L’Ucraina blocca il tansito del petrolio russo verso l’Ungheria ma si ‘auto-incapretta’, perché oggi senza l’energia ungherese il Paese di Zelensky affonderebbe. Non è che la Ue vuole la fine della guerra e non lo può dire?

In politica i conti tornano sempre…

E’ iniziata la ‘vendetta’ dell’Unione europea contro l’Ungheria di Viktor Orban, ‘reo’ di aver incontrato il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin. Orban, in questo momento, è presidente di turno del Consiglio dell’Unione europea. La sua visita a Putin ha fatto letteralmente impazzire i rappresenanti dell’Unione europea che sostengono l’Ucraina nella guerra contro la Russia. Il più incazzato di tutti sembra essere l’Alto Rappresentante per la Politica Estera e la Sicurezza della Ue, Josep Borrell. Pur cosciente di avere contro l’Unione europea, Orban, come usiamo dire noi in Sicilia, sinni sta futtennu e continua a fare gli interessi del proprio Paese. Il Primo Ministro dell’Ungheria, per citare un altro esempio, mantiene il veto sull’accordo, tra i Paesi della Ue, sullo stanziamento di fondi in favore dell’Ucraina. La mossa di Orban è molto abile. Ufficialmente, i leader dei Paesi Ue sostengono di non essere in guerra contro la Russia. Se non siamo in guerra contro la Russia – questo il ragionamento del capo del Governo ungherese – perché dobbiamo fornire armi all’Ucraina? La posizione di Orban costringe l’Unione europea ad affrontare la questione. Piaccia o no, ma ora tutto il mondo sa che 26 Paesi Ue vogliono fornire armi all’Ucraina contro la Russia. Uno sputtanamento per gli ‘europeisti’ che preferirebbero l’ambiguità della quale è un ‘alto0 rappresentante il Ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, che dice che l’Itaia non è in guerra contro la Russia, pur fornendo armi all’Ucraina che è in guerra contro la Russia, Una farsa. (Sopra foto di Zelensky e Orban tratta da Avvenire)

Erdogan avverte l’Ungheria: vi vogliono fare fuori dalla presidenza del Consiglio dell’Unione europea

A dare manforte a Orban è il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, che fa sapere, a giudicare da quanto leggiamo in un canale Telegram, che l’Unione europea sta lavorando per rimuovere l’Ungheria dalla presidenza del Consiglio dell’Unione europea. La Ue ha bisogno dell’ambiguità e non può tollerare che al vertice della Ue ci sia un politico che si oppone alla fornitura di armi all’Ucraina. “Stanno calcolando come rimuovere l’Ungheria dalla presidenza di turno dell’UE”, ha dichiarato Erdogan ai giornalisti sull’aereo di ritorno dalla Repubblica turca non riconosciuta di Cipro del Nord. Erdogan ha messo il dito sulla piaga. Ha detto “di aver incontrato Orban a margine del vertice della NATO a Washington, e poi il primo Ministro ungherese ha cenato con il candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti, Donald Trump“. La strategia di Orban sembra quella di costringere l’Unione europea a continue forzature costringendo la stessa Ue a travolgere le proprie leggi e i propri regolamenti. Di fatto, il principio di unanimità dell’Unione europea nelle decisioni non c’è più, perché la Ue ha già adottato alcuni provvedimenti senza il consenso dell’Ungheria.

A chi giova il conflitto energetico tra Ucraina e Ungheria?

In questo contesto si è aperto un conflitto energetico tra Ungheria e Ucraina. Da qualche giorno il presidente ucraino, Zelensky, con molta probabilità con il placet di NATO, Stati Uniti e Unione europea, impedisce il passaggio del petrolio russo verso l’Ungheria attraverso il territorio dell’Ucraina. Una presa di posizione un po’ azzardata, quella ucraina, perché, per tutta risposta, il Governo ungherese potrebbe bloccare l’esportazione di elettricità verso l’Ucraina. Per il Paese di Zelensky sarebbe un bel problema, se è vero che nell’ultimo anno l’esercito russo ha scientificamente bombardato le centrali elettriche ucraine. Se, da un lato, così facendo,l’Ucraina cerca di indebolire l’economia ungherese, dall’altro va detto che oggi l’Ungheria fornisce gran parte dell’elettricità dell’Ucraina. E allora come leggere questa storia? Va messa nel conto l’ipotesi che ‘qualcuno’, all’interno dello schieramento occidentale, stia lavorando per indebolire ulteriormente l’Ucraina: infatti, privare in questo momento il Paese di Zelensky dell’energia che arriva dall’Ungheria è una follia allo stato puro.

Quand’è che Germania e Francia la smetteranno di fare il doppio e il triplo gioco? La fragilità dell’attuale Amministrazione americana

Il Governo dell’Ungheria, da parte sua, sta prendendo le contromisure. Il Ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjarto, leggiamo sempre su un canale Telegram, “ha espresso preoccupazione per le possibili conseguenze sulla sicurezza energetica a lungo termine del Paese e ha già avviato negoziati con Mosca su nuove forniture di petrolio. Gli esperti avvertono che senza una soluzione rapida, gli ungheresi potrebbero trovarsi ad affrontare prezzi elevati dell’energia e carenze energetiche nelle prossime settimane”. Da quello che si capisce, il Governo ungherese da un lato enfatizza le preoccupazioni ma, dall’altro lato, lascia capire che il petrolio russo puù arrivare in Ungheria da altre strade, così come oggi arriva in Germania e in minima parte in Italia attraverso l’Austria. Chi ci sta perdendo in questa storia è ancora una volta l’Ucraina, che rischia di restare senza energia elettrica, perché oggi, ribadiamo, l’energia che arriva nella stessa Ucraina dall’Ungheria è prodotta con il petrolio russo. Da qui la domanda: chi è che, nello schieramento occidentale, apparentemente compatto in difesa dell’Ucraina, lavora in realtà per penalizzare il Paese di Zelensky? Sembra difficile, se non impossibile, che NATO e Stati Uniti d’America mettano i bastoni tra le ruote all’Ucraina. E’ probabile che con la scusa di penalizzare l’Ungheria, alcuni Paesi dell’Unione europea che non hanno mai smesso di intrattenere rapporti con Russia e Cina, stiano spingendo l’Ucraina verso il precipizio… Germania e Francia ne sanno qualcosa? Quanto sta avvenendo tra Ucraina e Ungheria è un’altra manifestazione della fragilità dell’attuale Amministrazione americana dell’accoppiata Joe Biden-Kamala Harris. Il Partito Democratico statunitense sta ancora una volta dimostrando di essere troppo remissivo nei riguardi di Germania e Francia…

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *