Ma se gli ucraini tra un po’ capitoleranno in casa come fanno ad attaccare la Russia? E’ chiaro che nell’attacco a Kursk ci sono armi e mercenari occidentali. I russi bombarderanno il Parlamento di Kiev?

Putin: “Il compito principale ora è eliminare il nemico dalla regione di Kursk e lo faremo”

In queste ore il commento del presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, è piuttosto stringato: “Il compito principale ora è eliminare il nemico dalla regione di Kursk e lo faremo”. La situazione nella regione di Kursk è difficile, come ammettono gli stessi russi. Ci sono 28 insediamenti sono sotto il controllo non degli ucraini ma degli occidentali. Solo un cretino può credere che mentre l’Ucraina è sotto attacco, con i russi che guadagnano terreno, gli stessi militari ucraini decidono di attaccare la regione di Kursk, in territorio russo. Tutto questo avviene mentre i russi si appresterebbero a bombardare “in modo massiccio” Kiev colpendo il Parlamento. Ma andiamo per ordine. E’ chiaro che dietro questo attacco alla Russia ci sono forze speciali e armi occidentali. Anche perché, da quasi un anno, il Governo ucraino riesce con grandissima difficoltà giovani ucraini da mandare al fronte. E’ chiaro che questo è un attacco che punta ad alleggerire la pressione dei militari russi in Ucraina, a cercare vantaggi in improbabili trattative per la pace e, soprattutto, a colpire la centrale nucleare di Zaporizhia. E così è stato, se è vero che sei aree elettriche della centrale nucleare di Zaporizhia sono state colpite, hanno preso fuoco ma ormai sono in fase di spegnimento a freddo e, a giudicare da quanto hanno affermato le autorità locali, “non vi è alcun pericolo di esplosione di vapore o altre conseguenze”. L’informazione occidentale – ammesso che possa ancora essere chiamata informazione – lascia intendere che potrebbero essere stati i russi a colpire la centrale nucleare di Zaporizhia. Pensate un po’: i russi che colpiscono la propria centrale nucleare per morire! Bisogna essere veramente ‘intelligenti’ per sparare minchiate simili!

Le dichiarazioni di certi leader politici europei che forniscono soldi e armi all’Ucraina in guerra contro la Russia e dichiarano di non essere in guerra contro la stessa Russia offendono l’intelligenza

Eppure in Occidente ormai le minchiate sono all’ordine del giorno. Abbiamo sottolineato che gli ucraini, a corto di soldati, mai e poi mai, da soli, avrebbero potuto tentare un’operazione che potrebbe rivelarsi suicida, perché attaccare in territorio russo potrebbe diventare un autogol. Il tempo, infatti, gioca in favore dei russi. Che si stanno limitando ad evacuare la popolazione. I russi ammettono che la situazione è complicata, come leggiamo in un post di Telegram: “La profondità di penetrazione delle forze armate ucraine è di 12 km, la larghezza è di 40 km, ha dichiarato il governatore Smirnov in un incontro con Putin”. Si teme per la sorte di circa 2 mila persone. Nel post si legge ancora che “180.000 persone sono soggette a evacuazione, 121.000 persone sono partite e sono state evacuate. Le forze armate ucraine hanno utilizzato armi chimiche nel distretto Belovsky della regione di Kursk”. La strategia russa è la solita: ritirarsi lasciando terra bruciata al nemico che avanza per poi colpirli al momento opportuno, magari quando non saranno protetti da artiglieria e difesa aerea. E’ chiaro che dietro l’attacco a Kursk ci sono armi occidentali. Le parole dei politici occidentali che dichiarano di non essere in guerra contro la Russia sono un’offesa all’intelligenza. Non sappiamo che fine faranno i militari occidentali che sono entrati in territorio russo. Ma sappiamo che l’attacco a Kursk non ha alleggerito la pressione dei militari russi in Ucraina. Anzi, sempre Telegram riporta una notizia del Sunday Times, stando alla quale i russi starebbero per attaccare in modo massiccio Kiev. Si ipotizzano “attacchi a Kiev” per colpire “il Parlamento e altri edifici governativi… La Russia sente il bisogno di dare una risposta molto dura, qualcosa di grandioso, per dimostrare al mondo che è onnipotente e che qualcosa come Kursk non rimarrà impunito”.

Dobbiamo ammettere che nei riguardi dell’Unione europea il comportamento dei russi è remissivo e, per certi versi, ricorda un certo Don Abbondio…

In questa guerra contro la Russia l’Europa è coinvolta fino al collo. Unione europea, Gran Bretagna e Svizzera hanno regalato all’Ucraina circa 110,2 miliardi di euro; di questi, circa la metà – 51,5 miliardi di euro – sono stati destinati agli aiuti militari alle Forze Armate ucraine. Ribadiamo: affermare, come fanno certi politici europei, che i loro rispettivi Paesi non sono in guerra contro la Russia è ipocrisia allo stato puro. Ci sono anche responsabilità della Russia, che – con molta probabilità di comune accordo con la Cina – fino ad ora non ha adottato provvedimenti contro l’Unione europea. L’idea di utilizzare l’Europa come piattaforma neutra nello scontro epocare contro l’area del dollaro statunitense non è sbagliata. Ma questo vale in tempo di pace, non in tempo di guerra. Anche perché, con le armi inviate dai Paesi europei, i militari ucraini e i mercenari pagati da tutto l’Occidente per combattere contro la Russia ammazzano soldati russi. Conosciamo la Russia come un grande Paese con alle spalle una cultura millenaria e una letteratura che primeggia nel mondo. Sappiamo che i russi, a differenza degli occidentali, sono un popolo di grande spiritualità. Per questo, davanti all’atteggiamento immorale dell’Unione europea, che contribuisce all’espansione della guerra contro la Russia proclamando ipocritamente la pace, rimaniamo basiti dall’atteggiamento remissivo, in stile Don Abbondio, del Governo russo. Se i russi continueranno, nel nome di una ‘Realpolitik’ incomprensibile, a farsi prendere in giro dai politici europei, beh, non ci resterà che adeguarci a un noto adagio: chi è causa dei suoi mal pianga se stesso…

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