Lo sapevate che i fondi della Regione siciliana sono su un conto unico c/c gestito da una banca milanese quotata in Borsa? Li gestisce Roma e fa quello che vuole

A raccontarlo è il Segretario politico di Siciliano Liberi, Ciro Lomonte, le cui analisi economiche e finanziarie non sono mai state smentite

I fondi della Regione siciliana sono su un unico c/c gestito da una banca milanese quotata in Borsa, l’ex Credito Italiano privatizzato dagli ex PCI. da lì Roma manovra a piacimento i fondi della nostra Isola senza che l’attuale Governo regionale possa fare nulla per impedirlo. Lo scrive sulla propria pagina Facebook Ciro Lomonte che torna sulla crisi finanziaria dello Stato italiano, della Regione siciliana e del Comune di Palermo? Chi legge The Hour Sicilia sa che Lomonte è forse l’unico politico che, da due anni, scrive che i fondi del Pnrr non esistono più, che non esistono nemmeno altri fondi nazionali ed europei assegnati alla Sicilia e che lo Stato ha trasferito alle Regioni e ai Comuni la propria insolvenza. Noi riprendiamo sempre i post di Lomonte perché le sue analisi sono suffragate da fatti oggettivi. Parlano i fatti: la Regione siciliana è in grande difficoltà finanziaria e i Comuni siciliani sono quasi tutti senza soldi. Tanto che molti Comuni non riescono ad approvare i Bilanci. Mentre la Regione siciliana aprova ormai da anni Bilanci a valòere su fondi che non ci sono e che dovrebbero arrivare l’anno successivo. Questi ‘magheggi’ contabili si chiamano ‘Accantonamenti negativi’. Oggi l’analisi del leader degli Indipendentisti siciliani parte dal Comune di Palermo. Il Sindaco della città, Roberto Lagalla, ha incontrato i giornaliosti per parlare della manutenzione delle strade. Lomonte cita un passo delle dichiarazioni del primo cittadino del capoluogo della Sicilia: “Abbiamo evitato a Palermo l’onta del dissesto. Mi insegnano tutti, anche chi si lamenta, che in qualunque casa, senza un euro in tasca, non si può comprare nemmeno il pane. Abbiamo immaginato di mettere insieme i fondi extracomunali, di immaginare interventi maggiori su interi assi stradali, di rattoppi significativi per migliorare la qualità della sede stradale”.

Il caso del Comune di Palermo. Ancora Lomonte: “I tecnici del Tesoro hanno da tempi trasferito l’insolvenza dello Stato in periferia a Comuni e Regioni”

Per la prima volta, da quello che si capisce, in Sindaco di Palermo, con la sua ‘immaginazione’, quasi quasi ammette che la situazione finanziaria del Comune è un po’ traballante. “Avevamo pacatamente spiegato al Sindaco di Palermo – scrive Lomonte – che a nulla sarebbero servite le tecnicalità contabili – i magheggi nei numeri come quelli per le presunte entrate dalle multe – per far quadrare i conti sulla carta dei bilanci. Perché il buco nei conti del Comune, fra debiti e crediti palesemente inesigibili che nessuno mai pagherà, era immenso. E le entrate sotto forma di trasferimenti statali e regionali avrebbero subito un ulteriore crollo. Come abbiamo anticipato e spiegato ormai da due anni al Sindaco di Palermo e a tutti gli amministratori locali siciliani, queste ‘risorse extracomunali’, cioè i soldi da Roma e da Bruxelles, non esistono più”. A questo punto Lomonte entra nel dettaglio: “Il Sindaco sa bene – scrive il Segretario politico di Siciliani Liberi – che da mesi l’azienda addetta al rifacimento dell’impianto di pubblica illuminazione della zona Nord della città ha abbandonato i lavori e ingiunto il pagamento al Comune che non l’ha pagata. Siciliani Liberi ricorda al Sindaco e a tutti i Sindaci siciliani cosa è accaduto. I tecnici del Tesoro hanno da tempi trasferito l’insolvenza dello Stato in periferia a Comuni e Regioni. Cui è stato tolto tutto il denaro, tranne quello per pagare gli stipendi ed evitare disordini sociali”.

Il Comune di palermo non può pagare le aziende alle quali commissiona le opere di pubblica utilità

“Significa, in concreto – prosegue Lomonte – che nessun lavoro pubblico commissionato da Comuni o Regioni viene più pagato. Ad esempio, i lavori di rifacimento dell’impianto di pubblica illuminazione della città in zona ‘Nord’. Finanziati apparentemente con 12,5 milioni trasferiti dalla Regione siciliana a valere su fondi del Fondo FESR (con decreto regionale n. 1236 del 24/09/2021 per ‘Efficientamento impianti di pubblica illuminazione della zona nord della città di Palermo’, Azione 4.1.3 del POR FESR 2014/2020). L’azienda vincitrice della gara da mesi ha abbandonato il cantiere: non è stata pagata. La Regione siciliana non ha trasferito i soldi al Comune di Palermo. Roma ha infatti avocato a sé presso il Ministero guidato da Fitto (Raffaele Fitto, Ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione e il Pnrr ndr) ogni centesimo europeo nei bilanci regionali. Le trincee sono state a malapena chiuse, e i vecchi lampioni mai rimossi. Tacciono tutti. Tace la stampa locale. Tacciono i sindacati datoriali e quelli dei lavoratori. Tacciono, impauriti, i politici locali. E nulla viene detto alla popolazione. Lo fa Siciliani Liberi. Cari siciliani: qui non sono gli inesistenti fondi del Pnrr, con la barzelletta dei ‘lavori alla piscina olimpica che stanno per iniziare’ da oltre 2 anni, no. Qui sono fondi della vecchia ‘programmazione’ 2014-2020 che Roma ha prelevato dal c/c di Tesoreria della Regione siciliana”.

“Siamo in altre mani, liberati dalla libertà” (L’uomo in bilico, Saul Bellow)

A questo punto Lomonte dà una notizia inquietante: “I siciliani – scrive il Segretario politico di Siciliani liberi – non lo sanno: ma da molti mesi ormai tutti i soldi della Regione siciliana sono su un unico c/c gestito da una banca milanese quotata in Borsa, l’ex Credito Italiano privatizzato dagli ex PCI. Da lì per i tecnici del Tesoro a Roma è semplice intervenire ordinando qualsiasi prelievo o trasferimento forzoso. Nulla può la Regione siciliana: se non organizzare kermesse con i poveri Sindaci siciliani riuniti a teatro per farsi dire che ‘i fondi europei del FSC stanno arrivando’. Non solo non arriveranno mai, ma quei pochi che erano residui come quelli del FESR sono stati sequestrati. L’azienda non pagata dal Comune di Palermo ha ovviamente fatto ingiunzione di pagamento. Passeranno anni, secondo i tempi della giustizia amministrativa italiana. Quanto a lungo potranno resistere le imprese non pagate? Pochi mesi. Quanto alle condizioni dello Stato italiano che consente di bandire gare senza che i soldi siano stati accantonati, c’è solo da osservare come questo – un fatto da repubblica delle banane – poteva accadere solo nella fallimentare Seconda Repubblica”.

Cari italiani, state attenti ai vostri risparmi

Resta da capire quand’è che i politici si decideranno a raccontare la verità sui conti pubblici. In verità, le bugie sono cominciate a fine Dicembre del 2020, quando l’informazione ha nascosto che le elezioni presidenziali americane erano state ‘taroccate’ per fare vincere il candidato Democratico Joe Biden. Le bugie sono continuate con la pandemia, facendo passare per ‘vaccino’ contro il Covid una terapia genica sperimentale, peraltro anche rischiosa per la salute delle persone. Le bugie sulla gestione sbagliata della pandemia, organizzata per fare guadagnare una barca di soldi alle multinazionali farmaceutiche, continua, tra alti e bassi ancora oggi. Scriviamo tra alti e bassi perché in alcuni Paesi gli imbrogli sulla pandemia stanno venendo fuori, mentre l’Unione europea continua a nasconderli. Ma l’eventuale vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali americane del prossimo Dicembre potrebbe scatenare un casino planetario. In Italia, dove qualcosa sugli imbrogli nella gestione della pandemia viene raccontata solo dal quotidiano La Verità e dalla trasmissione televisiva Fuori dal coro di Mario Giordano, si continua a mentire anche sui conti pubblici. Con il nuovo Patto di Stabilità imposto dalla massoneria deviata dall’Unione europea l’Italia è tecnicamente impossibilitata ad andare avanti, a meno che non si cominci ad erodere il risparmio privato degli italiani, che ammonta a poco più di 5 mila miliardi di euro. Argomento serissimo di cui nessuno parla. L’unica cosa che ci sentiamo di dire agli italiani è: state attenti ai vostri risparmi!

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