Non hai ricevuto l’acqua per irrigare gli agrumeti? E noi ti mandiamo le cartelle esattoriali dei Consorzi di Bonifica. Ecco a voi la solita sceneggiata elettorale della politica siciliana

Chiedono agli agricoltori che non hanno ricevuto l’acqua per irrigare di pagare lo stesso e, magari, di ‘attuppare’ anche i ‘buchi’ finanziari del passato

Da quando il toscano Alessanddro Baccei, ex assessore regionale all’Economia del passato Governo di Rosario Crocetta ha scoperto i ‘buchi’ finanziari dei Consorzi di Bonifica della Sicilia – fatti accaduti poco meno di dieci anni fa – nei mesi che precedono un appuntamento elettorale agli agricolotori vengono recapitate cartelle esattoriali nelle quali li si invita a pagare somme esorbitanti per attuppari i pirtusi (leggere tappare i ‘buchi’ finanziari) dei Consorzi di Bonifica. la scena – o se preferite la sceneggiata – si sta ripetendo in queste ore nella Piana di Catania dove si coltiva l’Arancia Rossa, uno dei pochi prodotti agricoli siciliani che non è ancora stato travolto dalla crisi. Bisogna ammettere che la scelta è stata ‘oculata’, perché se le cartelle esattoriali relative ai debiti dei Consorzi di Bonifica fossero state notificate agli agricoltori siciliani che protestano sarebbe successo un mezzo casino. Hanno notificato le cartelle esattoriali ad agricoltori tutto sommato tranquilli, che però si sono incazzati lo stesso. E ne hanno motivo, se è vero che di acqua per irrigare, quest’anno, gli agricoltori della Piana di Catania ne hanno ricevuta poca, sia perché – a parte gli ultimi quindici giorni – le piogge non sono state abbondanti, sia perché le dighe siciliane sono quasi tutte piene di fango e, di conseguenza, l’acqua è inutilizzabile. Insomma, chiedere agli agricoltori di pagare l’acqua per irrigare che non hanno ricevuto e, soprattutto, di pagare per i ‘buchi’ finanziari del passato è un po’ ridicolo.

Ovviamente è una sceneggiata. Ci penserà il Governo regionale a ‘sistemare’ la questione e magari gli agricoltori se ne ricorderanno a Giugno quando si voterà per le elezioni europee

In realtà – e qui torniamo alla sceneggiata elettorale – le cartelle esattoriali non sono state inviate per incassare denaro. Certo, considerato che la Regione – soldi per i grandi appalti a parte – si ritrova con le ‘casse’ vuote, se qualche agricoltore ricco e impietosito paga l’obolo, beh, agli uffici dell’assessorato regionale all’Economia la cosa non dispiacerà certo, considerato che la Regione, per arraffare soldi, ‘assicuta‘ (leggere insegue) i cittadini siciliani che non hanno pagato il bollo auto. Ovviamente non pagherà quasi nessuno. E allora perché hanno inviato le cartelle esattoriali? Per fare imbufalire gli agricoltori ai quali il Governo regionale ‘risolverà’ il problema bloccando tutto. Della serie, una mano lava l’altra: noi vi abbiamo tolto le ‘fastidiose’ cartelle esattoriali e voi, visto che a Giugno si voterà per le elezioni europee, ricordatevi noi e di quanto vi siamo ‘vicini’… Eh sì, la politica siciliana non si stanca mai di utilizzare questi “mezzucci da dozzina”. Non a caso, ieri, commentando l’annuncio folle della privatizzazione degli aeroporti di Palermo e di Catania, abbiamo scritto di scenario coloniale: la Sicilia è una colonia e i governanti dell’Isola, non certo estranei agli interessi di chi massacra i cittadini siciliani, si adeguano.

Foto tratta da IL SALDO & STRALCIO

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