La Ue vuole introdurre il servizio militare obbligario per mandare i giovani a morire in Ucraina? Serve un segnale agli ‘europeisti’ guerrafondai: disertare le elezioni europee

Il Ministro degli Esteri ungherese dice che l’Unione europea vuole introdurre il servizio militare obbligatorio che porterebbe i giovani europei sul fronte di guerra in Ucraina

L’Unione europea si prepara a varare la coscrizione obbligatoria subito dopo le elezioni europee per inviare militari in Ucraina? A giudicare da quello che dice il Ministro degli Esteri ungherese, Péter Szijjártó, sembrerebbe proprio di sì. Tant’è vero che in una dichiarazione che leggiamo in un canale Telegram Szijjártó esprime tutta la sua contrarierà e quella del Governo del quale fa parte: “Giù le mani dai nostri giovani!”, dice. Il Ministro degli Esteri dell’Ungheria parla di un piano europeo di coscrizione, ovvero l’introduzione, nei 27 Paesi che digraziatamente sono finiti nell’Unione europea, “del servizio militare obbligatorio che li porterebbe inevitabilmente al fronte ucraino”. Il no del Ministro Szijjártó è netto: “Non vogliamo che i giovani ungheresi vengano portati in Ucraina a causa della guerra, perché non è la nostra guerra. Non abbiamo niente a che fare con la guerra”. Non è la prima volta che il Ministro degli Esteri ungherese paventa il coinvolgimento della Ue nella guerra. Lo scorso 18 Maggio ha rilasciato una dichiarazione molti critica: “I leader dell’Europa occidentale dovrebbero ammettere che la loro strategia di guerra in Ucraina è fallita e che se avessero dedicato alla costruzione della pace la metà degli sforzi che hanno profuso per i trasferimenti di armi, ci sarebbe stato un cessate il fuoco molto tempo fa” (qui un articolo). (foto sopra tratta da Avvenire)

Proviamo a illustrare perché i Paesi del Nord e dell’Est Europa vogliono entrare in guerra contro la Russia trascinandosi tutta l’Unione europea. Le illusioni colonialiste di Macron

Purtroppo le parole del Ministro degli Esteri ungherese sono tutt’altro che campate in aria. Dieci o forse più Paesi dell’Unione europea sono pronti a entrare in guerra contro la Russia. Sono i Paesi del Nord Europa, dell’Europa dell’Est (Polonia ma non solo la Polonia) e la Francia. I primi due gruppi di Paesi – i Paesi dell’Europa del Nord e i Paesi dell’Est europeo – temono che la Russia, una volta chiusa la partita in Ucraina, presenti il conto anche a loro. Qualcuno parla di possibile invasione russa. Ma forse il vero problema è la possibile guerra economica: la Russia è alleata della Cina e mettersi contro queste due grandi realtà economiche è un guaio. I governenti di questi Paesi del Nord e dell’Est Europa pensano – o forse s’illudono – che trascinando l’Unione europea in una guerra contro la Russia si possano trovare equilibri diversi. L’analisi è sbagliata, perché di mezzo c’è una guerra che va avanti dal Febbraio del 2022, guerra che è costata alla Russia centinaia di migliaia di morti. La Russia non dimenticherà. I Paesi del Nord e dell’Est Europa si dovranno rassegnare a pagare un prezzo economico che sarà molto salato. E lo pagheranno con o senza la guerra. Il presidente francese Macron, invece, vorrebbe trascinare tutta l’Unione europea in guerra perché si illude di bloccare le rivoluzioni che toglieranno alla Francia le colonie che ancora controlla in Africa e in altre aree del mondo. Macron vorrebbe addirittura creare una coalizione per inviare istruttori militari in Ucraina, coinvolgendo i militari dei Paesi europei. Ma a parte i soliti Paesi del Nord e dell’Est Europa farà un buco nell’acqua. Qualche giorno fa i russi hanno raso al suolo un campo di addestramento uccidendo oltre 300 militari di mezzo mondo che si preparavano a combattere a fianco all’Ucraina (qui un articolo). E’ stato un avvertimento, soprattutto per i Paesi europei.

Andare a votare alle elezioni europee significherebbe avallare un’Unione europea che, in buona parte, vuole la guerra. Meglio disertare le urne, lanciando un segnale preciso agli ‘europeisti guerrafondai

Che fare a questo punto? A nostro modesto avviso, la prima cosa da fare è non andare a votare per le elezioni europee dell’8 e 9 Giugno. E’ chiaro che andare a votare per il rinnovo del Parlamento europeo significherebbe avallare le politiche europee. E tra le politiche europee c’è anche la guerra. Certo, l’Italia, fino ad ora, per bocca del proprio Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha detto che l’Italia non è in guerra contro la Russia. il Ministro italiano è in buona fede, ma ammetterà che inviare armi e soldi all’Ucraina, di fatto, significa andare contro gli interessi della Russia. Il Ministro degli Esteri italiano sa benissimo che se gli americani deciderannoi che la Ue dovrà entrare in guerra contro la Russia non si potrà dire no. O ci dobbiamo prendere in giro? Non sfugge agli osservatori che la situazione sta degenerando: non avendo ottenuto il sì di tutti i Paesi Ue alla guerra contro la Russia, la NATO (che vuole la guerra contro la Russia), i Paesi del Nord Europa, i Paesi dell’Est Europa e la Francia (che vogliono la guerra contro la Russia) hanno optato per una nuova strategia: autorizzare l’Ucraina a colpire la Russia con le armi fornite dai Paesi occidentali. E’ chiaro che, se ciò avverrà, i russi reagiranno, non sappiamo se direttamente (improbabile almeno nelle prime fasi) o con attentati terroristici (scenario probabile). Non rimane che tirarsi fuori da un’Unione europea che, per quasi metà, è già infognata, direttamente, nella guerra in Ucraina. Ci rivolgiamo ai giovani di età compresa tra 20 e 30 anni: se la Ue deciderà di avviare, come dice il Ministro degli Esteri ungherese, il servizio militare obbligatorio, ebbene, è a voi che chiameranno. Ci rivolgiamo ai genitori e anche ai nonni di questi ragazzi: è arrivato il momento di lanciare un messaggio chiaro all’Unione europea disertando le urne. Per fare capire a questi signori che l’Italia non vuole la guerra. Ribadiamo: andare a votare alle elezioni europee significherebbe dare forza all’attuale Unione europea che vuole la guerra. Vero, ci sono in Europa formazioni politiche che sono contrarie alla guerra. Ma fino ad oggi hanno deciso tutto gli americani. Chi non ha capito questo, non ha capito molto. Rifletteteci.

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