La verginità: i Paesi del mondo più tradizionalisti sono la Cina, l’India e il Giappone (da 20 a 22 anni). In Brasile invece si comincia a fare l’amore a 17 anni

di Nota Diplomatica

La vasta maggioranza della popolazione terrestre insiste testardamente nel proseguire ad avere rapporti nella maniera più tradizionale

A volte ci si imbatte in serie statistiche che stupiscono non tanto per i dati riportati in sé, ma piuttosto per la considerazione delle circostanze nelle quali i dati sono stati raccolti. È il caso della classifica mondiale dell’età media a cui si perde la verginità. C’è forse da dubitare che gli interlocutori rispondano con completa franchezza a quesiti sulla propria vita intima, ma, se tutti mentono più o meno alla stessa maniera, i dati dovrebbero comunque avere un valore almeno relativo… Ad ogni modo, malgrado l’estrema attenzione – soprattutto occidentale – prestata di questi tempi alle varianti sessuali espresse (ad ora) dalla sigla ‘LGBTQIAP+, la vasta maggioranza della popolazione terrestre insiste testardamente nel proseguire ad avere rapporti nella maniera più tradizionale.

La perdita della verginità

È convenzione identificare la maturità sessuale con la perdita della verginità, un evento che tipicamente si svolge tra i 17 e i 22 anni. Nel mondo l’età media a cui avviene il passaggio è di 19,5 anni, ma ci sono importanti variazioni geografiche che vanno dalla Malesia – che detiene il record della ‘prima volta’ tardiva, 23,7 anni – per arrivare all’altro punto estremo, il Brasile, dove l’età media scende ai 17,3 anni. L’Italia invece occupa una posizione a metà classifica – 19,4 anni – uno scaglione che condivide con il Sud Africa e la Polonia. Ma se nel mondo il Belpaese è molto ‘nella media’, non lo è rispetto ai principali Paesi confinanti. Sia gli svizzeri (18,6 anni) sia i francesi (18,7 anni) sono nettamente più ‘precoci’, come anche la Germania (17,8), il Regno Unito (18,3) e gli Stati Uniti (18,4).

La morale cattolica non ha alcuna influenza

La tentazione è di attribuire il relativo ritardo italiano all’influenza della cultura morale cattolica, una spiegazione confortata anche dal simile dato spagnolo (19,5 anni), ma l’interpretazione è subito smentita dal caso portoghese (18,4 anni) e da quello del Brasile, il più popoloso Paese cattolico che, come abbiamo visto sopra, detiene invece il record mondiale della precocità in questo campo… I numeri sono tanti e ad un certo punto diventano anche noiosi – sono comunque consultabili qui – ma vale la pena soffermarci ancora un attimo sulla macro-area geografica che più si discosta dal disegno visto finora, il Sud-est asiatico, dove Paesi come la Malesia e l’Indonesia registrano i valori più alti in assoluto per l’età a cui si consuma ‘la prima volta’, rispettivamente 23,7 e 23,6 anni. Infatti, l’Asia in generale si rivela più conservatrice dell’Occidente, con la Cina a 21,2 anni, il Giappone a 20,4 e l’India a 22,5. Purtroppo, la classifica non è completa, poiché mancano dati relativi al mondo islamico, dove forse non è considerato molto ‘fine’ andare in giro a chiedere alle persone a che età abbiano perso l’innocenza…

Foto tratta da Famiglia Cristiana

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