Oggi ricordiamo l’immensa figura di Padre Pio che Papa Giovanni Paolo II volle Santo eliminando gli ostacoli che eminenti uomini di Chiesa gli avevano creato in vita

di Frate Domenico Spatola

Perseguitato e trattato da imbroglione da personaggi che, con le loro errate valutazioni, lo hanno fortificato e reso immortale nel cuore di milioni di credenti

Santo lo volle con ostinazione Papa Giovanni Paolo II. Padre Pio, in tempi non sospetti, gli aveva predetto il papato. Lo ricorderà anche per quella volta che gli chiese la guarigione dal male incurabile di una signora polacca, a lui cara. L’ottenne. Ma era un popolo e tante generazioni di fedeli che vedevano nel Frate Cappuccino “stigmatizzato” di San Giovanni Rotondo il patrono e il protettore. La sua vita, conosciuta eppure avvolta nel mistero del dolore, non solo fisico delle piaghe sanguinanti ai piedi, nelle mani e nel costato, come il Crocifisso che lo aveva trasverberato, ma anche morale. Fu perseguitato e trattato da imbroglione dal francescano padre Gemelli. E gli ottenne sanzioni canoniche molto gravi negli anni Trenta del secolo scorso. Non meno dolorosa fu la critica di Monsignor Maccari, inviato dal Vaticano, farneticante accuse da fantasia malata. Giovanni Paolo II superò tutti gli ostacoli e Padre Pio oggi è “nell’albo dei Santi”.

Per cinquanta anni è stato il faro che ha orientato tanti a trovare la pace e cambiare vita rendendola più utile a favore degli altri, soprattutto se sofferenti

Il convento di San Giovanni Rotondo fu suo Eden e Calvario. Folle di penitenti ma anche di curiosi che puntualmente il Santo frate sventava, accorrevano nel suo luogo impervio e d’inverno coperto di tanta neve, già alle quattro del mattino aspettando la Messa di Padre Pio, “unica” nel suo modo di viverla. Fu anche il confessionale, altra nicchia del suo martirio. Seduto, per lunghissime ore e senza agi, a curare le ferite dell’anima. Per cinquanta anni fu il faro che orientò tanti a trovare la pace e cambiare vita rendendola più utile a favore degli altri, soprattutto se sofferenti. Nacque così la “Casa sollievo della Sofferenza”, dove i migliori medici del mondo offrivano prestazioni gratuite ad ammalati poveri. Padre Pio fu maestro di preghiera, e a lui si ispirarono i tanti gruppi che trovarono nell’orazione la loro dimensione cristiana. La notte del 23 settembre 1968 Padre Pio chiudeva la sua esperienza terrena, assicurando i suoi che si sarebbe fermato alla porta del Paradiso senza entrarvi, se non avesse visto entrare anche l’ultimo suo devoto.

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