L’attacco in Libano e in Siria con l’esplosione di migliaia di cercapersone. Potrebbero essere colpite le batterie di smartphone e di auto elettriche? Che tecnologie hanno utilizzato?

Quanto avvenuto ieri con una ventina di morti e il ferimento di migliaia di persone è spaventoso

Impossibile oggi non commentare quanto avvenuto in Libano e in Siria, dove ieri sono esplosi migliaia di cercapersone provocando una ventina di morti e circa 4 mila feriti – alcuni anche in modo grave, con la perdita della vista – con gli ospedali di questi due Paesi nel caos. Sembra un film di fantascienza e invece ci troviamo proiettati in una realtà terribile. Quello che si sa di questa storia è che già da tempo in Libano e in Siria i miliziani di Hezbollah avevano eliminato i telefoni smartphone. Anche se ci sono ancora tante persone che non credono che portarsi dietro uno smartphone significhi essere controllati 24 ore su 24, purtroppo la realtà è questa. Portare addosso uno smartphone non significa solo che una sorta di ‘Grande fratello’ ascolta tutte le nostre conversazioni, ma significa anche che siamo localizzati in ogni momento della nostra giornata. E’ per questo che i miliziani di Hezbollah hanno eliminato gli smartphone: per non essere spiati e per non essere localizzati, supponiamo dagli israeliani. E perchè i cercapersone sono meno soggetti ad attacchi informatici. Così hanno deciso di sostituire gli smartphone con i cercapersone. Ma queste precauzioni non sono bastate. Perché ‘qualcuno’ ieri, ad un orario prestabilito, ha fatto squillare quattro-cinque mila cercapersone che si trovavano nelle tasche o nelle mani di esponenti di Hezbollah che subito dopo sono esplosi. Un disastro, per Hezbollah, non solo per i morti e per le migliaia di feriti ma anche perché, con molta probabilità, con l’uso della tecnologia satellitare è probabile che chi ha organizzato questa catena di attentati sia riuscito a localizzare ogni esplosione. Chi si trovava nei nascondigli potrebbe essere stato localizzato. Tutto va al condizionale, certo. Ma non per questo tale ipotesi non va messa nel conto. Non c’è nemmeno bisogno di aggiungere che per Hezbollah il responsabile di quanto avvenuto ieri è Israele.

E’ credibile che Hezbollah non abbia effettuato i dovuti controlli?

Non abbiamo le competenze per capire quali diavolerie sono state messe in atto per compiere un simile atto di terrorismo. Qua e là leggiamo che questi 4-5 mila o forse di più cercapersone potrebbero essere stati manomessi. Qualcuno scrive che questi cercapersone sarebbero arrivati da Taiwan, altri sostengono che sarebbero arrivati dall’Europa. Una delle tesi è che ogni cercapersone sia stato manomesso: un’organizzazione li avrebbe aperti ad uno ad uno e avrebbe inserito nella batteria o nell’hardware di ogni cercapersone una carica esplosiva. Se le cose sono andate così, ebbene, va detto che non si è trattato di un’operazione semplice: è chiaro che un lavoro del genere, da effettuare solo per la partita di cercapersone destinate in Libano e in Siria ai militanti di Hezbollah, è estremamente complicato. Ed è anche un po’ strano: se i miliziani di Hezbollah hanno eliminato gli smartphon per evitare di essere intercettati e localizzati, beh, a maggior ragione avrebbero dovuto controllare uno per uno i cercapersone. Non vogliamo essere “complottisti” ma non riusciamo a immaginare che non ci siano stati i dovuti controlli.

La fantasia sta superando la realtà

Potrebbe essere stata utilizzata un’altra tecnologia per far esplodere i cercapersone, magari operando sulle batterie? Gli esperti spiegano che sì, una batteria a distanza può essere riscaldata fino a che non prenda fuoco: ma questo non spiegherebbe le esplosioni. A meno che non sia stato utilizzato un impulso elettronico o qualche altra diavoleria per far esplodere i cercapersone a distanza: ma siamo nella fantascienza allo stato puro. C’è anche chi ipotizza che in questi cercapersone potrebbe essere stata inserita una funzionalità avanzata della quale non erano a conoscenza né chi lo ha acquistato, né chi lo ha distribuito. Va da sé che qui entriamo in un campo estremamente sofisticato di attività di Intelligence. A questo punto non ci resta che aspettare l’evoluzione degli eventi. Saranno gli esperti a raccontare altri particolari di una vicenda che non è esagerato definire spaventosa. Certo è che siamo in un mondo dove la fantasia sta superando la realtà. Viene da chiedersi: quanto avvenuto con i cercapersone potrebbe avvenire con le batterie degli smartphone e con le batterie delle auto elettriche?

Troppe le stranezze che avvengono nel nostro tempo, Forse andrebbero rivalutati i “complottisti”

Fino a pochi mesi fa chi diceva che l’uomo controllava il clima era un “complottista”: ora è stato assodato che l’uomo, con il cloud seeding, può provocare alluvioni. Con il dubbio che anche la siccità possa andare ‘a comando’. Insomma, non è da escludere che le potenze mondiali si facciano la guerra tra di loro manomettendo il clima (qui un articolo). Così come non è da escludere il ricorso ad armi sofisticate, per esempio per mandare a fondo nel giro di pochi minuti un veliero da 15 milioni di dollari costruito per resistere alle tempeste oceaniche: c’è il dubbio che una cosa del genere possa essere avvenuta nelle scorse settimane in Sicilia, nel mare di Porticello, a una ventina di chilometri da Palermo, con l’inquietante affondamento del Bayesian (qui un articolo).

Foto tratta da Il Giornale

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