La strana storia della discarica di Lentini dove da decenni è successo tutto e il contrario di tutto. Ma che solo oggi sembra arrivata al capolinea. Il ruolo di politica e burocrazia da un anno a questa parte

La strana sensazione

Questo articolo nasce da una sensazione: la sensazione che qualcosa di strano stia avvenendo per drammatizzare un problema che in Sicilia c’è sempre stato ma che, al massimo, ha creato qualche emergenza ignorata: la gestione dei rifiuti. Proviamo a illustrare quello che sta succedendo con qualche ‘pennellata’ sul passato. In questa vicenda, se non si conosce, anche per grandi linee, quanto è avvenuto nel passato, con le responsabilità della politica siciliana dal 2008 fino ad oggi, si rischia di non comprendere appieno quello che sta succedendo oggi. Proviamo a riassumere i fatti.

Il “No” ideologico ai termovalorizzatori in Sicilia, piaccia o no, ha finito con il favorire i ‘Signori delle discariche’

Sui rifiuti, a parte i Governi regionali di Totò Cuffaro, la politica siciliana ha sempre privilegiato le discariche. Dietro le discariche ci sono sempre stati interessi economici ‘pesanti’. Il Governo Cuffaro, tra mille difficoltà e mille impedimenti, provò a realizzare quattro termovalorizzatori che avrebbero ridotto drasticamente lo strapotere dei ‘Signori delle discariche’. Ricordo che amministratori comunali siciliani che non si volevano piegare alla logica delle discariche ne hanno visto di tutti i colori. Le discariche di rifiuti, in Sicilia, sono state tollerate. I termovalorizzatori, invece, sono stati avversati. La realizzazione di tali impianti è stata combattuta in tutti i modi e poi bloccata dalla Magistratura europea alla fine del primo decennio del 2000. Non si tratta di difendere una scelta dei Governi di Cuffaro: si tratta di raccontare la verità. Chi scrive nutriva perplessità sui termovalorizzatori. Ma studiando attentamente la questione, tra il 2004 e il 2006, ho dovuto prendere atto che allora c’erano nel Centro Nord Europa Paesi che avevano realizzato grandi termovalorizzatori e che guadagnavano un sacco di soldi bruciando i rifiuti di altri Paesi. Guadagnavano perché si facevano pagare dai Paesi che trasferivano in questi impianti i propri rifiuti; e guadagavano producendo energia. Ancora oggi è così. Non mi risultava allora e non mi risulta oggi che i Paesi del centro Nord Europa che bruciano i rifiuti con i termovalorizzatori abbiano problemi di inquinamento: anzi. I problemi di inquinamento li abbiamo noi in Sicilia proprio a causa delle discariche. Non soltanto a Lentini. Negli anni passati la discarica di Bellolampo a Palermo ha creato problemi anche al mare. Il percolato è finito nel tratto di costa del quartiere dell’Acquasanta. Ma non ricordo enfasi e polemiche. Tutto dimenticato. Ricordo invece che in Sicilia, mentre si realizzavano i quattro termovalorizzatori, veniva enfatizzato l’inquinamento che avrebbero provocato tali impianti con i fumi prodotti dalla bruciatura dei rifiuti ma veniva trascurato l’inquinamento provocato dalle discariche. Gli ‘ambientalisti’ sono sempre stati bravi a presentare le cose. Al loro cospetto Protagora e Gorgia erano ragazzini. La verità è che da quando Giuseppe Arnone ha lasciato Legambiente Sicilia gli ambientalisti della nostra Isola non mi hanno mai convinto. Arnone, invece, le battaglie le faceva veramente, eccome se le faceva!

