Oggi l’Ue non vale un Kaiser… in senso lato. Tajani e Marina Berlusconi i nuovi antiberlusconiani. E l’Italia? Deve proporsi come forza politica sovranista moderata, in connessione con Trump

di Andrea Piazza

Prendiamone atto: l’elite globalista ha sacrificato l’Italia

L’aria liberticida che respiriamo nell’Unione €uropea post Maastricht ’92, progressivamente sta diventanto sempre più carente di ossigeno. Quali saranno le prospettive nel Continente che una volta rappresentava il centro del mondo? Non è un quesito dal tono retorico. In massima sintesi, dopo la caduta del muro di Berlino il 9 novembre 1989 e l’implosione dell’allora URSS (Unione Repubbliche Socialiste Sovietiche), è stato realizzato il disegno di trasformare la CEE (Comunità Economica Europea) nell’Unione €uropea, utilizzando il marco tedesco in valuta unica €uro con sede centrale a Francoforte (che poteva essere ribattezzata Marco forte). Contemporameamente, l’elite globalista finanziaria ha sacrificato l’Italia in qualità di Paese sconfitto in favore della Germania denazificata. La spaventosa crescita della povertà che si registra in Italia con la Caritas in affanno, le retribuzioni dei pubblici dipendenti bloccate da un ventennio, i medici e gli infermieri pubblici tra i meno pagati d’Europa con la stessa sanità pubblica allo sbando, con il corollario di un’inflazione nascosta frutto velenoso della guerra in Ucraina sono la dimostrazione che l’elite globalista finanziaria ha massacrato il nostro Paese.

Ricordiamoci che la grande Europa con una grande Germania era l’ambizione o, se si preferisce, il sogno nel cassetto dell’innominabile fuhrer Adolf Hitler

L’altro giorno lo storico sempre brillante Alessandro Barbero, in un approfondimento, evidenziava che la grande Europa con una grande Germania era l’ambizione o, se si preferisce, il sogno nel cassetto dell’innominabile fuhrer Adolf Hitler. Ci ritroviamo oggi, sotto taluni profili, a respirare la medesima aria in un’Unione €uropea del Kaiser in senso lato. Assistiamo sempre allo stesso spartito: la stessa inutile e dannosa Ue che, in realtà, sarebbe dovuta cambiare a seguito dei numerosi macro fallimenti della presidente della Commissione europea, Ursula Von Der Leyen. Quando arrivò in Sicilia per partecipare ad un incontro con l’Ateneo palermitano… personalmente in un articolo avevo definita la von der Leyen una “sirena svampita” che si staccava dal Continente per approdare nell’isola di Sicilia passando lo Stretto. In questa fase storica, dopo la guerra urbi et orbi al fianco del Presidente in prorogatio dell’Ucraina, Volodymyr Zelens’kyj, questa Unione €uropea non ha desiderio di pacificarsi, anzi tenta invano di contrapporsi con l’arma dell’arroganza al Presidente USA, Donald Trump. È evidente ai più che il ceto dominante dell’€urocrazia sarebbe pronto a proseguire il conflitto, nella prospettiva di raggiungere una pace giusta, ovverosia con l’impossibile capitolazione della Federazione Russa di Vladimir Putin. È paradossale che nella patria dell’ideologico “Green deal” trovi spazio la logica della guerra di distruzione, ovvero l’esatto contrario di un’Europa decarbonizzata ad emissioni zero.

L’Unione europea di oggi non vale nulla e il riarmo ‘europeista’ è un altro errore

In questo momento storico, grazie al modus procedendi del 47* Presidente americano Trump, è stato palesato al globo terracuo la rilevanza regionale di questa Unione €uropea” il cui peso sostanziale, qualora dovessimo usare una metafora pugilistica, sarebbe da ascrivere alla categoria peso mosca (da non confondere con la capitale della Federazione Russa). In semplici parole, abbiamo riscoperto che come Europei Uniti non valiamo un Kaiser… in senso lato. Riscopriamo che la muscolare U€ ritargata von der Leyen sarebbe pronta ad abbracciare anche la ex nemica Inghilterra, autrice della Brexit. Non a caso il nuovo tentativo di ‘suicidio assistito’ si avvale anche di Mario Draghi, che propone la nuova linea del fronte, non più lo slogan proposto agli italiani “Volete la pace o l’aria condizionata?” MA il RIARMO finalizzato alla costituzione dell’esercito €uropeo, una nuova leva per dare sfogo al sovranismo sovranazionale che, diciamocelo in confidenza, allarga i propri tentacoli grazie ad altri organismi, inclusa la Corte Penale Internazionale. Come vedete, cari amici, le tentano tutte per riproporre i soliti schemi facendoli rientrare dalla finestra. I pseudo pacifisti, supportati da questa élite ‘cancerogena’, parlano esclusivamente il linguaggio della guerra, a differenza del Presidente americano Trump, reo di volere pacificare i rapporti con la Federazione Russa in Europa ed in Medio Oriente, implementando gli Accordi di Abramo.

