“Nessuno divida quel che Dio ha unito”. Ma la fedeltà si impone a tutti i costi? Il fenomeno dei divorziati/risposati angustia da sempre la Chiesa, attenta alle esigenze del cuore umano

di Frate Domenico Spatola

Un passo del Vangelo di Marco (10, 1-12) e una riflessione su un tema che non può essere ignorato

Tema della discussione tra Gesù e i farisei era “il ripudio della moglie”. Sapevano che Mosè l’aveva permesso. “Ma non era questo il progetto di Dio”, dichiarò Gesù. “Dio creò l’uomo, maschio e femmina, perché i due siano una carne sola. Dunque, nessuno divida quel che Dio ha unito”. Mosè aveva dunque sbagliato, perché costretto “dalla durezza del vostro cuore”. Ma la fedeltà si impone a tutti i costi? Il fenomeno dei divorziato/risposati angustia da sempre la Chiesa, attenta alle esigenze del cuore umano. Papa Francesco l’aveva posto tra i temi da risolvere durante il suo magistero. La esortazione post-sinodale “Amoris Laetitia”, offre un cammino per riammetterli ai Sacramenti. Nel mondo ortodosso vige dall’antichità il dettato di San Basilio (IV secolo). Per la “economia della salvezza”, era permessa la seconda e terza possibilità di matrimonio. La quarta volta è ritenuta un funerale. Con sensibilità di Pastore, Papa Francesco prova a includere nella Chiesa quanti vivono il dramma del divorzio e la nuova convivenza. Affinché nessuno si possa sentire escluso dall’unico gregge di Cristo.

Foto tratta da Pregaudio

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