La Regione ha rinunciato a 9 miliardi di euro che lo Stato ha scippato alla sanità siciliana e ora se la prende con i medici pubblici. Centrodestra e centrosinistra responsabili dello sfascio della sanità siciliana

La politica siciliana dovrebbe evitare di continuarev a dire bugie

Si parla tanto di crisi della sanità siciliana, di emergenza nei Pronto Soccorso della nostra Isola. Addirittura ci sarà un’indagine del Governo regionale. I ‘colpevoli’, neanche a dirlo, sono i medici pubblici, a giudicare da quanto si legge in un grottesco comunicato stampa del Governo siciliano, dopo che all’ospedale di Patti una frattura è stata bloccata con le scatole di cartone: “Primi provvedimenti dopo il caso della frattura di un paziente bloccata con scatole di cartone all’ospedale di Patti. L’Asp di Messina, infatti, dopo aver incaricato una commissione ispettiva che ha in corso le verifiche su quanto accaduto nella struttura sanitaria, ha sollevato dall’incarico la responsabile facente funzione del pronto soccorso, in quanto lo stesso “era stato conferito nel 2021 con modalità non conformi alla vigente normativa contrattuale di categoria”. E ancora: “Inoltre, l’Azienda ha richiesto ‘di avviare un procedimento disciplinare anche nei confronti del direttore sanitario del presidio ospedaliero dell’ospedale di Patti per mancata vigilanza in ordine alle procedure di approvvigionamento”; stessa richiesta nei confronti della capo sala “per mancata gestione dei magazzini farmaceutici di reparto e conseguente mancato approvvigionamento dei dispositivi medici”. Ancora: “L’Asp ha inoltre comunicato all’assessorato regionale alla Salute che gli immobilizzatori monouso sono stati già consegnati e ‘l’episodio è ascrivibile a una precisa scelta professionale del medico che ha assistito l’utente’, con modalità che sono sembrate del tutto inappropriate”. Così lo scaricabarile finisce con l’appioppare la responsabilità al medico pubblico di turno.

Prima di istituire una commissione tecnica per valutare lo Stato dei Pronto Soccorso della Sicilia, il presidente Schifani, l’assessore Volo e il dirigente generale Iacolino dovrebbero cimentarsi in una seduta di auto-analisi politico-burocratica-psicanalitica su Parmenide e Eraclito per accertare se la sanità pubblica siciliana “è” o “diviene”…

Ecco il presidente della Regione, Renato Schifani: “Prendo atto dell’immediato intervento della direzione dell’Asp di Messina. In ogni caso, come già annunciato dall’assessore alla Salute Giovanna Volo, Lunedì saranno inviati gli ispettori dell’assessorato che dovranno autonomamente accertare le responsabilità gestionali e le carenze organizzative dell’ospedale. Ma non si tratterà di un’attività isolata: ho già dato disposizioni al dirigente generale del dipartimento Salvatore Iacolino per una completa verifica, affidata a un’apposita commissione tecnica di valutazione, di tutti i Pronto Soccorso della Sicilia. Le continue segnalazioni di malfunzionamenti e criticità per lo più gestionali, ancorché sovente riconducibili alla carenza di personale medico, non possono essere ignorate e le cause vanno individuate e rimosse al più presto con un’azione complessiva dell’assessorato della Salute, d’intesa con le direzioni generali delle Aziende sanitarie ed ospedaliere”. L’assessore Giovanna Volo e il dirigente generale Salvatore Iacolino non sapevano nulla del caos della sanità siciliana?

La sanità italiana ‘lecca la sarda’ e la Germania ammucca

In questa storia si dimenticano due cose. Primo: l’attuale Governo regionale di Renato Schifani ha deciso di non contestare lo scippo di 9 miliardi di euro dello Stato ai danni del Fondo sanitario regionale siciliano iniziato nel 2007: di fatto, la Regione siciliana ha rinunciato a rivolgersi alla Giustizia per cercare di riottenere i 9 miliardi di euro (qui un nostro articolo). Ricordiamoci che lo scippo di 9 miliardi di euro è stato avallato dalla politica siciliana: centrosinistra e centrodestra. Secondo: la crisi della sanità è nazionale, riguarda, dove più, dove meno, tutta l’Italia. La carenza di medici nei Pronto Soccorso è una condizione generale. Dal 2012 ad oggi per pagare gli interessi sul debito pubblico truffaldino voluto dall’Unione europea dell’euro a ‘trazione’ tedesca sono stati tagliati 43 miliardi di euro alla sanità pubblica (qui un video). In Italia, 60 milioni di abitanti, la spesa sanitaria ammonta a circa 130 miliardi di euro all’anno. In Francia, poco meno di 68 milioni di abitanti, la spesa per la sanità ammonta a circa 260 miliardi di euro all’anno. In Germania, poco meno di 84 milioni di abitanti, la spesa sanitaria ammonta a 400 miliardi di euro all’anno. Mi raccomando, continuate a plaudire all’Unione europea che sta massacrando l’Italia.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *