Le elezioni nello Stato tedesco di Brademburgo segnano l’avanzata della destra e soprattutto della sinistra legata alla Russia. La Svp tiene ma scompaiono dal Parlamento i Verdi e i liberali

 I socialdemocratici della Svp e la Cdu arrivano sì e no al 42%. Con chi lo faranno il Governo?

La disinformazione occidentale non risparmia le elezioni in Brademburgo, uno dei sedici Stati federati della Germania. La finta sinistra dell’Spd, che di sinistra ha poco o nulla, se è vero che è espressione piena dell’ultra-liberismo e del globalismo economico canta vittoria perché sarebbe arrivata un punto avanti alla destra di Alternative für Deutschland (AfD). Stando ai risultati provvirori, la Spd avrebbe ottenuto il 30,9% dei voti, mentre la destra di AfD si sarebbe fermata al 29,4%. Quello che non viene detto a chiare lettere è che i Verdi e sinistra (Die Linke), formazione politica alleata della sinistra targata Spd non ha superato la soglia di sbarramento del 5% ed rimaste fuori dal Parlamento di Brademburgo. Scomparsi anche i liberali, che non sono arrivati nemmeno all’1%. Grande balzo inavanti, invece, per i rossobruni  dell’Alleanza Sahra Wagenknecht che ha raccolto il 13,4 per cento. Si tratta di un partito di sinistra molto vicino alla Russia di Putin. Al quarto posto la Cdu con l’11,6%.

Il vero, grande sconfitto alle elezioni nello Stato di Brademburgo è il Green Deall

Di fatto, siamo davanti a una disfatta degli europeisti al servizio dell’ultra-liberismo e del globalismo economico, che oggi, nel Bratemburgo, possono contare sull’Spd e sul Cdu, che insieme arrivano, sì e no, al 42%. Basteranno per governare o dovranno cercare i voti del partito di sinistra di Sahra Wagenknecht? In questo caso dovranno fare molte concessioni, perché questa formazione politica, lo ribadiamo, è di sinistra ed è vicina alla Russia di Putin. Di fatto, dopo le elezioni in Turingia e in Sassonia, la sinistra tedesca al soldo dell’ultra-liberismo e del globalismo perde colpi. E sono perdite pesantissime. Come già accennato, scompaiono i Verdi, che sono stati i protagonisti del rovinoso Green Deal, delle follie degli ‘insetti a tavola’ e dei ‘capotti termici’ agli edifici. Queste buttanate non portano voti, semmai li fanno perdere. Piano piano l’Unione europea ultra-liberista e globalista sta franando. In Francia Macron è riuscito a malapena a mettere su un Governo di minoranza che in Parlamento dovrà cercare i voti della destra di Marine Le Pen. In Olanda gli europeisti sono stati mandati all’opposizione. In Spagna i socialisti di Pedro Sanchez governano grazie ai voti degli Indipendentisti catalani (che in verità si stanno sputtanando). In Germania il Cancelliere Olaf Scholz non si dimette perché sa che il suo partito – l’Spd – perderebbe le elezioni. Nel frattempo l’economia tedesca sta colando a picco e anche le banche tedesche sono in difficoltà. La pacchia, per la Germania, è finita.

Piano piano l’Unione europea che abbiamo conosciuto fino ad oggi va franando

E’ in questo scenario che sono arrivate le elezioni nel Brademburgo, che hanno segnato l’avanzata della destra e, soprattutto, di una sinistra vicina alla Russia. La fine dell’Unione europea ultra-liberista e globalista si avvicina. In un modo o nell’altro, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, è riuscita a mettere su un mezzo Governo della Ue che appare già in difficoltà con la crisi economica, frutto della guerra in Ucraina, che avanza inesorabile Il Parlamento europeo, approvando la risoluzione che sulla carta impegna i 27 Paesi dell’Unione a fornire missili per colpire ‘in profondità la Russia’, ha dimostrato di contare quanto il due di coppe con la briscola a denari, perché la maggioranza dei Paesi Ue si guarderà bene dall’applicare questa balorda risoluzione. Tutto sta andando a rotoli e siccome la guerra in Ucraina durerà, bene che vada, fino a metà Febbraio del prossimo anno, la crisi economica dell’Unione europea si accentuerà. La fine si avvicina…

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