La storia delle ‘famigerate’ scie chimiche che ci sono per davvero anche se la loro esistenza è stata negata per decenni. Il presidente americano Donald Trump ha deciso di metterle fuori legge

Bello e documentato l’articolo de La Cruna dell’Ago, il blog di Cesare Sacchetti che noi riprendiamo

Sul Blog La Cruna dell’Ago di Cesare Sacchetti va un documentatissimo articolo sulle ‘famigerate’ scie chimiche. Per anni la loro presenza è stata negata. Ma siccome ormai la manomissione del clima da parte dell’uomo (leggere grandi potenze mondiali che si fanno la guerra tra loro) è stata sdoganata (leggere cloud seeding), il legame tra piogge indotte dall’uomo e le scie chimiche che si vedono nei cieli è nelle cose. Noi riprendiamo alcuni passi di questo articolo che riteniamo illuminante. Sacchetti ricorda i tentativi, in verità piuttosto goffi, di nascondere la verità sulle scie chimiche che sono visibili da anni nei cieli.

Il legame tra scie chimiche e piogge indotte

“Il primo caso di inseminazione artificiale delle nuvole – si legge nell’arti.colo de La Cruna dell’Ago – risale al 1916, ed è documentato da un rapporto pubblicato nel 1966 da un’apposita commissione speciale sulla modifica del meteo, che riferì sul primo tentativo di provocare delle piogge artificiali a San Diego, nello stato della California. I risultati furono a dir poco disastrosi. Morirono diverse persone e danni severi vennero arrecati alle proprietà che subirono i primi esperimenti geoingegneristici della storia americana e probabilmente del mondo intero. Nonostante i fallimenti iniziali, la geoingegneria ha continuato ad essere praticata da vari istituti ed enti che avevano tutto l’interesse a servirsi di questa sofisticata e pericolosa tecnologia. E’ così che avvengono altri esperimenti nel secondo dopoguerra, nel 1952 in particolare, quando nello stato dell’Oklahoma, iniziano ad essere sparse nel cielo altre sostanze come lo ioduro di argento, tossico per l’organismo, sempre nel tentativo di provocare delle piogge artificiali”.

La nostra testimonianza su un esperimento di inseminazione delle nuvole effettuato in Sicilia nella seconda metà degli anni ’80

Su piogge artificiali e ioduro di argento siamo stati quasi testimoni di una sperimentazione effettuata in Sicilia nella seconda metà degli anni ’80 del secolo passato. Una fonte ci anticipò che la sperimentazione sarebbe stata effettuata sui monti Nebrodi. Non ricordiamo se a promupvere l’iniziativa è stato l’Ente minerario siciliano Ems) e l’Ente siciliano per la promozione industriale (Espi). Erano entrambi due enti economici regionali che oggi non esistono più. Erano coinvolti tecnici israeliani. Non siamo riusciti ad essere presenti alla sperimentazione. Ma siamo riusciti ad andare a cena con un tecnico israeliano che ci racconto dell’esperimento siciliano e ci dise che in Israele da tempo utilizzavano l’inseminazione articifiale delle nuvole con lo iduro di argento per provocare le piogge. Di qesta notizia ha scritto un articolo su Lettera Sud, il settimanale economico e finanziario de Il Mattino di Napoli.

Il ruolo della politica americana

Torniamo all’articolo di Sacchetti. “Il potere finanziario – leggiamo nell’articolo de La Cruna dell’Ago – non ha interesse a far sapere che sulle teste delle persone vengono sparse da molto tempo dei pericolosi materiali tossici che non dovrebbero essere in nessun modo presenti nei nostri cieli. La geoingegneria è stata negata a lungo per questo, perché ammettere la sua esistenza sarebbe stato come ammettere che i vari governi autorizzano questi esprimenti sul clima che procuravano e procurano i loro devastanti effetti, dove ovviamente a farne le spese per primi sono quei cittadini che si ritrovano loro malgrado a far parte di questa manipolazione climatica illegale e mai ufficialmente autorizzata da alcun governo o Parlamento. La geoingegneria è perciò in larga parte clandestina, ma gli esperimenti sono stati consentiti in segreto dal governo americano perché i vari inquilini della Casa Bianca non avevano alcun interesse a contrastare gli interessi di quelle élite che volevano servirsi di queste nuove tecnologie per iniziare la falsa narrazione del cambiamento climatico, sulla quale si approfondirà meglio il legame in seguito”.

