Maria si reca dall’attempata Elisabetta che aspettava un bimbo, il futuro Giovanni Battista. “Beata per avere creduto nelle parole del Signore”

di Frate Domenico Spatola

31 Maggio 2024: Visitazione della Vergine a Elisabetta: Luca 1,39-56

Dalla Galilea alla Giudea il percorso fu lungo e faticoso. La Vergine non indugiò e scelse la via più breve che attraversava la Samaria, regione ostile e pericolosa per ogni Ebreo. Maria non temette, e, piena dello Spirito Santo, si recò in fretta verso la città di Giuda, dove da sei mesi, l’attempata parente Elisabetta aspettava un bimbo, Giovanni, il futuro “Battista”. La casa era del marito Zaccaria, ma il saluto di Maria poté raggiungere solo Elisabetta. Zaccaria era sordo/muto, infatti perché non aveva creduto alle parole dell’Angelo. Elisabetta intese il saluto di Maria, perché sulla stessa lunghezza di fede, e il bambino le sussultò nel grembo. Riproduceva la danza che il re Davide aveva improvvisato, mille anni prima, davanti l’Arca. In sintonia di Spirito, Elisabetta proclamò Maria: “Benedetta fra le donne”. Anche del “frutto del suo grembo” era al corrente e la disse “beata per avere creduto nelle parole del Signore”. Maria allora intonò il suo “Magnificat”, riconoscimento di gratitudine al Signore “Salvatore degli umili”. Erano i “prostrati” (anawim) della storia di Israele, che finalmente vedevano capovolta la loro situazione perché rovesciati erano gli oppressori dai troni. Fu la rivincita dell’umanità umiliata come dell’Israele che si era mantenuto fedele da Abramo e per tutta la discendenza, fino a Maria. I tre mesi di sua permanenza, in casa di Zaccaria, segnarono lo stesso tempo dell’Arca in casa di Obed-Edom dove aveva portato benedizione e prosperità. Poi Maria tornò a casa sua.

Mi fosti Madre…

Fui anch’io in quella casa,
dove evasa
da Elisabetta fu tua lode.
Prode
fosti in tuo viaggio
di premura e con coraggio,
e “beata ché hai creduto!”
fu risposta al tuo saluto.
Or mi fermo a dar tributo
a te che, dalla Croce,
ascoltasti la filiale voce,
e mi fosti madre,
ché già Dio mi era Padre,
col portento
del Sangue che m’ha redento.

Foto tratta da La Luce di Maria

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