Antonio Tajani e Marina Berlusconi sono i nuovi antiberlusconiani

Al contempo, ritornando in casa nostra, taluni leaders politici tentano, anche all’interno dell’area di centrodestra, di portare avanti il giuoco mortale di questa U€ sovranazionale. Un nome emblematico per tutti, il Presidente di Forza Italia, Antonio Tajani, in combine con Marina Berlusconi: i due si manifestano, paradossalmente e talebanamente, i nuovi antiberlusconiani. È proprio così: qualche anno fa il delfino praticante Tajani, dopo l’inizio del conflitto in Ucraina, sconfessò lo stesso Presidente Berlusconi, che aveva definito il Presidente ucraino Zelens’kyj un nemico del proprio popolo, evidenziando la necessità vitale di ritornare a dialogare con Vladimir Putin. A distanza di tre anni, Trump ha mandato in soffitta la russofobia, condividendo la visione di insieme del padre del centrodestra della Seconda Repubblica, Berlusconi.

Il nuovo Cancelliere tedesco Friedrich Merz sta imbarcando nel suo nuovo Governo SPD e Verdi, ovvero i partiti politici che hanno affossato l’economia europea con il ‘Green deal’ ideologico

Le elezioni in Germania, con l’ascesa di Alternativae fur Deutschland (AfD), hanno certificato che coesistono ancora oggi due a Germanie, dell’Ovest e dell’Est. Ebbene, la Germania dell’Est, che ha votato in massa AfD, ha sicuramente una percezione contraria all’élite globalista €urocratica. Intanto il vincitore delle elezioni tedesche, Friedrich Merz, esponente di punta del CDU, riproporrà l’intesa con la SPD di Olaf Scholz seccamente sconfitta alle elezioni. Dimenticando che è stata la sconfitta SPD insieme con gli sconfitti Verdi a creare uno dei principali problemi economici della Germania e di tutta l’area €uro: il farlocco “Green deal ideologico”, costruito su misura e per gli interessi dell’elite finanziaria che dimora a Bruxelles e dintorni. Peraltro, il problema non è accompagnare la transizione (ndr transazione finanziaria), idea sbagliata in radice e diretta a privilegiare il progetto geopolitico finanziario in combine con la predatoria Cina. Pensano veramente che l’America di Trump resterà a guardare?

Non dimentichiamo quello che il grande Cossiga pensava di Mario Draghi

In Italia anche l’area politica moderata è chiamata a sostenere un esame di maturità, se vuole realmente crescere ed affrancarsi dall’élite globalista antipopolare. A parere del sottoscritto, è necessario un riposizionamento: l’Italia deve proporsi come forza SOVRANISTA NAZIONALE dall’animo moderato, in connessione all linea del Piave tracciata dal rieletto Presidente Trump. Deve riprendere vigore il bilateralismo con gli USA e non si deve dare spazio al consociativismo dell’élite €urocratica, che vorrebbe destinare le nostre risorse future all’armamento €uropeo, magari con le truppe da destinare in massa in Ucraina, per non parlare della folle riproposizione della transizione Green deal. Per fortuna che c’è un Presidente – Giudice non a Berlino ma a Washington – il citato Trump che, nonostante il mainstream continui a descriverlo come il nuovo anticristo, è oggi il vero antidoto contro la riproposizione sotto un diverso ruolo “cotto – crudo – bollito” del solito Mario Draghi, eterno nuovo redentore: un personaggio che il grande Presidente Francesco Cossiga tratteggiava per le sue non-qualità di statista, oggi sempre presente nell’€urocrazia.

Foto tratta da Il Fatto Quotidiano

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