Il riscaldamento climatico

Negli anni’80 si comincia a diffondere la tesi stando alla quale l’inquinamento industriale provocherebbe il risvaldamento globale. Tesi che l’autore dell’articolo considera falsa. In effetti, tanti scienziati dicono che l’anidride carbonica (Co2), che secondo alcuni sarebbe alla base del riscaldamento globale, è in realtà responsabile, sì e no del 5% del clima più caldo, che invece sarebbe una diretta coneguenza del Sole. E le scie chimiche? Anche se la loro presenza viene disperatamente negata dai professionisti della disonformazione, ci sono e “non si dissolvono nell’atmosfera ma restano nei cieli per ore e ore”. “Ne hanno parlato diversi scienziati – leggiamo sempre nell’articolo – ma questi, veri ricercatori scientifici, non trovano mai asilo sulle reti televisive, dove invece ci sono tutti i vari ‘metereologi’ sponsorizzati dai vari istituti di connotazione rockefelleriana. Tra questi autentici scienziati c’è Rosalind Peterson, una climatologa in servizio per decenni presso il dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti. La dottoressa Peterson ripercorre la storia delle scie degli aerei e rileva come proprio in questo periodo iniziano a vedersi queste strisce nei cieli che restano al loro posto per tantissimo tempo. Le notano anche i cittadini comuni che iniziano a fare foto e video per documentare l’inedito fenomeno. Il sistema si allarma, anche se aveva già un piano pronto per far fronte a tale situazione. L’aereonautica americana subito liquida il tutto come una montatura da buontemponi  che prenderà definitivamente quota nell’era di Internet”.

A un certo punto la NASA confessa la verità

La “scienza” – quella della quale bisognava avere fiducia durante il Covid, quando contrabbandavano una terapia genica come ‘vaccino’ – dice di non preocuparsi. Poi però la NASA, l’Agenzia aerospaziale americana, che in un primo momento aveva negato la presenza delle scie chimiche, cambia versione dei fatti: “Uno scienziato in servizio presso il centro di ricerca NASA di Langley, in Virginia, Patrick Minnis, afferma che le scie degli aerei sono la causa di quelli che in meteorologia vengono chiamati come cirri, degli strati bianchi di nubi. I cirri, a loro volta, sono causano “un riscaldamento della superficie della terra, trattenendo il calore emesso dalla superficie e dall’atmosfera. La NASA in pratica nei suoi studi e ricerche ha candidamente ammesso che il cosiddetto fenomeno del “riscaldamento globale” del quale parlano così tanto insistentemente i vari ‘climatologi’ del mainstream altro non è che il risultato di una manipolazione artificiale causata da questi cirri”. E ancora: “Qualche tempo fa, ad esempio, vennero condotte delle analisi sulle acque piovane in Calabria e si scoprì che queste contenevano bario, alluminio e stronzio, tutti quei metalli pesanti che non devono esserci nelle piogge e che sono la prova di una inseminazione artificiale delle nuvole”.

Donald Trmp metterà al bando le scie chimiche: era ora!

Anche in Germania lo scenario sembra identico. A questo punto arrova la risposta a un fenomeno che in tanti hnno notato: “Gli aumenti repentini delle temperature che si registrano nei centri urbani dopo tali irrorazioni – si legge sempre nell’articolo – sono, come avranno notato molte persone, passeggeri perché non appena si esaurisce l’effetto delle scie, dopo qualche giorno, le temperature riscendono nuovamente, e questo spiega perché d’inverno negli ultimi anni si sia assistito a sempre più frequenti sbalzi di temperature che oscillano persino di dieci gradi da un giorno ad un altro”. L’articolo si cnclude sottolineando la presenza di “un naturale puntpo di ripristino”. In parole semplici, “Nessuna geoingegneria potrà mai arrivare all’obiettivo di trasformare, ad esempio, la Spagna o l’Italia in due Paesi tropicali”. L’articolo si conclude con una considerazione sull’attuale presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump: “Certamente il fatto che negli Stati Uniti si vada verso una messa al bando delle scie chimiche dimostra il cambiamento epocale in corso in questo Paese, soprattutto ovviamente da quando c’è stato il ritorno ufficiale di Donald Trump. Il presidente degli Stati Uniti per primo ha ammesso che quanto viene irrorato nell’aria potrebbe essere la causa, ad esempio, dell’enorme aumento dei casi di autismo in America. L’America che è stata per decenni il motore propulsore di tali pericolose e letali tecnologie ora diventa il posto nel quale si discute la loro messa fuori legge. Il cambio di paradigma è epocale”.

QUI PER ESTESO L’ARTICOLO DE La Cruna dell’Ago

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