Mentre Biden attacca la Cina con i dazi doganali il gruppo Stellantis (radici in Europa e negli USA) diventa venditore di auto elettriche cinesi! Dem americani alla frutta e umiliazione per l’Ucraina

In queste ore il cosiddetto Occidente industrializzato mostra tutta la sua debolezza mentre cinesi e russi vincono su tutta la linea

Incredibile. Proprio nelle ore in cui gli Stati Uniti d’America annunciano dazi doganali per contrastare i prodotti cinesi che arrivano negli USA: auto elettriche, semiconduttori, minerali critici e prodotti medici – il gruppo Stellantis, multinazionale che opera nel settore delle auto con stabilimenti in 29 Paesi tra Europa, America, Africa e Asia per un totale di 14 marchi automobilstici ( AbarthAlfa RomeoChryslerCitroënDodgeDS AutomobilesFIATJeepLanciaMaseratiOpelPeugeotRam Trucks e Vauxhall) annucia che importerà e venderà le auto elettriche cinesi. L’aspetto sconcertante è che si tratta di semplice vendita di automobili elettriche cinesi, nessun accordo sul trasferimento di tecnologie dalle industrie cinesi alle industrie automobilistiche del gruppo Stellantis. Insomma, un accordo ‘friggi e mangia’: acquisto di auto elettriche cinesi e rivendita delle stesse auto. Punto. In un solo colpo il cosiddetto Occidente industrializzato mostra tutta la propria debolezza. Gli USA – Paese guida dell’ultra-liberismo e del globalismo – si rimangiano il liberismo economico e si difendeno con i dazi doganali. L’Europa, da parte sua, ammette di avere un disperato bisogno delle auto elettriche perché non ha né, gas né petrolio e acquisterà a scatola chiusa le auto elettriche cinesi. Li acquisterà, guarda caso, dai nemici giurati degli Stati Uniti d’America: dalla Cina contro la quale gli USA hanno ‘sparato’ i dazi doganali. (Sopra, foto di Joe Bidem tratta da Il Fatto Quotidiano)

I Democratici che oggi governano l’America sembrano pugili suonati: prendono botte in testa da Israele, dalla Germania che non ha mai smesso di ‘trescare’ con Russia e Cina e, adesso, anche da una multinazionale euro-americana

Non solo. La Cina è legata a doppio filo alla Russia (da domani il presidente russo, Vladimir Putin, sarà in visita ufficiale in Cina e, ovviamente, sarà ricevuto dal presidente cinese, Xi Jinping). E la Russia, nella guerra in Ucraina, sta letteralmente umiliando la NATO e tutto l’Occidente. Così, mentre il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, in queste ore si è catapultato in Ucraina per sostenere, a nome degli Stati Uniti d’America, Zelensky e tutta l’Ucraina, una multinazionale occidentale acquista e vende auto elettriche cinesi sostenendo, di fatto, l’economia cinese che sostiene la Russia. Il tutto in uno scenario in cui la Cina, la Russia e i paesi del BRICS lavorano per affossare l’area del dollaro americano. E’ evidente che l’attuale presidenza americana del democratico Joe Biden non è molto lucida. E’ evidente che dietro l’apertura alla Cina dell’Europa – perché di questi alla fine si tratta – c’è lo zampino della Germania che non ha mai smesso di ‘trescare’ con la Cina e con la Russia. Donald Trump è stato sicuramente un presidente americano eccentrico e, in alcuni casi, sopra il rigo. Ma durante i sui quattro anni alla Casa Bianca non ha mai ammiccato alla Cina. Al contrario, l’ha combattuta. I Democratici americani dei vari Biden, Obama, Clinton, invece, oggi sembrano pugili suonati che prendono bastonate in testa a destra e a manca: dal leader israeliano Benjamin ‘Bibi’ Netanyahu che li ignora; dalla Germania, che sottobanco continua a tenere i rapporti con Cina e Russia, rapporti che risalgono agli anni della Cancelliera, Angela Merkel; e adesso anche da una multinazionale automobilistica con radici in Europa e negli stessi Stati Uniti d’America. Il fallimento, culturale prima che politico, del Partito Democratico americano è pressoché totale. Biden e compagni reagiranno o rimarranno imbambolati?

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