La studio che raccontava come ridurre drasticamente l’inquinamento dei termovalorizzatori scomparso

In quegli anni un mio amico economista mi fornì uno studio realizzato nel Centro Europa dove attorno a un termovalorizzatore, costruito lontano dai centri abitati, era stata allestita un’area verde con particolari essenze arboree ed erbace che intercettavano quasi tutti gli elementi inquinanti prodotti dalle fumarole. In pratica, una parte delle sostanze inquinanti prodotte dal termovalorizzatore durante la bruciatura dei rifiuti veniva bloccata dai filtri; la parte di inquinanti che sfuggiva ai filtri veniva intercettata dalle particolari essenze arbore ed erbacee che stavano attorno al termovalorizzatore che, come già accennato, era stato realizzato lontano dai centri abitati. Questo studio è sparito. Da quello che ho capito allora, il progetto non era andato a genio ai governi dei Paesi europei dove i termovalorizzatori sono stati realizzati nei centri abitati. Naturalmente, pur raccontando una storia vera, passerò per ‘complottista’. Ci sono abituato. Nella seconda metà degli anni ’80 del secolo passato ho raccontato una sperimentazione effettuata in alcune aree della Sicilia da ESPI e EMS con la collaborazione di tecnici israeliani per provocare le piogge artificiali (l’ESPI era l’Ente Siciliano per la Promozione Industriale, mentre l’EMS era l’Ente Minerario Siciliano, entrambi bracci operativi della Regione poi posti in liquidazione). Dalle sommità di alcuni monti e con gli aerei i tecnici israeliani ‘sparavano’ alle nuvole ioduro di argento e altre sostanze che avrebbero dovuto provocare le piogge. Ho raccontato questa sperimentazione su Lettera Sud, che nella seconda metà degli anni ’80 era il settimanale economico e Il Mattino di Napoli. Se mi chiedete perché la questione venne accantonata non lo so, perché gli israeliani utilizzano le piogge artificiali dagli anni ’70 del secolo passato (qui un articolo). Ovviamente sono stato preso per matto. Oggi il cosiddetto cloud seeding, tradotto forse impropriamente come inseminazione artificiale delle nuvole, è una cosa normale. E io, almeno su questo fronte, non sono più ‘complottista’.

I problemi con la mega-discarica di Lentini ci sono sempre stati. Ma solo ora sta arrivando la chiusura

Tornando ai rifiuti, non posso non rimanere stupito da quanto avvenuto in questi giorni a Lentini, provincia di Siracusa, dove da decenni opera forse la più grande discarica d’Europa. Solo la follia della politica siciliana può concepire una mega-discarica dove conferiscono i rifiuti circa 200 Comuni. In Occidente non esistono esperienze simili. Invece di realizzare un termovalorizzatore, accompagnato dalla raccolta differenziata dei rifiuti e da una piccola discarica, la politica siciliana ha optato per decenni per una megadiscarica. Facciamo chiarezza su un punto: la termovalorizzazione dei rifiuti non elimina il problema delle discariche ma lo riduce drasticamente. Una parte dei rifiuti non può essere bruciata. I rifiuti che non possono essere bruciati o si riciclano o vanno in discarica. Solo pochi Paesi al mondo ancora oggi riescono a riciclare tutti i rifiuti con la raccolta differenziata. Fatta questa precisazione, va detto che chi conosce, anche per sommi capi, la storia della discarica di Lentini sa che le polemiche e le inchieste su questo folle impianto vanno avanti da decenni. Ma è molto singolare che certi problemi siano diventati non più risolvibili solo oggi. Attenzione: a nostro modesto avviso la discarica di Lentini dovrebbe essere chiusa da anni. Ma così non è stato. Il problema si sta ponendo oggi. E’ chiaro che politica e burocrazia, da circa un anno a questa parte, hanno creato nella discarica di Lentini i problemi che stanno determinando l’attuale caos. Un caso? Il presidente della Regione, Renato Schifani, ha perfettamente ragione quando segnala problemi che andavano affrontati nel passato. Solo che i problemi, nella discarica di Lentini, ci sono sempre stati, tant’è vero che la storia di questo impianto è molto tormentata. Ma mai si è arrivati alla crisi odierna. Questo è l’aspetto strano, che prima che giudiziario è politico. Forse il presidente Schifani dovrebbe approfondire la vicenda.

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