Le elezioni europee hanno affondato la Germania di Scholz e la Francia di Macron. E ora chi deciderà se inviare o no militari in Ucraina come chiedono gli americani e Zelensky?

ANALISI DEL VOTO ALLA LUCE DELLA GUERRA IN UCRAINA – Il vero tema politico è questo. Gli ucraini sono pieni di soldi e di armi ma non hanno militari da mandare al fronte per combattere contro i russi. Hanno aspettato insieme con gli americani la fine delle elezioni europee ma ora, come si usa dire in Sicilia, vonnu viriri a spisa…

Se seguite i notiziari della televisione (sorattutto del servizio pubblico), se ascoltate la radio (del servizio pubblico), se leggere i giornali cartacei, ebbene, le elezioni europee sono andate bene per chi ha gestito fino ad oggi l’Unione europea. Il primo dato che viene valorizzato è che la maggioranza per assicurare altri cinque anni di Governo degli ‘europeisti’ c’è. Certo, i Verdi tedeschi sono passati dal 22% di cinque anni fa al 10%, i Socialisti della Spd del Cancelliere tedesco Olaf Scholz hanno perso voti e seggi. Però – aggiungono – i Popolari hanno tenuto. Certo, le destre sono andate avanti ovunque. Ma il glorioso PPE, il Partito Popolare Europeo, rimane il primo partito in Europa. Volete mettere? Certo, il presidente francese Emmanuel Macron ha sciolto il Parlamento: ma rimane presidente per altri tre anni. Insomma, non sarebbe cambiato nulla. Ebbene, questa interpretazione del voto in Europa è una stupidaggine allo stato puro. In realtà, è in corso un terremoto. Gli ‘europeisti’ lo sanno ma debbono nasconderlo. La realtà è che sono franati i due Paesi che fino ad oggi hanno controllato, in alcuni casi in modo ‘militare’, l’Unione europea: la Germania e la Francia. E alla porta bussano gli americani e Zelensky che chiedono all’Unione europea militari da mandare al fronte. Gli americani e Zelensky hanno aspettato con pazienza le elezioni europee. Ora, però, come si dice dalle nostre parti, vonnu viriri a spisa: vogliono che la Ue trovi al più presto un bel numero di giovani militari Proviamo a illustrare quello che è successo e quello che succederà. (Sopra, Olaf Scholz e Emmanuel Macron, foto tratta da Italia Oggi)

Il Cancelliere tedesco Scholz è stato sconfitto per la gioia degli americani e dovrebbe dimettersi. Ma gli ‘europeisti’ faranno di tutto per lasciarlo dove si trova, perché non sanno con chi sostituirlo

In Germania è in crisi il Governo del Cancelliere Scholz. Lo scivolone del Cancelliere si innesta in una crisi economica che i tedeschi non hanno mai conosciuto dall’avvento della moneta unica ad oggi. Non solo. La sconfitta di Scholz è anche la sconfitta della Germania che tiene ancora in piedi i rapporti con la Russia di Putin e, di conseguenza, con la Cina di Xi Jinping. Di fatto, è una vittoria degli Stati Uniti d’America, che con la guerra in Ucraina hanno puntato proprio a frantumare i rapporti tra Germania da una parte e Russia e Cina dall’altra parte. E ci sono riusciti. Vero è che in Germania vincono i Popolari. Ma c’è il crollo dei Verdi, dei Liberali e degli stessi Socialisti di Scholz. In Francia si va alla elezioni per il rinnovo del Parlamento. Gli ‘europeisti’ fanno sapere che si tratta di una manovra di Macron, che rimane comuqnue presidente. In realtà, Macron ha mollato di corsa il Governo perché l’economia francese, con la rivolta delle colonie in Africa, rischia di andare a rotoli. Anche se non se ne parla, la Francia ha un debito pubblico addirittura maggiore di quello italiano. Certo, ha un rapporto Deficit-Pil molto migliore di quello italiano. Ma questo è dovuto sia alle colonie francesi in Africa, sia al fatto che fino ad oggi ha fatto il bello e il cattivo tempo nella gestione dell’Unione europea in coppia con la Germania. Ma ora è finito tutto.

Oggi il grande problema economico dell’Unione europea è la guerra in Ucraina. E infatti gli ‘europeisti’ non ne parlano

Si potrebbe parlare anche dell’astensione, in crescita ovunque. E dell’avanzata delle destre in tutta l’Europa. Tutte cose importanti, per carità. Ma i veri problemi rimangono nell’ombra. Oggi il grande problema economico dell’Unione europea è la guerra in Ucraina. Il presidente ucraino Zelensky ha raccolto tanti soldi negli Stati Uniti d’America e in Europa. E ha a disposizione tante armi. Ma non ha militari per fronteggiare la lenta e inesorabile avanzata russa. Un paio di mesi fa l’Ucraina chiedeva 500 mila militari. Hanno risposto solo la Francia di Macron e i Paesi dell’Europa dell’Est e del Nord Europa. La stragrande maggioranza dei Paesi dell’Unione europea non ne vuole sapere di inviare militari in Ucraina. E Macron, in Francia, ha perso le elezioni. Gli Stati Uniti d’America hanno creato un ‘corridoio’ per cominciare ad inviare militari in Ucraina. Ma si tratta pur sempre di numeri contenuti. Negli Stati Uniti a Dicembre si vota per le presidenziali e i Democratici non possono incasinarsi nlla guerra in Ucraina prima del voto. E’ anche contenuto il numero di militari che potrebbero essere messi a disposizione dai citati Paesi dell’Europa dell’Est e del Nord Europa. Per non parlare del fallimento della coscrizione obbligatoria disposta dal Governo ucraino. I giovani dell’Ucraina che vengono di fatto catturati dal regime di Zelenski si rifiutano di andare in guerra e preferiscono andare in galera. Va da sé, lo ribadiamo, che Stati Uniti d’America e Zelensky, tra qualche giorno, torneranno a chiedere all’Unione europea nel suo complesso i militari da inviare in prima linea.

Intanto la guerra si complica e i russi risponderanno agli attacchi nel proprio territorio. Si mette male ma in Europa esorcizzano blaterando sui risultati elettorali

Tutto questo avviene in uno scenario di guerra che si complica. Occidentali e NATO, sconfitti sul campo, hanno cominciato a colpire con armi occidentali il territorio russo. Fino ad ora i russi non hanno risposto (o quasi). Ma hanno annunciato l’invio di armi russe nelle regioni in guerra con i Paesi che forniscono armi all’Ucraina (qui un articolo). Un modo per colpire i Paesi occidentali utilizzando i nemici dell’Occidente. Gli osservatori internazionali, conoscendo l’abilità del russi in materia di servizi segreti, non escludono anche possibili attentati nei Paesi occidentali. Sarà un caso, ma non sfuggono alcuni strani incendi scoppiati qua e là in Europa (qui un articolo). Un fatto è certo: gli Stati Uniti e l’Ucraina di Zelensky torneranno, a breve, a chiedere all’Unione europea i militari da inviare al fronte di guerra per contrastare l’avanzata russa. Cosa risponderà la Ue? Da quello che si capisce, le destre, in crescita in tutta l’Europa, sono contrarie alla guerra in Ucraina e alla partecipazione diretta dell’Europa unita alla guerra in Ucraina. La palla passa nelle mani degli ‘europeisti’ che, a parte i Popolari, sono piuttosto ‘ammaccati’. Macron, che voleva inviare truppe in Ucraina, è perdente. I Socialisti europei perdono quasi ovunque. Chi è che nell’Unione europea si assumerà la responsabilità di inviare giovani militari a morire in Ucraina?

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