Liberazione di Cecilia Sala? Un capolavoro di Giorgia Meloni che ha messo nel ‘sacco’ i Democratici americani (leggere Biden) e gli ‘europeisti’ (compresi i Ministri)

di Andrea Piazza

Machiavelli insegnava ciò che gli uomini fanno e non quello che dovrebbero fare

E’ stato a tutti gli effetti un capolavoro anche sul piano politico, il cui merito è da attribuire alla premier Giorgia Meloni unitamente alla nostra intelligence. Se dovessi attribuire un voto in pagella legato al risultato, assegnerei alla Meloni un bel 10 e lode con bacio in fronte. Parliamo del sequestro e della liberazione della giornalista Cecilia Sala. Sin da subito, il sequestro a scopo estorsivo di Cecilia ad opera del regime teocratico iraniano si palesava estremamente complesso, perché inscindibilmente legato alla richiesta di estradizione negli USA dell’ingegnere iraniano, Mohammad Abedini Najafabadi. Al contempo il coefficiente di difficoltà non era da perimetrare esclusivamente all’esterno dello scacchiere della partita forzata a tre, ma anche al protocollo e ruolo in campo della Farnesina. 

La Repubblica italiana a sovranità limitata “rafforzata” e i Ministri graditi a USA e Ue

Tralasciando le apparenze ed il politicamente corretto, lo sanno anche le pietre che la nostra Italia è una Repubblica a sovranità limitata “rafforzata”, ovverosia a doppia sovranità limitata USA e U€, con  l’onere che la scelta di taluni Ministri, che vengono nominati dal Presidente della Repubblica, devono ricevere il vaglio di gradimento sovranazionale. Il riscontro di questa regola protocollare non scritta, l’abbiamo sperimentata anche recentemente, quando, durante la nascita del primo Governo di Giuseppe Conte, si arrivò alla contrapposizione con il Colle per la designazione sgradita ai potentati sovranazionali del Professore Paolo Savona, economista di rango, al Ministero dell’Economia. Se non fosse stato superato lo stallo con altra designazione, il Presidente della Repubblica avrebbe proceduto allo scioglimento del Parlamento nonostante fosse stato appena costituito. Richiamando questa regola consuetudinaria, è implicito dedurre che i Ministri attualmente in carica come Antonio Tajani agli Esteri e Cooperazione Internazionale e Guido Crosetto alla Difesa siano rientrati nella clausola di gradimento dell’amministrazione americana di Joe Biden unitamente alla gerarchia dominante dell’Unione €uropea. 

Come Giorgia Meloni ha bypassato i Dem americani e l’Unione europea

Una riflessione  amarcord… bei tempi quando l’Italia non era assoggettata al sovranismo dell’Unione €uropea ed i nostri politici come Alcide De Gasperi, Giulio Andreotti, Bettino Craxi etc… prima di consegnarci a Maastricht 1992 si ponevano con autorevolezza sullo scenario internazionale. E’ sotto gli occhi di tutti che questo medesimo flusso “politico- burocratico- finanziario” sostiene il conflitto ucraino amplificando e mitizzando il ruolo del Presidente in prorogatio, Volodymyr Zelens’Kyj, e vorrebbe condurci per mano verso l’approvvigionamento armato che, oltre ad essere inutile, sottrarrebbe altre risorse necessarie al mantenimento del Servizio Sanitario Nazionale che è ormai ai minimi termini… L’ultimo canto del cigno in merito è stato musicato di recente dal sempre verde Mario Draghi, l’uomo che non divenne, per colpa dei rappresentanti parlamentari, Presidente della Repubblica Italiana. In questo mix di rappresentanza sovranazionale in nome della carica di Ministro della Repubblica, la nostra premier Giorgia Meloni ha fiutato l’aria, l’irreversibilità della situazione: qualora a ‘dirigere l’orchestra’ fossero rimasti i ‘graditi’ all’amministrazione americana del Dem e alla gerarchia dominante dell’Unione €uropea, la nostra cara Cecilia Sala sarebbe rimasta ospite a tempo indeterminato nelle patrie galere di Teheran. Alla luce di questo quadro di insieme, intelligentemente, la Meloni ha bypassato i suoi Ministri che, come comuni mortali, hanno appreso dai mezzi di informazione dell’improvvisa partenza della stessa Meloni direzione Mar-a Lago, presso la residenza privata del neo rieletto Presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump. L’esito dell’incontro è noto a tutti, con il felice epilogo del ritorno a casa di Cecilia ed il successivo accompagnamento senza passaporto a bordo di un aereo nella disponibilità dell’AISE (Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna)  dell’ingegnere iraniano.

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