompigliando le carte

Anche se i media ‘europeisti’ strombazzano la vittoria di Ursula von der Leyen, dando per scontata la riconferma della presidente della Commissione uscente, la realtà è più complicata. In primo luogo bisognerà capire come reagirà l’America di Biden, che dalla riconferma non tanto della von der Leyen ma di un politico tedesco alla guida dell’esecutivo dell’Unione europea ha tutto da perdere. Come non ci stanchiamo di scrivere, quasi tutta la politica della Germania non sostiene l’Ucraina: i governanti tedeschi fingono di essere alleati degli Stati Uniti ma, in realtà, rimangono legati alla Russia e alla Cina. Un legame che è nato e si è cementato proprio quando la Merkel era alla guida della Germania. Fino ad oggi solo i Socialdemocratici di Scholz hanno un po’ frenato sulla guerra in Ucraina: hanno sì fornito armi (spesso scadenti) e soldi al regime dispotico di Zelensky, ma ogni tanto hanno ‘tirato il freno’. Mentre i Popolari, con in testa la von der Leyen, hanno sempre recitato la parte dei guerrafondai, pronti a combattere fino alla fine in favore dell’Ucraina. Ma in questi giorni sta succedendo qualcosa di imprevisto, probabilmente non calcolato nemmeno dalla grande ‘regista’ Merkel. Succede che il leader dell’Unione Cristiano-Democratica, Friedrich Merz, che da quando è scoppiata la guerra in Ucraina ha sempre sponsorizzato l’aumento degli aiuti militari all’Ucraina, ha cambiato improvvisamente linea politica. Da qualche giorno Merz sostiene che bisogna avviare i negoziati di pace con la Russia. Apparentemente questo dovrebbe essere un ‘siluro’ a Stati Uniti d’America e Ucraina. In realtà, nella presa di posizione del leader dell’Unione Cristiano-Democratica, c’è anche una ‘lettura’ diversa. E’ molto difficile, se non impossibile, che un uomo politico come Merz, candidato a succedere a Scholz alla guida della Germania, non si renda conto di quanto siano anti-americane le sue dichiarazioni. E allora? E allora non è da escludere che Merz non sia d’accordo sulla posizione anti-americana assunta dalla Germania di Scholz e magari stia lanciando un messaggio agli Stati Uniti d’America: state attenti che vi vogliono isolare giocando di ‘sponda’ con Russia e Cina, sacrificando l’Ucraina di Zelensky, che verrebbe ‘stritolata’.

Non è da escludere che presidenti e capi di Governo dei Paesi europei legati agli USA sappiano perfettamente come stanno le cose e…

Lo ribadiamo: bisognerà capire, a questo punto, quale sarà la prossima mossa dei Democratici americani. Che fino ad ora sembrano fuori fase. Solo un cieco, per citare un altro esempio, non vede la vittoria della Germania nella prossima nomina dell’olandese Mark Rutte al vertice della NATO. Rutte, ex pemier dell’Olanda, è un’invenzione della Germania della Merkel. E’ stata la Germania della Merkel che ha creato in Olanda un ‘paradiso fiscale europeista’. Operazione che ha consentito a tante grandi imprese dell’Unione europea a risparmiare sulle imposte andandole a pagare in Olanda. Olanda e Germania, di fatto, hanno tolto entrate agli altri Paesi Ue penalizzandoli. Rutte ha gestito questa ‘operazione’ per conto della Germania. Oggi, ‘trombato’ alle ultime elezioni politiche nel suo Paese, Rutte, legato a doppio filo ai tedeschi, dovrebbe andare al vertice della NATO. Dove sembrerebbe che la Germania oggi conti più degli Stati Uniti d’America! Ora la tedesca von der Leyen dovrebbe essere riconfermata alla guida della Commissione europea. E’ oggettivo che tutto questo vada contro gli interessi degli Stati Uniti d’America. I Democratici americani hanno capito quello che sta succedendo e, soprattutto, quello che potrebbe succedere? Certo, gli americani, poco dopo l’inizio della guerra in Ucraina, hanno sabotato i gasdotti Nord Strem 1 e Nord Stream 2 costruiti per portare il gas russo in Germania. Segno che gli Stati Uniti sono perfettamente al corrente dei rapporti tra Germania e Russia. Ma oggi Biden sembra un po’ imbambolato. La designazione di Rutte al vertice NATO è tragicomica. L’eventuale riconferma di un tedesco al vertice Ue, pur sapendo che la Germania va contro gli interessi americani, sarebbe incredibile. Torna la domanda che apre questo articolo: veramente c’è un accordo sulla riconferma di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea? Non è da escludere che presidenti e capi di Governo dei Paesi europei legati agli USA sappiano perfettamente come stanno le cose. Questo ci porta a pensare che la sicumera di chi rivorrebbe la von der Leyen alla presidenza della Commissione Ue sia un bluff che potrebbe finire male…

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