L’assessore Edy Tamajo punta a una filiera di pasta e prodotti da forno con cereali locali. Cosimo Gioia nel 2009 provò a dare vita al ‘Marchio per la pasta siciliana’ e venne bloccato. C’è ancora l’assessorato all’Agricoltura?

Ce lo chiediamo perché Edy Tamajo ricopre il ruolo di assessore regionale alle Attività produttive. Non c’è un po’ di confusione di ruoli in questo Governo siciliano?

In un comunicato diramato dalla Regione siciliana leggiamo una proposta che riguarda i cereali: “Individuare strumenti per sostenere quelle filiere produttive locali che puntano a creare un’offerta interamente siciliana. È questo l’obiettivo delle proposte di intervento presentate dal Distretto produttivo cereali Sicilia nel corso di un incontro nella sede dell’assessorato regionale delle Attività produttive”. Intanto bisognerebbe illustrare bene cosa si intende per “offerta interamente siciliana”. Si fa riferimento al grano duro o anche ad altri cereali? Ancora il comunicato: “Questa iniziativa – afferma l’assessore Edy Tamajo (assessore regionale alle Attività produttive ndr) che ha partecipato alla riunione – mira a promuovere e supportare le imprese che, partendo dal grano, riescono a organizzare una filiera della produzione di pasta e prodotti da forno utilizzando esclusivamente cereali locali, lavorati e trasformati nella nostra regione”. In questo passo del comunicato si cita il grano, supponiamo il grano duro. Condivisibile l’idea di “una filiera della produzione di pasta e prodotti da forno utilizzando esclusivamente cereali locali, lavorati e trasformati nella nostra regione”.

La proposta di Cosimo Gioia del 2009, quando era direttore regionale (o dirigente generale) dell’assessorato regionale all’Agricoltura ‘bocciata’ dal Governo ‘autonomista’ di Raffaele Lombardo. Quanto siamo fastidiosi quando ricordiamo la storia politica siciliana, vero?

Ricordiamo che una proposta simile venne presentata nel 2009 da Cosimo Gioia, agricoltore siciliano, produttore di grano duro nell’entroterra della nostra Isola, all’epoca direttore dell’assessorato all’Agricoltura della Sicilia. Gioia ha ricordato la sua esperienza nel 2020: “Non prendetela come autocelebrazione, ma pubblico un estratto del giornale Terra del Dicembre 2009, in cui viene pubblicato il marchio della ‘Pasta di grano duro di Sicilia’, ora, tanto di moda. Volevo solo evidenziare che, già 10 anni fa, quando ero Direttore dell’Assessorato Agricoltura, avevamo presentato a Villa Malfitano (che si trova a palermo ndr) il marchio… con tanto di approvazione da parte dell’allora Presidente Raffaele Lombardo e dell’assessore Michele Cimino. 15 giorni dopo fui sollevato dall’incarico e non se ne fece più nulla. Mi dicono ora che il progetto non si trova più…” (qui trovate per esteso l’articolo del 2020). Oggi l’assessore Tamajo non parla dei marchio ma di filiera. “Nei prossimi giorni – leggiamo sempre nel comunicato della Regione siciliana – le proposte verranno formalizzate in un documento ufficiale dal distretto che al suo interno riunisce vari attori della filiera con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo, la valorizzazione e la competitività nel settore. Attraverso la collaborazione tra agricoltori, molini e produttori, l’associazione si impegna a sostenere una produzione locale di alta qualità, che rispetti le tradizioni e utilizzi le risorse del territorio siciliano”.

Vorremmo dire all’assessore Tamajo e ai protagonisti del Distretto produttivo cereali Sicilia che nella nostra Isola di aziende che producono pasta con grano duro siciliano ne esistono tante e da tanti anni

Per la cronaca, già in Sicilia di esperienze che puntano sulla pasta prodotta con le varietà di grani duri locali se ne contano tanti. Anche con grani antichi coltivati in biologico. L’iniziativa di un assessorato che non ha la delega all’Agricoltura punta a mettere insieme le esperienze già presenti o sarà una ‘monade senza finestre’? “Sono entusiasta delle proposte presentate durante l’incontro – ha aggiunto l’assessore Tamajo – sostenere le filiere produttive che valorizzano i nostri prodotti è fondamentale per il rilancio dell’economia siciliana .La creazione di una filiera tutta siciliana non solo promuove le eccellenze del territorio, ma contribuisce anche alla sostenibilità e alla crescita occupazionale. Il nostro impegno è quello di fornire gli strumenti necessari affinché queste realtà possano svilupparsi e prosperare”. Quindi la conclusione del comunicato: “Una volta formalizzate, le proposte verranno analizzate e integrate in un documento che sarà presentato ufficialmente nelle prossime settimane dall’assessorato regionale delle Attività produttive”. Così, per curiosità, l’assessorato regionale all’Agricoltura esiste ancora?

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