La proposta di Trump per Gaza serve a rilanciare gli ‘Accordi di Abramo’ per arrivare al riconoscimento politico dello Stato palestinese. Coinvolgendo l’Arabia Saudita e rasserenando Israele

di Andrea Piazza

Il nuovo presidente americano sta provando a eliminare i problemi creati in Medio Oriente dalla strage del 7 Ottobre 2023

L’idea del Presidente USA, Donald Trump, per valorizzare di Gaza merita un commento. A sorpresa per come ci ha abituati, il tycoon ha lanciato una proposta ad effetto per rilanciare un cambiamento di schema sulla Striscia di Gaza che, come sappiamo, è area di confine e in occasione della tragedia del 6-7 Ottobre 2023 è stata determinante per la strage terroristica di Hamas. E’ noto che il piano terroristico ha centrato l’obiettivo di congelare lo sviluppo degli Accordi di Abramo voluti dal Presidente Trump quando era il 45esimo Presidente degli Stati Uniti d’America, di fatto bloccando l’adesione strategica dell’Arabia Saudita. E’ noto altresì che la mela marcia e destabilizzante dell’intera area mediorientale è la teocrazia iraniana. In un futuro prossimo, qualora saltasse la citata teocrazia iraniana che agisce contro il proprio popolo, gli Accordi di Abramo potrebbero includere il nuovo corso e aprirsi in spirito non belligerante in Siria. 

Il ruolo centrale dell’Arabia Saudita

Ritornando alla proposta provocatoria di Trump per Gaza, i nostri ‘giornaloni’ e tutti gli opinionisti seguaci della pace giusta in Ucraina hanno trovato lo spunto per deligittimare il Presidente americano in carica, teorizzando anche un reato capitale, funzionale al genocidio come la deportazione di massa. In tutta sincerità il taglio mainstream lo trovo a dir poco raccapricciante e strumentale, leggendo nell’operato provocatorio di Trump, che non è assolutamente un pazzo ma geniale, un presupposto retorico funzionale al successivo riconoscimento politico dello Stato di Palestina. Sappiamo tutti, e lo sanno anche i nostri ‘scienziati’ commentatori, che condizione imprescindibile dell’Arabia Saudita per aderire agli Accordi di Abramo è il riconoscimento dello Stato di Palestina. La garanzia USA sarebbe il presupposto per consentire al Presidente Trump di pianificare la scelta giusta. Ferma restando la necessità di modificare la strutturazione dell’agglomerato di Gaza che, una volta territorialmente ricomposto, rasserenerebbe lo stato di Israele, rompendo la pregiudiziale permanente al riconoscimento politico del popolo palestinese. 

Foto tratta da Avvenire

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