La telefonata fra Putin e Trump? Una presa in giro per l’Occidente. E’ stata l’occasione per organizzare le partite di hockey negli Stati Uniti e in Russia…

Americani e russi debbono ancora stabilire le date delle partite. Ah, dimenticavamo: la guerra continua. Ucraini e mercenari hanno tentato un blitz a Belgorod, ma gli è andata male

Tutti con il fiato sospeso: la telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin di qua e la telefonata tra Donald Trump d Vladimir Putin di là. Sì, la telefonata c’è stata ma l’unico argomento serio affrontato è stato un torneo di hockey tra Stati Uniti d’America e Russia. Non ci chiedete che tipo di hockey sarà: la notizia l’abbiamo letto su un canale Telegram che non entra nello specifico. Ipotizziamo che possa trattarsi di hockey su ghiaccio, ma ricordiamo che c’è anche l’hockey su pattini, l’hockey che si gioca su un campo di pallamano e perfino l’hockey subacqueo. E le trattative per il cessate il fuoco in Ucraina? Sì, l’argomento è stato affrontato. Il problema è che in queste ore, magari anche durante la telefonata, i russi hanno continuato ad attaccare l’Ucraina e hanno continuato la stretta nello spazio sempre più ristretto di Kursk dove sono imprigionatti militari ucraini, mercenari e una trentina di ufficiali della NATO. Gli ucraini, a propria volta, hanno tentato un blitz a Belgorod, città della Russia europea occidentale, con un bel numero di carri armati. Ma gli è andata male. Da quello che sappiamo la battaglia è ancora in corso e prosegue anche dopo la fine della telefonata fra Trump e Putin. Militari e ucraini hanno tentato lo sfondamento ma sono stati respinti.

Durante la telefonata Trump e Putin hanno dedicato un po’ di tempo anche alla guerra in Ucraina. E hanno deciso di aspettare le mosse degli ‘europeisti

Questi sono i fatti del pomeriggio di oggi e della sera. La guerra continua e il resto sono solo minchiate di circostanza. Tipo Putin che dice che, per fermare le armi e iniziare a discutere di pace, vanno interrotte le fornitire di armi e intelligence all’Ucraina. Un chiaro invito agli ‘europeisti’ che, neanche a dirlo, sono pronti a continuare a inviare armi. In realtà, non tutti gli ‘europeisti’ sono d’accordo a inviare altre armi all’Ucraina. A fremere sono francesi e tedeschi. Ed è proprio quello che vogliono sentire Trump e Putin, che in comune, tra le tante cose, hanno l’eliminazione dell’Unione europea ‘a fuoco lento’, possibilmente facendo in modo che la Ue si ‘auto-incapretti’ da sola. Insomma, americani e russi, in un’ipotetica partita di Poker, hanno detto “cip”: la parola passa a un’Unione europea divisa con una crisi economica che si aggrava di giorno in giorno. Che faranno Germania, Francia e magari Regno Unito? Inviteranno i Paesi Ue a inviare soldati in Ucraina? Chi è che risponderà sì?

La parola passa all’armata Brancaleone dell’Unione europea…

Il Parlamento olandese si è già chiamato fuori dal riarmo della tedesca Ursula von der Leyen, figuriamoci se manderà soldati a morire in Ucraina. L’Ungheria non ne parliamo, Idem la Slovacchia. Il Governo italiano ha fatto sapere che non invierà soldati in Ucraina. In Spagna si rischia la comica: Pedro Sánchez, da buon socialista europeo ultra-liberista e globalosta, sarà tentato: ma bisognerà capire come reagiranno gli Indipendentisti della Catalogna che gli assicurano i voti in Parlamento. Anche in Francia, volendo, ci sarà da ridere, perché il presidente guerrafondaio Emmanuel Macron che, come dicono a Catania, “si cassaria tutto”, non ha una maggioranza in Parlamento. L’isola di Malta, che è uno Stato Ue, dichiarerà guerra alla Russia? Mah… Cipro dichiarerà guerra alla Russia? Via, se dobbiamo essere sinceri, a noi ‘sta storia dell’Unione europea c’un po stari aggritta (che non si regge in piedi, per i non siciliani) e che si prepara alla guerra in ordine sparso fa ridere. Meglio giocare a hockey…

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