La Russia per colpire l’Occidente potrebbe disabilitare i satelliti con gli “Impulsi elettromagnetici” probabilmente utilizzati nei primi anni del 2000 in Sicilia a Canneto di Caronia

L’Occidente è in guerra contro la Russia e i suoi alleati. Già i ribelli Houthi hanno sabotato la rete che passa sotto il Mar Rosso che, con i cavi sottomarini collega Asia, Africa ed Europa. Ora potrebbero essere presi di mira i satelliti

La Russia potrebbe disabilitare un grande numero di satelliti. La notizia la leggiamo in un post di un canale Telegram. Si tratta di una nuova arma nota come “Impulso elettromagnetico” che, con molta probabilità, è stata sperimentata in Sicilia, dalle parti di Canneto di Caronia nei primi anni del 2000. Gli impulsi elettromagnetici creano un flusso di particelle altamente cariche che esplodono nello spazio, distruggendo i satelliti che incontrano. Ribadiamo: non è una nuova tecnologia, se è vero che risale alla fine della ‘Guerra fredda’. Di fatto, siamo ormai nel pieno di una guerra mondiale che non viene combattuta con le armi atomiche. Da una parte ci sono Cina e Russia e altri Paesi che non accettano più il dominio del dollaro; dall’altra parte ci sono gli Stati Uniti d’America e l’Unione europea che è una mezza appendice di USA e multinazionali. Niente armi atomiche (almeno per ora…). Ma altre armi, a quanto pare, sono ammesse. E sono ammessi anche possibili attentati per mettere in ginocchio gli avversari. non è da escludere che vogliano colpire l’Occidente facendo saltare le comunicazioni. Nell’Ottobre dello scorso anno abbiamo raccontato che oggi poco meno del 100% del traffico Internet internazionale, che regge la finanza mondiale, passa dai cavi sottomarini. Ebbene, proprio i cavi sottomarini potrebbero diventare un obiettivo da distruggere per creare enormi difficoltà all’Occidente. Per la cronaca, una parte importante dei cavi sottomarini fondamentali per le comunicazioni passano anche dal Mar Rosso. Una parte di questi cavi sono stati già tranciati dai ribelli Houthi (come potete leggere qui). Ci sono anche le comunicazioni satellitari: e queste potrebbero essere distrutte dagli “Impulsi elettromagnetici”. Morale: l’Occidente potrebbe restare privo delle comunicazioni via cavo e privo delle comunicazioni satellitari. Ricordiamo che i russi sono stati tra i primi, circa un trentennio fa, a dedicarsi a queste sperimentazioni. (Sopra, foto tratta da Wikipedia)

La Sicilia, nei primi anni del 2000, campo di prova degli “Impulsi elettromagnerici”

Noi, in Sicilia, nei primi anni del 2000, siamo stati, in un certo senso, il campo di prova della sperimentazione degli “Impulsi elettromagnetici”, anche se non si è mai capito chi ci ha usato come ‘cavie’, dal momento che il basso Tirreno era allora ed è oggi battuto da navi militari di tanti Paesi del mondo. Chi ha un po’ di memoria ricorderà gli incendi misteriosi che avvenivano a Canneto di Caronia, una frazione di Caronia, in provincia di Messina, che si estende lungo la costa tirrenica, tra Marina di Caronia e Santo Stefano di Camastra. “Di quegli anni – stiamo citando un nostro articolo del 2020 – si ricordano non soltanto gli incendi improvvisi di abitazioni, suppellettili, telefoni cellulari e, in generale, apparati elettrici, ma anche altri fenomeni, in parte denunciati, in parte rimasti nascosti”. Quattro anni fa abbiamo ripreso una nostra intervista a Francesco Venerando Mantegna, un uomo di scienza che, tra il 2003 e il 2008, ha coordinato il Gruppo Interistituzionale che ha studiato i fenomeni di Canneto di Caronia (foto sotto). “I fenomeni in questione – ci ha raccontato Francesco Venerando Mantegna – sono di origine non naturale. Conclusione a cui siamo pervenuti dopo numerose campagne di misure e di accertamento effettuate in volo, sulla terraferma, presso il caseggiato di Canneto, sulla ferrovia, su tutto ciò che trasmette e riceve in un raggio di 5 km centrato su Canneto, nel territorio di Caronia ed in mare. Abbiamo ritenuto plausibile l’ipotesi che la zona sia stata coinvolta da emissioni impulsive elettromagnetiche di grande potenza concentrata, sul cui punto sorgente ci è stato materialmente impedito di proseguire l’indagine scientifica. Una quantità di anomalie riportate in un apposito registro che abbiamo aggiornato costantemente (oltre 400 anomalie e testimonianze registrate), non soltanto nel caseggiato di Canneto, bensì in una vasta area territoriale, ci hanno indotto a puntare l’attenzione sulla plausibile ipotesi dell’origine elettromagnetica, non escludendo la possibilità di sperimentazioni in quella zona…”. 

I ricordi di Francesco Venerando Mantegna, uomo di scienza che, tra il 2003 e il 2008, ha coordinato il Gruppo Interistituzionale che ha studiato i fenomeni di Canneto di Caronia

“In particolare – è sempre Mantegna che parla – le armi elettromagnetiche sono non letali, ma destinate a neutralizzare i sistemi di attacco o difesa della forza avversaria. In buona sostanza, mandano in tilt ogni apparato elettronico e senza l’elettronica, oggi, è inconcepibile l’impiego di una forza armata… Ricordo che è stato intervistato anche il Generale Fabio Mini, che ha confermato in pieno le mie ipotesi in materia di armi ad energia diretta. Inoltre, ho appreso in quella circostanza un fatto che non conoscevo: il comandante della nave ‘Galatea’ dell’Idrografico della Marina Militare, che ha condotto nel mare antistante Canneto una campagna di rilevamenti a supporto del Gruppo Interistituzionale, successivamente è stato inviato in missione ed è morto in un incidente all’elicottero… Qui ci troviamo dinanzi ad una serie di anomalie che non si limitano alle combustioni all’interno delle abitazioni, ma vanno ben oltre. Sono anomalie che investono il funzionamento di apparecchiature elettriche e di parti elettroniche, come diversi suoi colleghi giornalisti hanno potuto osservare a proprie spese, rimettendoci persino le telecamere durante le riprese. Basti citare l’esempio dell’elicottero con il quale stavamo conducendo una delle campagne di rilevamento geomagnetico, costretto ad un atterraggio di fortuna. Tre delle quattro pale del velivolo sono risultate colpite da qualcosa, con vistose effrazioni del rivestimento strutturale. Ed è stata accertata l’interruzione della conducibilità elettrica al proprio interno, al punto che sono state sostituite integralmente dal costruttore. Ci hanno mandato delle foto il giorno dopo, da quali è stato rilevato che un oggetto scuro era in coda all’elicottero, a qualche centinaio di metri”. Francesco Venerando Mantegna – Tra il 2003 e il 2008 ha coordinato il Gruppo Interistituzionale che ha studiato i fenomeni di Canneto di Caronia.

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