Lo ribadiamo: Germania e Francia vogliono riconvertire le proprie industrie automobilistiche per produrre carri armati con i risparmi dei cittadini europei. Il Trattato di Parigi del 1947 è ancora in vigore?

Il riarmo ‘europeista’ è un pericoloso imbroglio franco-tedesco. Ricordiamo che negli anni ’30 del secolo passato Hitler fu tra i primi ad applicare le teorie ecoonomiche di Keynes, investendo proprio sulle armi: non fu, è noto, una bella trovata…

Tre sono le cose chiare in questa tragicomica storia del riarmo dell’Unione europea dell’euro. La prima cosa è che gli 850 miliardi di euro ‘strillati’ dall’ineffabile presidente della Commissione europea, Ursula vonde der Leyen, dovrebbero servire per ‘parare il culo’ alle economie di Germania e Francia che stanno franando. La seconda cosa è che gli ‘europeisti’ vorrebbero acciuffare il risparmio privato degli ignari cittadini europei per evitare l’indebitamento dei Paesi Ue. La terza cosa è che riarmare l’Europa per proteggersi da un’eventuale invasione della Russia di Putin è una cretinaggine. Anzi, una doppia cretinaggine. La prima cretinaggine è che la Russia non ha motivo di invadere l’Europa, perché ha un’estensione territoriale immensa e non saprebbe che farsene del territorio europeo, tant’è vero che per valorizzare le immense e non tutte conosciuite ricchezze della Siberia ha siglato un accordo con la Cina. La seconda cretinaggine – che è la più importanteè che la Russia è una grande potenza nucleare e armarsi contro il Paese di Putin significherebbe investire in armamenti nucleari non in carri armati e fucili! La verità, che è sotto gli occhi di tutti, è che francesi e tedeschi stanno cercando di riconvertire le proprie industrie automobilistiche in crisi facendogli produrre carri armati, autocarri militari e mezzi di trasporto militari con i risparmi dei cittadini europei! Di fatto, la Ue vorrebbe fare quello che fece la Germania di Adolf Hitler, tra i primi Paesi ad applicare le teorie economiche keynesiane negli anni ’30 del secolo passato. Con la differenza che Hitler, invece di bucare le strade e riasfaltarle, per citare una metafora in auge in quegli anni, investì in armamenti perché aveva in testa di occupare l’Europa e magari il mondo. Possibilmente ‘alleggerendo’ le tasche dei cosiddetti plutocrati.

Tre o quattro Paesi Ue si sono già chiamati fuori

Non vi tediamo con gli artifizi e i raggiri finanziari che metterebbero in atto per arraffare i risparmi privati dei cittadini europei. Quello che si ‘naschia’ sulla rete è che i protagonisti dei famigerati ‘Fondi’, o Banche ombra sono pronti per intervenire. In ogni caso, non sarà un’operazione facile, perché c’è già allarme. A parte di ‘euro-tonti’ e i partiti politici europei legati ai citati ‘Fondi’, non mancano le defezioni e i distinguo. L’Olanda si è già chiamata fuori da questo imbroglio. Nonostante questo Paese sia legato alla Germania, i governanti olandesi non hanno alcuna voglia di immolare i risparmi dei propri cittadini per sostenere le industrie automobilistiche tedesche e francesi. Anche la Finlandia si è già chiamata fuori, perché, da Paese confinante con la Russia, non ha alcun motivo per esacerbare i rapporti con il Paese di Putin. In teoria pure la Svezia si dovrebbe chiamare fuori, anche se in questo caso c’è da considerare che questo Paese ha subito una grave perdita militare proprio ad opera dei russi. Anche il Belgio non avrebbe molti motivi per penalizzare i risparmi dei propri cittadini. Idem Malta, Paese dell’Unione europea dal 2004, che non dovrebbe avere alcun interesse a far ‘saccheggiare’ i conti correnti delle proprie banche e, in generale, i risparmi presenti in questa particolare isola-Stato. Anche il nostro Paese si sta comportando bene, se è vero che il capo del Governo, Giorgia Meloni, ha detto e ribadito a chiare lettere che l’Italia non parteciperà a missioni militari ‘europeiste’ in Ucraina.

In ogni caso, meglio restare vigili, perché gli ‘europeisti sono imprevedibili

Ce la farà la Meloni, in caso di una ‘aggressione europeista’ ai risparmi italiani, a difendere i cittadini del nostro Paese? Questo non lo sappiamo. Però se, come sta avvenendo, alcuni Paesi Ue si chiameranno fuori, anche l’Italia dovrebbe farlo. Fino ad ora la Meloni è stata molto abile a barcamenarsi tra l’Unione europea e gli Stati Uniti d’America. Non resta che attendere l’evoluzione di questa sceneggiata affaristico-militare orchestrata da tedeschi e francesi. Si parla, ad esempio, di una tassa del 2% sui cittadini europei che sono proprietari di beni mobili e immobili da 100 milioni di euro in su. C’è da crederci? No, perché da quando esiste, l’Unione europea ha favorito i ricchi e penalizzato i cittadini normali, trasformando, in alcuni Paesi Ue, i ceti medi in ceti medio bassi, con tante famiglie che non riescono più ad arrivare alla fine del mese. Insomma, per dirla tutta, meglio vigilare sui conti correnti e sui propri investimenti in fondi comuni, azioni, obbligazioni e via continuando. Né risulterebbe conveniente portare i soldi in casa, soprattutto nel Centro Nord Italia dove la criminalità spicciola va a briglia sciolta. Ricordiamoci che l’Unione europea ha notevolmente impoverito l’Italia e chi non sa come mettere d’accordo il pranzo con la cena s’industria… In più l’Italia importa ogni anno dall’Africa migliaia di disperati, delinquenti e in alcuni casi anche terroristi. La loro presenza si avverte molto di più nel Centro Nord Italia rispetto a Sud e Sicilia, perché chi arriva dall’Africa, nella grande maggioranza dei casi, preferisce il Nord Italia, anche perché, mettiamola così, i malintenzionati capiscono subito che la criminalità locale delle regioni meridionali non consente ampi margini di manovra…

I Trattati di Parigi del 1947 sono ancora in vigore? Non è una domanda oziosa

Ultima notazione: i Trattati di Parigi del 1947 sono ancora in vigore? Noi non siamo costituzionalisti ed esperti in materia di accordi tra le potenze mondiali. Da quello che sappiamo, i Paesi che hanno perso la Seconda Guerra Mondiale a Parigi, nel Febbraio del 1947, sono stati penalizzati. L’Italia era tra i Paesi perdenti. La Germania non era solo un Paese perdente, ma anche un Paese che aveva subito “il fenomeno della debellatio in seguito all’occupazione del suo intero territorio e alla conseguente soppressione di qualsiasi governo” (qui per esteso l’articolo di Wikipedia). Non è un caso se in Italia e in Germania ci sono tante basi militari americane. Da qui un’altra domanda: i Paesi che hanno perso la Seconda Guerra Mondiale si possono armare? Ribadiamo: le nostre sono solo domande. Chissà, magari chi ne sa più di noi potrà chiarire meglio questo aspetto.

Foto tratta da Startmag

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *