Montecitorio approva la legge sull’Autonomia differenziata. Ora la vera partita si gioca sui LEP, i Livelli Essenziali delle Prestazioni che già nel Sud e in Sicilia sono al di sotto della media

Siamo contrari alla legge sull’Autonomia differenziata approvata dal Parlamento. Ma siccome non dimentichiamo il passato, ricordiamo che anche il centrosinistra, oggi all’opposizione e contrario a questa legge, nel 2019 stava per varare la stessa Autonomia differenziata per fortuna bloccata dalla pandemia. La storia è maestra di vita…

Com’era prevedibile, la Camera dei deputati ha approvato la legge che introduce l’Autonomia differenziata. Il provvedimento è passato con 172 voti a favore e 99 contrari. Solo un deputato si è astenuto. Il voto di Montecitorio è arrivato dopo che lo scorso Gennaio il testo è stato approvato dal Senato. La legge sull’Autonomia differenziata, oggi voluta dalla maggioranza di centrodestra, Lega in testa, è stata sostenuta negli anni passati anche dal centrosinistra: nel Novembre del 2019 il Governo PD-Movimento 5 Stelle stava per approvarla ma tutto è andato a farsi benedire con l’arrivo della pandemia. C’erano state, è vero, diverse opinioni fra PD e grillini ma l’allora Ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, esponente del PD, aveva tutto pronto per l’approvazione (come potete leggere qui). Oggi PD e Movimento 5 Stelle sono contro l’Autonomia differenziata: ma non sono credibili. E’ la solita storia: quando le riforme costituzionali o economiche le fa il PD, tutto va bene. Se le fanno gli altri, tutto va male. I grillini, in materia di Autonomia differenziata, non hanno avuto voce in capitolo nulla ai tempi del Governo Conte bis e sono al rimorchio del PD oggi. Se volete sapere di più nel dettaglio della legge approvata dalla Camera potere leggere qui.

Con l’Autonomia differenziata, tenendosi le imposte, il Nord Italia, riducendo i fondi della coaiddetta Fiscalità generale, toglierà indirettamente a Sud e Sicilia da 80 a 90 miliardi di euro all’anno. Il resto sono elucubrazioni farlocche dei leghisti

Noi siamo sempre stati contrari all’Autonomia differenziata. Per un motivo semplice: perché verrà utilizzata dalle Regioni del Nord Italia per scippare al Sud e alla Sicilia da 60 a 80 miliardi di euro all’anno, con la scusa che i nostri amici del Nord cominceranno a gestire competenze fino ad oggi gestite dallo Stato. Lo faranno chiedendo a Roma di gestire settori fino ad oggi centralizzati: scuola, ambiente, cultura, trasporti, energia e anche attività commerciali. Per la cronaca, il trasferimento delle competenze dallo Stato alle Regioni (del Nord) che ne faranno richiesta non sarà automatico. La legge approvata indica un percorso che inizierà solo dopo che verranno definiti i cosiddetti LEP, Livelli Essenziali delle Prestazioni. E qui già ci sarà da ridere. I LEP, infatti, dovranno garantire che nessuna delle Regioni italiane rimanga con servizi fondamentali carenti o, addirittura, senza servizi fondamentali. E, soprattutto, che l’Autonomia differenziata non aumenti il divario economico tra Nord e Sud Italia, Sicilia compresa. E qui, ribadiamo, ci sarà da ridere, perché già senza Autonomia differenziata alcuni servizi essenziali nel Sud e in Sicilia sono molto al di sotto degli stessi servizi di cui dispongono oggi i cittadini che vivono nel Nord Italia. Citiamo qualche esempio: fatto dieci il livello ottimale di asili nido, nel Nord se ne contano, in media, da 8 a 10, mentre nel Sud, sempre in media, se si arriva a 3 è già tanto. Non parliamo delle autostrade e delle ferrovie che nel Sud e in Sicilia sono carenti. E degli aeroporti: nel Nord Italia c’è un aeroporto ogni 50 Km, mentre le aree interne del Sud Italia e della Sicilia sono prive di aeroporti. Con il corollario di politici del Sud e della Sicilia, al servizio permanente ed effettivo del Nord Italia, pronti a dire che tanto nelle aree interne di Sud e Sicilia gli aeroporti non servono. In Sicilia possiamo togliere dal dibattito l’energia, perché già l’energia prodotta nella nostra Isola finisce in parte nel Nord Italia.

Quanti si ricordano che nel 2019 stava per essere varata un’Autonomia differenziata con i LEP calcolati da tecnici estranei al Parlamento? Lo Stato dove troverà i soldi per garantire i LEP a meridionali e siciliani?

La vera battaglia sull’Autonomia differenziata si combatterà sui citati LEP. Noi ci auguriamo che il calcolo dei LEP non diventi un imbroglio ai danni del Sud e della Sicilia. Allucinante quello che avrebbe voluto dare nel 2019 l’allora Ministro del PD, il citato Boccia. Riportiamo alcuni passi di una sua dichiarazione: “Per i LEP, i Livelli Essenziali delle Prestazioni ho voluto utilizzare il modello che fu utilizzato sulle leggi Bassanini e quindi proporrò un commissario, un alto dirigente dello Stato. Serve qualcuno che abbia l’autorità di pretendere quei dati e penso che mentre noi lavoriamo sulla legge quadro e sulle intese, intanto un nucleo di tecnici dello Stato avrà questo compito. Ovviamente se nel corso del 2020 i LEP non dovessero vedere la luce partiremo con i fabbisogni standard, su cui si sta già lavorando” (qui l’articolo per esteso). Quando il PD patrocinava l’Autonomia differenziata la posizione di questo partito, lo ribadiamo, era allucinante e profondamente antimeridionale e antisiciliana. I LEP, niente poco di meno, nelle teste dei signori del PD, avrebbero dovuto essere calcolati da tecnici scelti dal Governo, quando una scelta così delicata non può che essere adottata dal Parlamento. Ci auguriamo che il Governo di Giorgia Meloni non segua la strada – ribadiamo: allucinante e antimeridionale e antisiciliana – che avrebbe voluto seguire il PD. Ancora più allucinante il ricorso ai “fabbisogni standard” in caso di assenza dei LEP. Come si può notare, il centrosinistra, che oggi si straccia le vesti contro l’Autonomia differenziata, era pronto ad applicare l’Autonomia differenziata senza il calcolo dei LEP, sulla base dei “fabbisogni standard”. Noi ci auguriamo che il Governo Meloni tolga dal dibattito i fabbisogni standar che potrebbero degenerare nella truffa della spesa storica ai danni di Sud e Sicilia. Facciamo un esempio: siccome al Sud e in Sicilia sono abituati ad avere 3 in questo particolare settore mentre nel Nord sono abituti ad avere 9, continuiamo così, tanto al Sud storicamente (da qui la dizione ‘spesa storica’) sono abituati ad avere 3. Ci auguriamo che il calcolo dei LEP venga eseguito correttamente, perché se sarà così non riusciamo proprio a capire con quali soldi lo Stato dovrà assicurare i Livelli Essenziali delle Prestazioni a Sud e Sicilia, dal momento che le Regioni del Nord si terranno le imposte pagate dai loro cittadini a spese della fiscalità generale!

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