La tela di Penelope dei ‘geni’ dell’Ue: finanziare la guerra contro la Russia che ha piegato l’Ucraina (e l’Occidente) e stanziare fondi per la ‘ricostruzione’ della stessa Ucraina!

Bisogna aggiungere poi il fiume di denaro che l’Unione europea ha speso e continua a spendere per mantenere i profughi ucraini presenti nei Paesi europei

C’è una notizia che sta passando inosservata. In realtà è una doppia notizia. Argomento: l’Unione europea. O meglio, la nuova Commissione europea. Che poi è la vecchia Commissione, visto che a presiederla è Ursula von der Leyen (foto sopra, tratta da Il Fatto Quotidiano) che, da presidente, ha già ampiamente fallito nei cinque anni precedenti. Ebbene, nella nuova Commissione europea un Commissario si occuperà della ‘Difesa’, che in questo momento storico significa togliere dalle tasche dei cittadini europei i soldi per foraggiare la guerra in Ucraina che la Russia ha già vinto. Poi ci sarà un altro Commissario che si dovrà occupare della ‘Ricostruzione dell’Ucraina’. La guerra ancora non è finita, la Russia, come già ricordato, ha vinto sul campo e continua ad avanzare e a bombardare l’Ucraina. E la Commissione europea che fa? Si preoccupa già di trovare i soldi – da togliere sempre dalle tasche dei cittafini europei – per ‘ricostruire’ l’Ucraina. Intelligenti gli ‘europeisti’, no?

Quanto è costata fino ad ora all’Unione europea l’Ucraina? E quanto ci costerà negli anni a venire?

Riassumendo, per l’Ucraina la Ue ha tre voci di Bilancio in uscita: la barca di soldi per foraggiare la guerra contro la Russia già persa; i soldi che si stanno già mettendo in cantiere per ‘ricostrruire’ un Paese che non fa parte dell’Unione europea; e poi c’è una terza voce della quele non si parla: il costo dei profughi ucraini presenti nei Paesi dell’Unione europea. I dati ufficiali raccontano che nella Ue ci sarebbero circa 6 milioni di cittadini ucraini. Dato che appare molto sottostimato per almeno due motivi. Primo motivo: da un anno i russi bombardano sistematicamente le centrali elettriche di grandi, medie e piccole città ucraine proprio per costringere i cittadini di questo Paese a scappare verso l’Europa; bombardamenti che si sono moltiplicati negli ultimi due mesi. Secondo motivo: da oltre un anno tantissimi giovani ucraini scappano verso l’Europa per sfuggire al servizio militare, perché si rifiutano di andare a morire nell’ottisa guerra contro la Russia. Se sommiamo questi due motivi i profughi ucraini in Europa sono almeno il doppio rispetto ai dati ufficiali e sono destinati ad aumentare. In Italia, ad esempio, raccontano che ci sarebbero poco più di 230 mila profughi ucraini: dato che, anche in questo caso, appare molto sottostimato.

La cosiddetta ‘ucrainizzazione’ dell’Unione europea è alla base della crisi economica della stessa Ue

Il risultato di questa ‘ucrainizzazione’ economica dell’Unione europea è sotto gli occhi di tutti: una crisi che sta distruggendo l’economia europea. Ci sono altre ragioni che determinano la crisi economica Ue: la guerra in Medio Oriente con il blocco delle attività commerciali nel Canale di Suez; le politiche ‘green’ dell’Unione europea che aiutano sì le aziende che operano in questo settore ma deprimono, nel complesso, l’economia europea; gli incendi boschivi che ogni anno devastano il verde nel mondo; i cambiamenti climatici naturali che provocano siccità e inondazioni e le manipolazioni del clima per scopi bellici che provocano altra siccità e altre inondazioni; e, in generale, la crisi del demenziale e criminale sistema della globalizzazione economica. Come se tutto questo non bastasse, l’Unione europea ha aggiunto i costi folli della guerra in Ucraina (soldi, armi e altri soldi per mantenere i profughi) determinando il patatrac (basti pensare al gas russo che arriva solo in Germania, in Austria e, in minima parte, in Italia).

