Le tante buche presenti nelle strade di Palermo sono il frutto dell’abbandono che va in scena dai primi anni ’80 del secolo passato. Perché dopo le piogge le strade diventano ‘letti di dolore’

La buca che si è aperta sulla Circonvallazione della città fa storia a sé

Dopo le piogge dei giorni scorsi le strade di Palermo si vanno riempendo di buche. Prescindendo dell’incidente sulla Circonvallazione, dove una buca profonda è costata la vita a un uomo, la situazione, nel complesso, è grave in tante strade cittadine. Sulla buca che si è aperta sulla Circonvallazione c’è un’inchiesta della Magistratura. Questo terribile incidente, o meglio, la spiegazione di tale incidente prescinde dall’analisi sulla situazione delle strade della città di Palermo che leggerete in questo articolo. Sulle migliaia di buche che costellano le strade del capoluogo siciliano, che aumentano sensibilmente dopo ogni pioggia, la spiegazione è nota da almeno un decennio ma i rimedi, come ora proveremo a illustrare, sono stati per certi versi peggiori delle toppe. (Sopra, foto tratta da Mobilita Palermo – Mobilita. org)

Gli ultimi lavori nelle strade di Palermo degni di questo nome risalgono agli anni del Commissario del Comune Gianfranco Vitocolonna, nei primi anni ’80 del secolo passato

A nostra memoria, gli ultimi lavori di un certo spessore, nelle strade di Palermo, sono stati efrfettuati nei primi anni ’80 del secolo passato dall’allora commissario del Comune del capoluogo della Sicilia, Prefetto Gianfranco Vitocolonna. Da allora ad oggi – a parte qualche strada sulla quale il Comune è intervenuto perché non ne poteva fare a meno – le strade cittadine sono state in parte martoriate da scavi senza fine e in parte abbandonate. Chi ha un po’ di memoria ricorderà che, dal 1994 alla fine degli anni ’90, tantissime strade cittadine sono state rivoltate per lavori che non finivano mai. Riordiamo, in particolare, il Progetto Socrate: “Partito ufficialmente nel 1995, – leggiamo su Wikipedia a proposito del Progetto Socrate – mirava alla realizzazione di una rete cablata a banda larga a copertura nazionale, destinata a raggiungere 10 milioni di abitazioni”. Il progetto puntava a portare internet e TV via cavo in tutte le case. Il progetto venne abbandonato a fine del 1997, lasciando incompleto il lavoro già realizzato. “La privatizzazione della compagnia telefonica prima e i diversi cambi di proprietà delle maggioranze azionarie dopo – leggiamo sempre su Wikipedia – probabilmente resero anche particolarmente rischioso proseguire con un progetto che prevedeva la necessità di ingenti investimenti per essere completato e poi esteso anche alle città non ancora raggiunte”. In pratica, scavi iniziati e cablaggio non completato. Ai lavori stradali del progetto Socrate si sono poi aggiunti altri lavori stradali. Basti pensare ai lavori del Passante ferroviario ancora in corso. O ai lavori dell’Anello ferroviario ancora in corso.

Illustriamo il perché quando piove nelle strade del capoluogo della Sicilia si formano le buche

Sarebbe stato necessario sistemare per bene tutte le strade cittadine. Ma questo non è avvenuto. Le strade di Palermo sono malandate e quando piove l’acqua che arriva dal cielo si infiltra nelle crepe. Al passaggio dei pneumatici l’acqua viene compressa e fa aumentare le dimensioni delle fessure. Soprattutto dopo il passaggio dei mezzi gommati pesanti si crea una depressione che porta in superficie il materiale che si è frantumato. Man mano che le auto e i mezzi pesanti passano vanno comparendo le buche. Fino ad oggi, a Palermo, tranne rare eccezioni, queste buche vengono riparate con gettate di asfalto. La passata amministrazione comunale di centrosinistra ha acquistato una macchina che passa sopra le buche e le ‘ripara’ (si fa per dire…) con le citate gettate di asfalto. La stessa cosa sta facendo l’attuale amministrazione comunale di centrodestra. Ma è un lavoro inutile, perché alla successiva pioggia l’asfalto delle buche riparate alla buona comincia a cedere, si formano altre buche e le strade della città diventano ogni giorno più pericolose.

Dal 2001 al 2021 le amministrazioni comunali hanno ignorato le strade cittadine. L’attuale amministrazione comunale, oltre ai ‘buchi’ di Bilancio, ha ereditato anche un disastro stradale

Bisognerebbe rifare le strade della città. Ma i soldi non ci sono. Non c’erano soldi per sistemare le strade cittadine con la passata amministrazione comunale di centrosinistra e continuano ad non esserci soldi per riparare le strade anche con l’attuale amministrazione di centrodestra. Perché il denaro pubblico, a Palermo – fiumi di denaro pubblico – si trova per grandi opere pubbliche, appalti ferroviari in testa. Grandi opere con le quali si può ‘smanettare’. Negli ultimi dieci anni o giù di lì tra i citati Passante ferroviario e Anello ferroviario, i 15 Km di Tram e collettore fognario sono volati via oltre 2 miliardi di euro. Una cifra pazzesca. Di queste opere solo i 15 Km di Tram sono funzionanti (15 km di Tram senza gallerie, un Tram costato 320 milioni di euro che gira con le carrozze vuote per molte ore del giorno: tutto pagato dall’Unione europea, che in Sicilia foraggia certe forme di ‘modernizzazione senza sviluppo’, come si diceva un tempo). Dopo i citati 2 miliardi di euro e rotti erano già pronti altri 800 milioni di euro per altre sei-sette linee di Tram e 400 milioni di euro per avveniristici parcheggi. Questi soldi per ora sono spariti, nel senso che sono trattenuti da Roma per fronteggiare – supponiamo – i costi esponenziali della guerra in Ucraina e il pagamento degli interessi sul debito pubblico che ‘viaggia’ tra 80 e 90 miliardi di euro all’anno.

Inutile creare illusioni tra i cittadini: i soldi per sistemare le strade di Palermo non ci sono e non ci saranno

Questi sono i fatti. Non possiamo che rassegnarci. I soldi per rifare le strade di Palermo, che erano presenti in abbondanza tra il 2001 e il 2021, oggi non ci sono più. Oggi il Comune di Palermo approva Bilanci ‘umoristici’, con entrate letteralmente inventate (nei Comuni siciliani vanno molto di moda le entrate da multe che sono immaginarie). Inutile creare illusioni: i soldi per sistemare le strade di Palermo non ci sono e non ci saranno. A meno che non crolli l’Unione europea e l’Italia torni ad essere un Paese libero e democratico con un Ministro dell’Economia esressione del Parlamento e non della Ue. Con il nuovo Patto di Stabilità voluto dall’Unione europea l’Italia, che è già in gradissima difficoltà finanziaria a causa della guerra in Ucraina, dovrà trovare da 10 a 18 miliardi di euro all’anno di entrate che verranno meno, se è vero che l’indebitamento non potrà crescere più dell’1% all’anno: una follia allo stato puto in un sistema di ‘monetazione a credito’. Con molta probabilità, troveranno il modo di andare ad erodere il risparmio privato degli italiani – che ancora oggi supera i 5 mila miliardi di euro – per pagare le spese correnti, come stanno già facendo con l’emissione di ‘mirabolanti’ Btp presentati come ‘elisir di lunga vita’ in versione finanziaria. Morale: a Palermo si andrà avanti con la macchina che ‘ripara’ le buche delle strade con l’asfalto. La speranza è che spariscano le piogge, perché dopo ogni pioggia le strade di Palermo si riempiranno di buche.

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