Le vere ragioni della guerra in Ucraina

La tesi ufficiale che spiega la guerra in Ucraina è che c’è un “aggressore” (la Russia) e un “aggredito” (l’Ucraina). Questa tesi è una cretinaggine. La guerra in Ucraina esplode a fine Febbraio 2022 perchè gli Stati Uniti d’America debbono evitare il varo della moneta unica agganciata all’oro che i Paesi del BRICS avrebbero dovuto varare nell’Autunno nel 2022 per mettere in grande crisi il dollaro americano (qui un articolo). Grazie alla guerra in Ucraina gli USA hanno bloccato l’avvio della moneta unica del BRICS. La risposta del BRICS – guidato dalla Cina – non si è fatta attendere. Già da un anno dieci e più Paesi del mondo commercializzano i propri beni ignorando il dollaro americano, utilizzando altre valute. E sta per diventare operativo un nuovo sistema di pagamento internazionale, alternativo al sistema SWIFT occidentale, che consentirà a ben 159 Paesi del mondo di avviare su larga scala il cosiddetto processo di ‘dedollarizzazione’ (qui un articolo). Non siamo ancora alla moneta unica del BRICS agganciata all’oro alternativa al dollaro statunitense, ma è di certo qualcosa che gli somiglia. Di più: il progetto di moneta unica del BRICS agganciata all’oro – che farà piazza pulita di tutte le monete speculative, dollaro americano in testa – non è stata accantonata ma rinviata: tant’è vero che è in corso una bagarre mondiale per acquisire oro, perché tutti sanno che, tra qualche anno, il commercio mondiale e, in generale, l’economia mondiale si reggerà sulle monete agganciate all’oro (qui un articolo).

I russi sono sempre stati legati all’Europa da ragioni culturali prima che economiche. E ora li abbiamo come ‘nemici’. Una stupidaggine maestosa degna, in tutto e per tutto, dell’attuale Unione europea di massoni falliti, pronti a togliere le radici cristiane dalla Costituzione europea

Di fatto, è stato deciso di sacrificare l’Ucraina per cercare di tutelare il dollaro americano, utilizzando, strumentalmente, una certa antipatia storica degli ucraini verso i russi. E anche sentimenti negativi, al limite del razzismo, di una parte della popolazione ucraina verso le comunità russofone che vivono in Ucraina: regioni che ormai sono passate con la Russia e con la Russia resteranno per sempre. Tutto questo basta per giustificare una guerra? A nostro modesto avviso, no. In ogni caso, sono problemi del popolo ucraino, non degli europei. Al massimo, per qualche anno, la Ue può ospitare i profughi ucraini, non certo dare armi e soldi agli ucraini impegnati nella guerra contro la Russia. E meno che mai togliere soldi dalle tasche degli europei per ricostruire l’Ucraina: questa sarebbe l’ennesima grande minchiata dell’Unione europea. E’ stato un errore grandissimo, da parte dell’Ue, schierarsi con l’Ucraina contro la Russia. I russi sono sempre stati legati all’Europa da ragioni culturali prima che economiche. E ora li abbiamo come ‘nemici’. Una stupidaggine maestosa, degna, in tutto e per tutto, dell’attuale Unione europea di massoni falliti, pronti a togliere le radici cristiane dalla Costituzione europea. Con il rischio che la Russia e Israele (altro Paese amico dell’Italia che stiamo trattando malissimo), come abbiamo scritto ieri sera, ‘stacchino la spina’ alla raffineria di Priolo, in Sicilia. Cosa, questa, che alla nostra Isola farebbe molto bene, perché russi e israeliani eliminerebbero una fonte continua di inquinamento ambientale. A pagarne le conseguenze sarebbe l’economia italiana. Per come l’Italia si è comportata con la Russia, bloccando addirittura le iniziative culturali con il Paese di Tolstoj o Dostoevskij, beh, non ci sarebbe da stupirsi se i russi decidessero finalmente di reagire. Anzi.

P.s.

Non abbiamo problemi a scriverlo: siamo contrari all’attuale Unione europea e siamo legati culturalmente e spiritualmente alla Russia, un Paese la cui letteratura è una delle più importanti del mondo.

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